Londra, il piccolo clandestino dei jumbo di F. Gal.

Londra, il piccolo clandestino dei jumbo GRAN BRETAGNA L'aereo arrivava dal Kenya, la vittima aveva tra gli 8 e i 12 anni ed è stata stritolata nel decollo o nell'atterraggio Londra, il piccolo clandestino dei jumbo Un bambino africano trovato senza vita nascosto nel carrello LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un bambino africano è morto nel vano portacarrello anteriore di un jumbo proveniente da Nairobi, in Kenya, e atterrato ieri mattina all'aeroporto londinese di Gatwick. Fra gli 8 e i 12 anni, vestito con abiti leggeri, egli aveva intrapreso il suo volo clandestino superando tutte le misure di sicurezza; e ieri sera, dietro le ovvie espressioni di dolore per quella vita persa nella rincorsa di un sogno, il presidente della British Airways non ha nascosto la preoccupazione per la vulnerabilità degli aerei qualora, al posto di un giovanissimo clandestino, ci fosse stato a Nairobi un pericoloso terrorista. Sull'aereo viaggiavano 356 passeggeri. Non si sa come il piccolo sia morto: se stritolato dai movimenti del carrello in fase di decollo o d'atterraggio - il suo corpo indicava gravi lesioni - o per assideramento durante il lungo volo a temperature che in qualche caso raggiungono i 60 gradi sotto zero. Toccherà a un'autopsia stabilirlo. Ma ieri i responsabili dell'aeroporto e la polizia erano preoccupati che la giovanissima vittima potesse non essere sola; che qualcun altro avesse tentato la tragica avventura e fosse caduto nel vuoto quando il grande portellone si era aperto nell'avvicinamento a Gatwick. Elicotteri militari sono stati mandati a perlustrare l'intera traiettoria seguita dal Boeing 747; ma nulla è stato trovato. Nell'ottobre scorso un'analoga avventura era stata tentata da due fratelli indiani su un volo di dieci ore della British Airways da Delhi a Londra. Pardeep Saini, di 22 anni, era stato ritrovato dagli addetti al bagaglio semiassiderato: ora, completamente ristabilito, sta battendosi con il governo britannico che ha respinto la sua domanda di asilo politico. Suo fratello Vijay, invece, era morto assiderato nel vano del carrello e, quando il portellone si era aperto, era caduto nel vuoto. «E' una tragica morte, che ci dispiace moltort, ha detto il presidente della compagnia aerea, Bob Ayling. Ma poi si è volto al problema della sicurezza negli aeroporti, quello che evidentemente gli sta più a cuore. «Per noi - ha detto - è una cosa importantissima e per questo trattiamo l'incidente con molta attenzione. Abbiamo immediatamente lanciato un'indagine in collaborazione con le più alte autorità in Kenya. In modo particolare ci preoccupa che qualcuno abbia potuto accedere all'aereo in una zona protetta. Ne stiamo discutendo con il governo del Kenya, ma anche con i ministeri britannici dei Trasporti e degli Esteri, per assicurarci che siano adottate misure per prevenire tali incidenti in futuro». La polizia del Sussex, sotto la cui giurisdizione cade l'aeroporto di Gatwick, non ritiene che altre persone siano coinvolte nella morte del giovanissimo africano. Nessun sospetto, quindi, di una tragedia men che accidentale; ma della giovanissima vittima, forse, non si conoscerà mai neppure il nome, [f. gal.]

Persone citate: Bob Ayling, Saini

Luoghi citati: Gran Bretagna, Kenya, Londra, Nairobi