Prodi accelera sulle vendite, gli economisti criticano Fazio

Prodi accelera sulle vendite, gli economisti criticano Fazio I NOMI E GLI AFFARI Prodi accelera sulle vendite, gli economisti criticano Fazio Agli economisti americani, meglio se nati in Germania, l'Unione Europea proprio non va giù. E difetti, al seminario Ambrosetti di Cernobbio, puntuale come un orologio, Rudiger Dornbusch dà per certo che la scadenza del gennaio '99 slitterà di qualche anno. E tale è la sua foga da contagiare il collega tedesco Jurghen von Hagen, peraltro anche lui pendolare tra università della vecchia Europa e del Nuovo Mondo. Sfortunatamente, non passano nemmeno ventiquattr'ore ed ecco Helmut Kohl e il suo ministro delle Finanze, Theo Waigel riaffermare che il gennaio '99 verrà rispettato, costi quello che costi. Confermando quanto, del resto, il commissario italiano alla Cee Mario Monti aveva appena osser- Rudiger Dornbusch Theo Waigel vato «Tutti i Paesi si preparano per questa data». A Villa d'Este l'incontro, questa volta, è tra tecnici. Niente vedettes né lustrini. Quindi, niente rombi di elicotteri, niente guardie del corpo, ma molti giovani volti di aspiranti banchieri, venuti ad imparare. I professori possono rilassarsi. Così avviene che Luigi Spaventa attacchi la politica dei tassi di Antonio Fazio, definendo l'ultimo ribasso del Tus tardivo e, a quel punto, insufficiente. Insomma, di facciata. E che Giacomo Vaciago si dica d'accordo con lui. Così accade che Francesco Giavazzi parta lancia in resta contro le banche italiane sulle quali intona il De profundis, e che tocchi ad uno dei «signori» della Deutsche Bank, Ulrich Weiss, di¬ fendere il nostro scalcinato sistema creditizio, e perfino la politica di sacrifici per Maastricht del governo guidato da Romano Prodi. Dopo Villa d'Este, il prossimo appuntamento internazionale è fissato per il 4 aprile. Quando, presso l'Ispi, Leonardo Mondadori e il presidente di Cariplo, Sandro Molinari, ospiteranno il lancio del «Progetto di strategie di pace non governative», coordinato da Giandomenico Picco, una lunga esperienza alle Nazioni Unite come assistente del segretario generale. E difatti, il board dell'iniziativa (che utilizzerà risorse provenienti dal mondo privato) porterà a Milano due ex potenti della terra: George Bush e Mikhail Gorbaciov, un ex primo ministro, lo Luigi Spaventa Antonio Fazio svedese Ingvar Carlsson e Javier Perez de Cuellar, già segretario generale dell'Onu. Attenti a quei due. Quei due sono il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, e il neo presidente di Stet Guido Rossi. Nonostante i veti incrociati, i due moschettieri stanno mandando in rete la «madre di tutte le privatizzazioni», quella del gruppo pubblico delle telecomunicazioni. Dopodomani, le assemblee di Stet e Telecom approveranno la fusione che farà scendere l'azionista Tesoro sotto il 51%. Quanto alla golden share niente paura, è a tempo, scadrà tra tre anni. Non basta. Sempre Rossi è l'uomo che ha messo a punto il meccanismo che consentirà al presidente del San Paolo di Torino, Gianni Zanda- no, di privatizzare entro maggio il gruppo bancario di cui è presidente. Se si somma a tutto questo il fatto che il Tesoro metterà sul mercato prima dell'estate un altro pacchetto dell'Eni guidato da Franco Bernabè, e che anche le Autostrade presiedute da Giancarlo Elia Valori, dopo il via libera di Camera e Senato, sono pronte per passare al privato, il bilancio si può definire niente male. Ancora una volta il presidente di Ambroveneto Giovanni Bazoli ce l'ha fatta, i suoi grandi azionisti hanno accettato di ricapitalizzare la banca entro l'anno. Servirà per il matrimonio con la Cariplo, se il progetto con Giuseppe Guzzetti andrà avanti. In caso contrario c'è sempre un altro bel bocconcino da cogliere: il Ulrich Weiss Credito Bergamasco che, nonostante le dichiarazioni del presidente del Lyonnais, Jean Peyrelevade, dovrà essere ceduto. Non foss'altro che per tener buono il commissario Ue alla Concorrenza, Karel van Miert. E dopo il Creberg, Ambroveneto potrebbe allargare la compagine al San Paolo di Brescia, di cui Bazoli è importante azionista. Ma il vero miracolo bancario, sempre che il futuro non riservi sorprese, l'ha compiuto il Banco di Sicilia. Che sotto la presidenza di Bernardino Libonati e le cure di Cesare Caletti ha ritrovato nel 1996 un piccolo, ma significativo utile. Intanto, mentre il ministro Claudio Burlando, accelera la trafila necessaria all'avvio del quadruplicamento della ferrovia Torino-Milano, le ventunmila imprese di settore raccolte in Confetra, chiamano alla presidenza della Confederazione generale del traffico e dei trasporti Aldo Gatti, amministratore delegato della torinese Zùrst Ambrosetti. Sempre nell'area trasporti, il padrone di Air One, Carlo Toto, si lancia oltre confine e prepara le rotte per Bruxelles e per Londra, e l'amministratore delegato delle Ferrovie, Giancarlo Cimoli, in attesa di presentare il piano di ristrutturazione, annuncia nuove iniziative per riawicinare i cittadini alle linee secondarie. Puntando, questa volta, non sulla madi Ce¬ sellerà Adriano lentano, su pacchetti di sconti. ma Valeria Adriano Sacchi Celentano Rudiger Dornbusch Luigi Spaventa Theo Waigel Antonio Fazio Ulrich Weiss Leonardo Mondadori Adriano Celentano