Sgarbi, show alla mostra «Quadri da sequestrare» di A. P.

Sgarbi, show alla mostra «Quadri da sequestrare» Genova, il critico rivuole i Van Dyck esportati in Usa Sgarbi, show alla mostra «Quadri da sequestrare» GENOVA. Vittorio Sgarbi non ha rinunciato alla polemica nemmeno in occasione dell'apertura della mostra su Van Dyck a Genova, allestita a Palazzo Ducale. Arrivato tra le autorità venerdì per la visita inaugurale privilegiata, guidata dal sindaco Adriano Sansa, davanti ai microfoni della Rai ha sostenuto che «in teoria un magistrato potrebbe sequestrare l'intera prima sala dell'esposizione». La prima sala è quella dove sono raggruppate le opere prestate per l'occasione dalle grandi collezioni pubbliche straniere, in particolare americane. «C'è una legge del 1939 che vieta l'esportazione di opero d'arte italiane e la maggior parte di questi quadri sono finiti in America negli ultimi dieci-vent'anni». «Si può anche esserne intelligentemente contenti - ha aggiunto Sgarbi perché le opere sono state con- servate alla perfezione e sono in ottimo stato, cosa che in Italia probabilmente non sarebbe accaduta». «Però esiste una legge che è stata violata - ha proseguito il critico d'arte, politico e opinionista televisivo - e questi magistrati che si alzano una mattina e arrestano un sindaco potrebbero anche pensare di dover intervenire in questa occasione». Il clamore internazionale di un'ordinanza di sequestro per opere «gentilmente prestate» alla mostra genovese è facilmente immaginabile, tanto da rendere molto improbabile che qualche magistrato raccolga il provocatorio e polemico suggerimento di Vittorio Sgarbi. «Si aprirebbe un contenzioso tra l'Italia e gli Stati Uniti» ha spiegato Sgarbi, prima di scappare per partecipare a una festa della nobiltà genovese a Palazzo Cattaneo Adorno, [a. p.]

Persone citate: Adriano Sansa, Cattaneo Adorno, Sgarbi, Van Dyck, Vittorio Sgarbi

Luoghi citati: America, Genova, Italia, Stati Uniti