La follia ucciderà ancora di Gabriele Romagnoli

E' inutile illudersi, i fanatici del gruppo diventeranno protagonisti di altri massacri Un rituale di sangue per «viaggiare verso Sirio» La follia ucciderà ancora E' inutile illudersi, i fanatici del gruppo diventeranno protagonisti di altri massacri E« inutile farsi illusioni. Sarebbe come pensare di fermare il vento o le maree. Impossibile. Tanto vale sedersi sulla riva e aspettare con il senso dell'inutilità del nostro intervento di fronte al vento, alla marea o alla determinazione suicida. Chiunque abbia conosciuto qualche adepto della setta del Sole, come è accaduto a chi firma questo articolo o, in misura più ampia, al professor Massimo Introvigne, ne ha riportato un'identica conclusione: finché uno di loro è vivo, c'è un suicidio scritto nel futuro. Accadrà, come cambiano le stagioni o girano i pianeti e al cambio delle stagioni o ai solstizi d'estate o d'inverno, quelli cercheranno di uccidersi. Nessun altro li capirà. Gli altri credono in divinità più indulgenti, che consentono di attraversare una vita accumulando motivi di merito e demerito, facendo un bilancio alla fine e venendo giudicati dal risultato di una somma algebrica. Gli altri credono in nulla e consacrano la loro esistenza alla carriera, al successo, alla famiglia, al sesso o altre ragioni non così facili da condividere quando si guarda, soli con se stessi, il sorgere di una qualunque alba. Per liberarsi dall'incertezza e futilità di una qualunque ragione di vita questi signori hanno fatto una scelta di non-vita: stanno quaggiù giusto il tempo di seminare chi li tiene d'occhio, poi accendono un cerino sulla propria pelle e, pensano, volano su Sirio, dove tutto è un'altra cosa. All'epoca del primo suicidio collettivo si parlò dell'influenza magnetica di Lue Jouret e Jo Di Mambro per spiegare l'accaduto. Poi ce n'è stato un secondo e ora un terzo, puntuali al passaggio di una luna o di una stagione. Seguirà un quarto e un quinto, perché seguiranno lune e stagioni. Queste persone hanno aperto le porte della loro anima a una dottrina che ci appare folle e per cui l'unico scopo è darsi fuoco e conquistare così il diritto a raggiungere Sirio (mentre i capi della setta, per ragioni di schiatta che neppure l'aldilà infrange, se ne staranno su Giove, un gradino più in alto). Dopo ogni suicidio collettivo le polizie di Svizzera, Francia e Canada li prelevano tutti e li interrogano. Quelli più decisi nell'opporsi alla logica dell'annientamento sono gli stessi che vengono ritrovati arrostiti qualche mese più tardi, appena la luna si è annerita nel cielo. In Svizzera hanno provato a togliere loro i figli, per evitare che vengano coinvolti, come già accaduto, nei falò di massa. Il giudice d'appello ha annullato il provvedimento perché ha ritenuto (e si può dargli torto?) che il rischio non valesse la possibilità di togliere il bambino a una coppia di genitori ravveduti che, invece, l'avrebbero amato per sempre. Gli adepti della setta del Sole in Canada, poi, sono a loro modo degli eretici c si oppongono allo sterminio della prole, tant'è che i loro figli sono stati trovati in stato di choc, ma vivi. A essere franchi, non c'è niente da l'are per fermare queste persone. Si può solo sperare che, come i canadesi, abbiano rispetto dei bambini e lascino a loro la scelta del futuro, tra la Terra e Sirio. Per il resto, impossibile controllarli, con le forze di polizia in tre Paesi, 24 ore su 24. Ognuno di loro che si arde vivo diventa per gli altri non un demente che ha dato di matto, ma un eroe che ha avuto il coraggio di incamminarsi per la giusta via. Si uccideranno ancora, quei 20 o 30 fanatici che rimangono. Lo faranno quando la luna sarà lontana dietro uno schermo di cielo e tutti noi altrettanto, dietro lo schermo delle nostre ragioni di vita, certo più salde delle loro, ma chissà poi di quanto. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Jo Di Mambro, Jouret, Massimo Introvigne

Luoghi citati: Canada, Francia, Svizzera