Graffi feroci sulla Germania fra le due guerre Ossessioni erotiche per corpi di bagnanti nude

Graffi feroci sulla Germania fra le due guerre Ossessioni erotiche per corpi di bagnanti nude SCEGLIENDO TRA LE MOSTRE Graffi feroci sulla Germania fra le due guerre Ossessioni erotiche per corpi di bagnanti nude MILANO Realismo acido Fondazione Mazzotta. «Otto Dix» (fino al 29 giugno). Ampia retrospettiva di Dix (18811969) uno dei protagonisti dell'arte tedesca del nostro secolo, di cui viene disegnato il percorso stilistico con 180 opere, un numero di lavori che permette ampiamente di seguire le varie fasi stilistiche del lavoro di questo lucido testimone della vita moderna della Germania tra le due guerre. I quadri danno dunque un esauriente panorama del realismo acido e sgorgante, che sferza col suo stile graffiante, soprattutto negli Anni Venti, gli orrori della sua epoca, con un espressionismo allucinato. Catalogo Mazzotta. MILANO Sguardi violenti Galleria Ruggerini e Zonca. «Ennio Morlotti. Il corpo e la natura» (fino al 18 aprile). Grandi tele dal 1946 al 1992 che ripercorrono la ricerca dell'artista sul corpo femminile in simbiosi con il paesaggio. Le bagnanti hanno costituito per Morlotti una tenace ossessione, vicina a quella che sul medesimo tema aveva concepito il suo grande maestro spirituale Paul Cezanne. I nudi di Morlotti sono immagini intrise di grande violenza erotica. MODENA Civiltà padana Foro Boario. «Le terramare. La più antica civiltà padana» (fino al 1° giugno). Le «terramare» sono stati vasti e complessi centri abitati sorti sulle pianure padane durante l'Età del bronzo, fra la fine del XVII e il XIII sec. a.C. L'esposizione, oltre all'opportunità di approfondire la conoscenza di questo episodio di popolamento dell'Europa preistorica (parallelo al periodo miceneo), offre la possibilità di vedere 2000 og¬ getti: vasi ceramici decorati, ornamenti e utensili in conio di cervo, strumenti per filare e tessere, armi e armamenti in bronzo. Catalogo Electa. In breve BOLOGNA. Associazione Culturale Italia-Austria. «Omaggio a Alfred Hrdlicka» (fino al 30 aprile). Hrdlicka, allievo del grande Wotrube, è una figura dominante nella scultura europea del dopoguerra. Il suo linguaggio plastico, particolarmente espressivo, viene condotto a una visione della storia basata sulla fisicità PADOVA. Museo degli Eremitani. «Da Padovanino a Tiepolo» (fino al 1° giugno). Circa 170 opere di pittori veneti del '600 e '700, selezionate tra le mille custodite dalle raccolte civiche e da tempo non esposte: Maffei, Guerrino, Mazzoni, L. Giordano, M. Ricci, Bellotto, Piazzetta, Zais, Rosalba Carriera, i Tiepolo, Guardi, Longhi. NAPOLI. Studio Trisorio. «Sebastiao Salgado» (fino al 28 aprile). Mostra antologica del fotografo brasiliano presenta 40 fotografie tra le più rappresentative, dagli anni '70 ai nostri giorni. Veramente impressionante è la serie dei minatori in Sudamerica, quella del Kywji e del Bangladesh. BOLOGNA. Otto arte contemporanea. «Otto identità» (fino al 30 aprile). Le opere esprimono appieno il concetto di identità come autoritratto, come calco, messa in scena di sé stesso. Sono presenti Boetti, Mainolfi, Manai, Manfredini, Ontani, Penone, Pistoletto, W. Vaccari. MONZA. Galleria Montrasio. «Vincenzo Balena» (fino al 20 aprile). In questo lavoro pittorico e plastico, che coglie le metamorfosi degli organismi viventi, è anche costante il connubio vita-morte, sia nella raffigurazione di strutture dissestate, sia nella messa in forma di terracotta e legno. COMO. Fondazione Antonio Ratti. «Velluti» (fino al 22 giugno). Sono esposti in mostra ottanta velluti, le più preziose sete operate, che illustrano un percorso storico che va dal 1400 all'Art Noveau. Riproduzioni di quadri celebri mostrano l'uso del velluto negli abiti e negli arredi. A cura di C. Buss. GENOVA. Museo di S. Maria di Castello. «Franco Rota Candiani: recinti» (fino al 10 aprile). Le opere di Candiani, eseguite sommando filo spinato a nastri di carta colorata, ci riportano memorie dolorose di campi di sterminio e di costrizioni dell'uomo contemporaneo. Marisa Vescovo Figura femminile di Otto Dix che fa parte delle 180 opere esposte nella retrospettiva