I Quindici litigano sull'intervento

Bruxelles, i ministri degli Esteri concordano sull'aiuto umanitario, non sull'invio di truppe Bruxelles, i ministri degli Esteri concordano sull'aiuto umanitario, non sull'invio di truppe I Quindici litigano sull'intervento Roma spinge per partire, Londra e Bonn frenano ROMA. L'Europa sta per decidere. Tenderà la mano all'Albania? Su richiesta esplicita dell'Italia, i ministri degli esteri dell'Unione Europea esaminano, oggi a Bruxelles, l'eventualità di inviare, appena possibile, una missione civile di assistenza protetta da forze di polizia internazionali, per fornire aiuti di emergenza al Paese. La situazione in Albania sarà infatti il punto centrale della riunione dei Quindici alla quale l'Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri Dini. La proposta di una missione civile di assistenza, avanzata dal nostro governo, gode dell'appoggio, in particolare, di Francia e Austria. Il capo della diplomazia del governo di Vienna, Wolfgang Schuessel, sostiene, tra l'altro, che «è sempre preferibile dare subito aiuto a un Paese che doversi confrontare con un esercito di profughi perché non si è intervenuti in tempo». Ma quello che l'Austria giudica un opportuno intervento «preventivo», pare sia considerato invece «prematuro» da Germania e Gran Bretagna. Secondo fonti comunitarie, infatti, i due Paesi sembrano più scettici sulla proposta, perché non ci sarebbero, a loro parere, e almeno per il momento, rischi imminenti di guerra civile né segnali di difficoltà alimentari. Ma, secondo il nostro ministro degli Esteri, «importanti, adesso, sono gli aiuti umanitari da gestire come Europa, mentre imbarcarsi in una situazione militare non era opportuno». Dini afferma che questi aiuti, per essere efficaci, «richiedono una forza di protezione perché non finiscano nelle mani di bande armate». Un importante sostegno alla posizione italiana è venuto ieri sera dal governo greco, che per bocca del segretario di Stato Gheorgos Papandreu ha risposto positivamente alla lettera fattagli pervenire da Dini per illustrare il progetto di intervento. Oggi pomeriggio, intanto, il presidente del Consiglio, Roma- no Prodi, incontrerà a Palazzo Chigi una delegazione del governo albanse guidata dal primo ministro Bashkim Fino. E domani, Fino incontrerà a Roma i ministri degli Esteri dell'Ue. Sotto la presidenza di turno dell'olandese Hans Van Mierlo, a Bruxelles, i ministri incontreranno nel pomeriggio il loro collega albanese Arian Starava, prima di recarsi tutti insieme a Roma, dove si svolgeranno, domani, le celebrazioni per i quarant'anni della firma del trattato che sancì la nascita della Cee. I Quindici esamineranno una relazione dell'ambasciatore olandese Jan D'Ansembourg, che ha guidato nei giorni scorsi una prima missione diplomatica dell'Ue in Albania su richiesta degli stessi ministri degli esteri, riunitisi lo scorso fine settimana ad Apeldoorn, in Olanda. La relazione non è stata ancora pubblicata, ma in base alle prime indiscrezioni, l'ambasciatore olandese suggerisce all'Unione di inviare in Albania «poli- ziotti» europei per sorvegliare l'eventuale fornitura di aiuti di emergenza. La missione, come ha sottolineato la Farnesina, «ha individuato le grandi line di intervento per fornire aiuti di emergenza in campo alimentare e sanitario, offrire assistenza tecnica nel campo giudiziario e dell'ordine pubblico, assicurare aiuti economici per lo sviluppo del Paese». Come ha ricordato nei giorni scorsi la commissaria per gli aiuti alimentari Emma Bonino, la commissione europea è pronta a fornire aiuti all'Albania molto rapidamente, se necessario, ma occorre garantire la sicurezza dei convogli. Sarebbero, essenzialmente, tre le aree in cui potrebbe intervenire l'eventuale forza di pulizia europea per garantire la fornitura di aiuti a chi ne ha veramente bisogno: l'aeroporto di Tirana e i porti di Durazzo e Valona. Oggi i ministri potrebbero anche decidere di designare l'Italia, il Paese europeo più colpito dal dramma albanese, come capofila e coordinatore di futuri ed eventuali interventi europei. Ir. r.l Dini: per i soccorsi serve una protezione Inglesi e tedeschi «Non c'è guerra civile» L'ARMAOA DI «PELLICANO II INCROCIATORE PORTAELICOTTERI VITTORIO VENETO » NAVE DA SBARCO SAN GIUSTO NAVE DA SBARCO SAN GIORGIO NAVE DA SBARCO SAN MARCO 2 FREGATE g tdg est, riunitisi lo scorso fine settimana ad Apeldoorn, in Olanda. La relazione non è stata ancora pubblicata, ma in base alle prime indiscrezioni, l'ambasciatore olandese suggerisce all'Unione di inviare in Albania «poli- Nella foto piccola 800 UOMINI DELL'ESERCITO (FANTI, INCURSORI, CARABINIERI, ELICOTTERISTI) CON MEZZI CINGOLATI VCC-1 AUTOBLINDO 8x8 CENTAURO ELICOTTERI DA TRASPORTO CH-47 CHINOOK E DA ATTACCO AGUSTA A-129 MANGUSTA alto il ministro degli Esten Lamberto Dini n 300 FRA LAGUNARI E INCURSORI DI MARINA CON UNA DOZZINA DI CINGOLATI LVTP-7 E M-l 13 CACCIABOMBARDIERI TORNADO tmrirtvznmTlattceUr Nella foto piccola alto il ministro degli Esten Lamberto Dini