I «pirati» del Tg1 in azione a Verona

Continua l'«assalto» ai ripetitori Rai. L'annuncio, ieri sera, subito dopo la sigla d'apertura Continua l'«assalto» ai ripetitori Rai. L'annuncio, ieri sera, subito dopo la sigla d'apertura I «pirati» del Tg 1 in azione a Verona Terzo annuncio separatista in una settimana nel Veneto VERONA. Questa volta il fantasma del Tgl ha saputu superare se stesso: il nastro con la terza incursione in una settimana sul telegiornale di massimo ascolto è partito esattamente dopo la sigla del telegiornale. L'ormai consueto proclama alla Repubblica Serenissima - lo stesso già sentito lunedì a Venezia e giovedì a Treviso - ha coperto per sette minuti e mezzo i titoli d'apertura e il servizio sui profughi albanesi. Tra gli spettatori, anche il procuratore di Verona Guido Papalia, che ha subito aperto un'inchiesta per istigazione, apologia e attentato all'unità dello Stato. Nella tarda serata, Papalia ha incontrato un dirigente della Digos. «Veneti, dovete ribellarvi a questa Italia marcia e corrotta», ha ripetuto la voce, con il solito accento veneto già ascoltato nelle precedenti incursioni. Poi l'ormai solito appello per la manifestazione del 12 maggio a Venezia, «in ricor¬ do dei duecento anni dalla fine della Repubblica Serenissima». Poi il finale: «Avanti Veneti, avanti per San Marco...». Il messaggio pirata, più forte e più chiaro di quello ascoltato due giorni prima a Treviso, sarebbe stato ricevuto nel centro storico della città, ma anche in alcune zone periferiche. La voce è stata registrata negli uffici della questura di Verona, allertata dopo le precendenti incursioni, ed è già stata esaminata nella serata di ieri dal questore Nicola Izzo. L'allarme, anche per l'effetto curiosità che porta i telespettatori veneti a seguire con particolare attenzione il Tgl, è stato immediato: numerose telefonate di segnalazione sono giunte ai centralini di polizia e carabinieri, così come pure a quello della sede regionale della Rai, a Venezia. Qui, secondo una dichiarazione del cdr - il sindacato interno dei giornalisti - il numero delle telefonate di protesta sarebbe stato più elevato che nei giorni scorsi. «Siamo gravemente preoccupati - dice una nota del cdr - perché il ripetersi di questi episodi dimostra che non sono più una bravata, ma un atto di sfida diretto contro la principale testata del servizio pubblico». Umberto Bossi insiste nella sua tesi: dietro il pirata della Serenissima ci sarebbe qualche 007, magari deviato. «Bisogna vedere a chi serve tutto questo - dice il leader della Lega - e se tecnicamente queste intrusioni siano facili da compiere. Se è così, potrebbe essere chiunque a farle. Ma, a naso, uno si chiede a chi possano essere utili queste intrusioni. E allora vengono in mente i servizi segreti. Perché magari all'inizio la gente si diverte anche a questi atti, ma poi le cose cambiano e alla fine salta sempre fuori quello che dice che bisogna fare ordine e che occorre mettere ordine». Immediate anche le reazioni da Roma: «Spero che a questo punto il ministero delle Poste prenda provvedimenti seri di prevenzione - dice Mauro Paissan, vicepresidente della Commissione di vigilanza sulla Rai -. Non è possibile che una serie di episodi di questo genere si sia verificata senza che siano state prese contromisure efficaci. I messaggi trasmessi oggi possono essere sul comico. Domani potrebbero avere un contenuto pericoloso». Meno preoccupato, in apparenza, il presidente della commissione Francesco Storace: «Questa cosa è a metà drammatica e a metà ridicola - dice al telefono -, In ogni caso - aggiunge sibillino il deputato di An - io ho scoperto chi è. Ho fatto uno studio su chi potrebbe essere avvantaggiato da questa vicenda». L'ha messo a disposizione dei magistrati? «No, ci ho fatto un articolo per il primo numero del nuovo Bor¬ ghese.. [g. tib.] Il solito proclama «Veneti, dovete ribellarvi a questa Italia marcia e corrotta Avanti veneti avanti per S. Marco»

Persone citate: Francesco Storace, Guido Papalia, Mauro Paissan, Nicola Izzo, Papalia, Umberto Bossi