L'onestà è ancora possibile su questa Terra?

L'onestà è ancora possibile su questa Terra? LETTERE AL GIORNALE: il LUNEDÌ' di O.d.B. L'onestà è ancora possibile su questa Terra? Repetita iuvant Egregio Signor Del Buono, debbo chiederle scusa e chieder scusa ai suoi lettori, per le tante lettere che le ho inviato, alcune delle quali pubblicate, tutti incentrate su un medesimo argomento: il FURTO. Mi dispiace veramente di aver fatto perdere, sia a lei che a loro, del tempo prezioso, anche se penso di avere una valida scusante: l'assoluta buonafede. Mi sembrava, infatti, che proprio questo furto elevato ormai a... sport nazionale fosse la madre di tutti i nostri mali a cominciare da quell'astronomico debito pubblico che il Paese aveva accumulato anno dopo anno per colpa della disonestà della gente tutta, cioè di politici, di industriali, di imprenditori, di pubblici amministratori, di finanzieri, di faccendieri, di banchieri... e anche di uno stuolo di semplici cittadini nelle vesti di contribuenti infedeli. Obsoleto e superato come sono, ero convinto che fossero tante le ragioni, sia di indole morale sia materia¬ le, per non rubare, cioè per non appropriarsi oppure, e non fa differenza, per non trattenere cose o soldi che non ci appartengono, confortato in questo da una chiara e semplice legge divina, ma mi sbagliavo. Me lo ha dimostrato in modo lampante Giorgio Bocca con un suo articolo sull'Espresso nel quale elencava tra il serio e il faceto ben 29 (ventinove) ragioni per rubare nel nostro Paese, e non il contrario. Mi sto pertanto rendendo conto che in una società in cui la massa gira in un senso, fa peggio che meglio chi gira in senso contrario, come avviene in un qualsiasi meccanismo che funziona solo se tutti gli ingranaggi girano nello stesso senso, altrimenti si blocca. La stessa cosa accade nella circolazione stradale, lo, che rispetto le norme e le regole del Codice, mi sto rendendo conto di essere un vero pericolo pubblico quando siedo al volante: mi fermo davanti a un pedone che attraversa sulle strisce, non pensando che, così facendo, metto a repentaglio la sua vita a causa di chi, invece, non si ferma al mio fianco; rallento e mi fermo al giallo dei semafori, ignorando che molto spesso chi mi segue fa esattamente il contrario; non supero i limiti di velocità, costringendo chi viene dietro di me a pericolose e spericolate manovre per sorpassi arrischiati anche in zone di divieto... e così di seguito. Non le sembra che il quadro sia tutt'altro che consolante? ing. Giovanni Bordoni Torino Solo un primo passo Non è una ricetta politico-economica-sociale, ma, sinceramente, è solo un primo passo per creare RICREDIBILITA' agli elettori delusi dall'Ulivo che si sentono anche presi per i fondelli da questa nuova coalizione in cui tanto si sperava, specie nella ormai tanto edatata «giustizia sociale». Da mesi ormai si parla del riordino dello Stato sociale: il famoso WELFARE STATE che, in poche parole, significherebbe a grandi linee il calderone della previdenza e della sanità: praticamente un grosso clistere di vaselina per i lavoratori alle soglie della pensione magari con 33-34 anni di contributi, un clistere medio per quelli più giovani e una mini supposta per i lavoratori autonomi di vecchia data, cioè quelli che sono riusciti tempo fa, lavorando sodo, a farsi un buon gruzzolo, pagando poco o nulla sotto l'aspetto fiscale e previdenziale, allora si... poteva... E' giustizia questa? E qui casca l'asino, in quanto prima del riordino del WELFARE STATE, ci vuole un riordino del FISCO con una vera e approfondita riforma, da cui potranno uscire «finanziarie» per anni e anni. E conseguentemente con controlli incrociati, un vero riordino della previdenza diversificando il grande pentolone dell'lnps, suddividendo e separando i contributi versati dai dipendenti, dagli autonomi, la cassa integrazione, la disoccupazione, ecc. ecc., al fine di stanare la grande evasione contributiva di migliaia di aziendine che, oltreché derubare i lavoratori e lo Stato, si mettono anche in sleale concorrenza con le aziende che pagano il dovuto. Questo sogno però potrebbe tra¬ sformarsi in realtà solo se la classe politica attuale con forza e coraggio e senza guardare gli interessi di parte o i voti di partito, si mettesse seriamente attorno a un tavolo e dicesse: «Noi copiamo molto dagli Stati Uniti d'America: l'unica cosa che ci serve e che non abbiamo mai copiato è la loro rigidità nel fisco; fossimo un po' tutti d'accordo ad attuare questo sistema». Si pensi con quale scrupolo gli americani fanno il loro 740, con quale paura, perché, oltreché rischiare grosse ammende, si rischia anche la galera; invece in Italia, nel Paese dei più furbi, si rischia magari... il Cavalierato... Stefano Operto Fossano Mezzo secolo sprecato Egregio Signor Del Buono, mi sembra di avere appreso una bella lezione. Solo per prenderne coscienza ho impiegato circa mezzo secolo. Avevo la spiegazione a disposizione tutti i giorni dell'anno: semplice, chiara, evidente, e tuttavia guardavo oltre, verso un futuro «migliore», più equo, più garantista per la società in cui vivo. Poi, d'improvviso, un lampo: ho cercato per tutti questi anni ciò che non esiste proprio su questo Pianeta: malgrado la vita, le esperienze, il sistema volessero farmelo capire in mille modi, io ho cercato sempre la pietra filosofale, il cerchio quadro, il cieco vedente... Fuori della perifrasi, ho capito (molto tardi) quanto sia più equilibrata, onestamente proponibile, e quindi più giusta, qualsiasi tirannia o forma autoritaria simile che non la de¬ mocrazia: le ho vissute entrambe dalla parte del «subente». La prima ti dice quel che vuole tu faccia, non ti dà quasi spiegazioni, non cerca il tuo gradimento: o accetti oppure... La seconda è assai peggio senz'altro (e tanti poverini si fanno inutilmente ammazzare). Infatti in due terzi del suo agire è uguale alla prima (basta appena farci solamente caso e ci si convince), nell'altro terzo (parità, stessi diritti, opportunità di fare e disfare, scelte di tutti i tipi, referendum ecc.) l'infingardaggine è tale e tanta da oltrepassare la spudoratezza. Sei tu a fare le scelte, sei un «milionigarchico!!!». Dopo tali enormità, propendo per un duro totalitarismo. Enzo Sarto Genova Tre dichiarazioni, tre provocazioni sullo stesso argomento. L'onestà è ancora possibile su questa Terra? Chiedo scusa per i tagli: ho cercato di salvare un senso, perché ogni dichiarazione si confrontasse e integrasse con le altre. [o.d.b.]

Persone citate: Del Buono, Enzo Sarto, Giorgio Bocca, Giovanni Bordoni, Stefano Operto

Luoghi citati: Genova, Italia, Stati Uniti D'america, Torino