«Prima Venezia poi la Jave Ecco i miei sogni italiani»

«Prima Venezia poi la Jave Ecce i miei segai italiani» Emanuele Filiberto: vivo come uno che è a dieta e abita davanti a una pasticceria «Prima Venezia poi la Jave Ecce i miei segai italiani» E MANUELE Filiberto di Savoia vive ancora in casa con i genitori e le nonne a Ginevra. «Sto pochissimo a casa. Durante il giorno lavoro e sto in ufficio. La sera, di solito esco; se sto a casa mangio im boccone e poi vado a letto». Dove dorme? «Ho una mia camera da letto, con ima scrivania, un computer e un televisore. E' la stessa camera di quando avevo cinque anni». Come mai vive ancora con i suoi genitori? «Sto bene. Come le ho detto: in casa non ci sto quasi mai. E poi vado molto d'accordo con mio padre e mia madre; sono come amici, mi lasciano moltissime libertà e ci divertiamo insieme». Con lei vivono anche le sue nonne? «Sì, è una casa molto piena! (ride). Ci sono la madre di mia madre e la regina». Pranza con loro? «Raramente. Di solito esco con gli amici o vado a cena d'affari. Però le vedo ogni giorno, soprattutto la regina che per me rimane la persona più interessante della mia famiglia. E' una vera storica. Io con lei sono come una carta assorbente. Provo ad arricchire il mio intelletto parlando con lei». E di che cosa parlate? «Mi racconta le sue giornate, parla del passato, la guerra e come vede il futuro». E come vede il futuro? «In Italia». E quando sperate di tornare? «Mah. Per un certo periodo ci ere devo un po' che si stesse per torna re. E' un po' come le pulsazioni: alte e basse. Del resto poche cose sono stabili in Italia e così anche la que stione del nostro rientro. Ci danno speranza e poi ce la tolgono. Sono tutti d'accordo, me nessuno fa niente. Forse non hanno tempo o ci sono cose più importanti. Sarebbe una cosa facile e moderna da fare Quella è una legge antica». Lo scrittore Roberto Pazzi ha appena pubblicato un romanzo dove auspica l'arrivo di un giovane re da Ginevra per risolvere i problemi italiani. Che cosa ne pensa? «E' difficile dirlo. Mi sentirei come quel giovane un po' perso. Non una cattiva idea. La monarchia non ha un vero e proprio potere politico il re è sopra le parti. Tiene Ù popolo insieme; è un po' come il Papa per la Chiesa. Nei Paesi che politica mente vanno male è una forza ave re un re sopra le parti». Come si vive quando si è Ema nuele Filiberto, principe di Ve nezia? «E' un po' come essere a dieta e ogni giorno passare davanti a im negozio di cioccolata nel quale però non si può entrare perché la porta è chiusa a chiave. Io vivo così. Da quello eh' ho visto, l'Italia è il più bel Paese del mondo. E poi bisogna dire le co se come stanno: se imo proibisce a qualcuno qualcosa, lui ne ha sem pre più vogba. A me sembra che questa legge, all'alba del Duemila non voglia dire nulla. Due persone ima partita cinquantanni fa e io che sono nato fuori... Certo, vivo bene, ho amici, viaggio, ma mi manca poter mettere piede nel mio Paese, andare a sciare a Cortina, andare in Sardegna, vedere la mia Venezia, andare a Roma...». Lei ha una fidanzata cilena da molti anni. E' un uomo fedele? «Sì, sono fedele. Lei vive a Parig: dove fa la stilista, ma stiamo bene insieme. Quando si trova un equili brio tra due persone, quando ci si diverte insieme, perché cambiare? Noi, quando ci vediamo, ridiamo stiamo bene, è come se fosse sem pre la prima volta. E' quello che importa». Vi sposerete? «Non ancora, sono troppo giovane. Come ho detto, stiamo bene così. Si vive giorno dopo giorno e non si parla di futuro. E' bello il presente». Lei che carattere ha? «Sono tranquillo, di buon umore. Mi arrabbio poco. Provo sempre a guardare il positivo nelle cose. Se non avessi un carattere così paziente, avrei preso una macchina e sarei venuto in Italia E lì chi mi avrebbe fermato?». La polizia. «Sì, ma purtroppo non ci vado, non voglio