Lo sfratto di Piazza Navone di Flavia Amabile

Mai venditori Dopo l'intervento di Veltroni, il Comune: uno sgombero già deciso Lo sfratto di Piana Navone «Via gli ambulanti della frutta» ROMA. Pochi giorni di tempo, poi i «frutta fresca - frutta secca» dovranno trovare un luogo diverso da piazza Navona per vendere le loro merci. I «frutta fresca - frutta secca», dalla scritta a caratteri cubitali stampata sui quattro lati dei loro tendoni, sono l'ultimo genere di ambulanti apparso sulla piazza. Impossibile non notarli: dagli ombrelloni multicolori, alle bandiere delle squadre di calcio, fino alle mele, tutto è eccessivo, troppo grosso, troppo lucido, troppo colorato. Due giorni fa a notarli è stato anche il vicepresidente del Consiglio e ministro dei Beni Culturali, Walter Veltroni. Ne è nata una lettera inviata ieri mattina al sindaco di Roma Francesco Rutelli per chiedergli di prendere opportune iniziative per assicurare il decoro del luogo, ma anche per offrire tutta la sua collaborazione in caso di bisogno. In realtà già da alcuni giorni l'assessore alle Attività Produttive del Comune, Claudio Minelli, aveva chiesto lo sgombero. «Ho già disposto che sulla piazza restino solo gli ambulanti che da anni ne fanno tradizionalmente parte integrante: «urtisti madonnari» e «giocattolai», ha rivelato ieri, aggiungendo che «per tutti coloro che si sono impropriamente installati nei pressi della piazza, è in via di definizione un'ordinanza che ne disporrà il definitivo allontanamento». «Nella speranza - ha concluso l'assessore tra l'ironico e l'amareggiato -, ovviamente, che successive sentenze non ne annullino l'efficacia». Il riferimento era, ad esempio, a una recente sentenza sugli «urtisti». «Urtisti» è una parola ottocentesca, definisce gli antenati dei «vu' cumprà», gli ambulanti che «urtano» con la loro merce l'attenzione dei passanti, stendendo pezzi di stoffa per terra, o aprendo piccoli tavoli. Tempo fa, l'assessore Minelli li aveva invitati a allontanarsi dalle fontane, ma una sentenza del Tar ha annullato l'ordine e gli «urtisti» erano tornati a «urtare» i passanti fin sui gradini di storici monumenti firmati da Bernini. Ieri l'assessore ha ripetuto l'invito a liberare i gradini e, Tar permettendo, attende di vederlo accolto. Nulla di più lontano dalle intenzioni degli ambulanti. Mohamed Khondè, uno dei gestori di un banco di «frutta fresca - frutta secca», ha risposto «piuttosto mi incateno, ma di qui non mi sposto». Claudia Sion, trent'anni, figlia di una famiglia di «giocattolai» da generazioni, ha parlato di «ingiustizia»: «Agli extracomunitari sequestrano le merci, ma dopo due giorni sono di nuovo qui come se nulla fosse. Noi fissi, siamo sempre qui, è più facile colpirci e farci del male». Gli unici soddisfatti dell'intervento del ministro Veltroni e della futura ordinanza del Comune, sono gli artisti di strada, i ritrattisti da sempre presenti sulla piazza. Il loro presidente, Salvatore Cosso, attende con impazienza lo sgombero di «frutta fresca - frutta secca» e colleghi. «Ce ne so¬ no altri tre in arrivo, ormai ne siamo invasi. Fino a qualche tempo fa rispettavano dei turni. Sono sette in totale, ma si dividevano fra piazza Navona e il Gianicolo e al massimo ne venivano tre. Ora invece sono tutti qui, e la piazza è diventata orribile. Qualcuno deve intervenire». E' la stessa richiesta avanzata ieri dai verdi in un'interrogazione parlamentare. «E' inammissibile - ha spiegato il senatore Athos De Luca, primo firmatario del documento - che si debba sacrificare l'immagine della città, per i piccoli interessi privati, attaccati a cavilli burocratici, di venditori senza scrupoli». Flavia Amabile Mai venditori insorgono «Non ci muoviamo piuttosto ci incateniamo» Piazza Navona: entro pochi giorni saranno sfrattati i venditori ambulanti

Persone citate: Athos De Luca, Bernini, Claudio Minelli, Francesco Rutelli, Minelli, Salvatore Cosso, Veltroni, Walter Veltroni

Luoghi citati: Roma