guai, né per me. né per la mia famiglia. Il suo lavoro di banchiere le piace? «Sì, lavoro in tuia nuova banca privata di giovani e ci sto molto bene». Le piacciono le macchine veloci come a suo padre? «Sì, le adoro, ma soprattutto le macchine d'epoca. Ho una vecchia Aston Martin DB4 del '61, come quella di James Bond». Va in ufficio con l'Aston Martin? «No, con una piccola Citroen grigia che passa dappertutto». E quando non lavora, la domenica o nei weekend, che cosa fa? «Parto da Ginevra, adoro i viaggi. Scoprire nuove città, vedere musei, nuova gente. Vado in Inghilterra, in Spagna, anche in America». I suoi amici sono re, figli di re... Chi sono? «No, sono gente cresciuta con me, che era a scuoia con me e che viene da un po' tutti i Paesi. Non ho molti veri amici. A volte ho paura di conoscere nuove persone che non si sa mai se sono gente che ti vede per quello che sei o che ti vuole veramente bene». Ma qual è il re che preferisce, il suo modello? «Il re di Spagna: ha fatto benissimo. E' un re che ha saputo governare il suo Paese meglio di chiunque altro; ho molta ammirazione per lui». Quali sono le cose che l'appassionano? «Soprattutto l'arte contemporanea, dalla pop art ad oggi. Sto cercando di fare una piccola collezione d'arte. Mi piace molto anche leggere, andare al cinema e fare sport». Che cosa legge? «Romanzi americani: Ludlum, Stephen King, Grisham». I Savoia sono un clan? Vi vedete sovente? «Vedo molto mio cugino Serge di Jugoslavia; siamo quasi fratelli. Vedo meno le mie zie, ma siamo una famiglia che la gente critica con grande piacere e ci guarda da vicino con?ft lanternino. Perguesto dobbiamo rimanere unitLtra di noi». Insomma, la cosà che le farebbe più piacere sarebbe tornare hi Italia? , «Giusto. E. spero che presto il mio 'sogno possa diventare realtà». Sogniamo un attimo: dove andiamo? «Prendiamo l'Aston Martin, andiamo nel Nord a vedere Venezia, dor¬ miamo lì una o due notti nella camera dove dormiva mio nonno, all'Hotel Gatti, e poi cominciamo a girare le strade d'Italia, da Bologna, la Toscana, Roma, Napoli, la Sicilia e poi, naturalmente, anche Milano...». E la Juventus a Torino? «Andiamo a vederla subito dopo Venezia». Perché è tifoso della Juve? «E' sempre stata legata a noi. Boniperti mi mandava le cartoline. Poi sono venuti a Ginevra i giocatori e li ho incontrati tutti; era l'epoca di Platini. Adesso c'è ima relazione amichevole, più ancora che da tifoso». E con Fazio, siete amici? «Molto. E' simpatico e un bravissimo conduttore di talk,-show. E' venuto due o tre volte a Covarmi qui. Tutti quelli di "Quelli che il calcio" sono bravissimi, anche quelli dietro le telecamere». La Rai le dà uno stipendio? La paga per le sue prestazioni? «No, niente soldi, niente stipendio. E' un modo virtuale di farmi stare in Italia soprattutto venendo da un canale di sinistra e che appartiene al governo!». I suoi genitori la viziano? «Sì, mi danno molto amore, ma io mi guadagno da vivere da solo». E le nonne le fanno regali? «Qualche volta. Ma il vero regalo'è cederle ogni giorno. Io non sono molto materialista». Ma Maria José le ha fatto regali? «No. I suoi libri. Ma non sono i regali, come ho detto, quello che cèreo». E che cosa cerca, oltre a tornare in Italia? «Di star bene, con me stesso e con gli altri. Avere un gruppo di amici di cui. avere fiducia,.essere felice, innamorato, chè5'ÌÌ lavoro vaaabéne e, non vorrei essere pedante, ma vorrei veramente tornare in Italia; dopodiché non-cbiederei-aitre-cotse». Alain Elkann ■ ■ Ho la squadra nel cuore, a Ginevra ho incontrato tutti i giocatori. La Rai? E' un modo virtuale per farmi stare nel Paese in cui vorrei poter entrare p ig fi fi Non mi sposo, sono troppo giovane Adoro le automobili veloci e scoprire nuove città e musei IJ A sinistra Emanuele Filiberto di Savoia. A destra con la fidanzata. Sopra con la maglia della Juventus