Insegnanti ammalate, ma di sci
Napoli, una truffa che si è ripetuta per sette anni. Avvisi di garanzia anche ai loro medici Napoli, una truffa che si è ripetuta per sette anni. Avvisi di garanzia anche ai loro medici ■ # a» IO • Insegnanti ammalate, ma di sci Tre professoresse scoperte sulle piste del Trentino NAPOLI. Per tutti, preside, alunni e bidelli, stavano male, tanto male da dover rimanere a casa per almeno una settimana, lontano dalle aule. «Lombosciatalgia plurilocalizzata», «cefalite acuta», «bronchite influenzale»: cambiavano le diagnosi, ma la prescrizione dei medici no. La guarigione era possibile, ma le pazienti dovevano osservare un periodo di «riposo assoluto». Un controllo antiassenteismo, però, ha svelato il trucco. Mentre erano ufficialmente ammalate, le tre insegnanti trascorrevano insieme una vacanza sulle montagne del Trentino. E lassù aria buona e escursioni devono essere risultate salutari, visto che la bella esperienza, con il medesimo espediente, è stata ripetuta ogni anno dal '91 allo scorso febbraio. I magistrati della procura di Torre Annunziata l'hanno chiamata «operazione gatto delle nevi», forse ispirati dall'ambientazione dell'inchiesta che ha portato ieri all'emissione di tre ordinanze interdittive dell'esercizio della professione nei confronti delle docenti, e di quattro informazioni di garanzia per altrettanti medici sospettati di aver fornito loro le opportune «coperture». Dovranno stare a casa - questa volta per ordine del gip Tommaso Miranda - le sorelle Vittoria e Rita Pane e la loro collega, Lucia Casandrino: le prime due insegnano nella scuola media «Michele Massa» di Piano di Sorrento, la terza nella scuola elementare di Meta di Sorrento. I provvedimenti le accusano di truffa aggravata ai danni del ministero della Pubblica Istruzione e concorso in falso ideologico. Destinatari degli avvisi di garanzia, nei quali si ipotizzano i reati di falso e concorso in truffa i medici Aniello De Rosa, Antonio Parisi, Vincenzo Iaccarino e Rosario Bidello. Dalle indagini è venuto fuori che le professoresse - Vittoria e Rita Pane, secondo gli inquirenti sono cugine del presidente degli albergatori sorrentini - trascorrevano ogni anno, da sette anni, una settimana bianca tra gennaio e febbraio a Moena, in provincia di Trento. Che quella fosse la loro destinazione durante i sette giorni di assenza da scuola, lo ha scoperto la polizia un mese fa, dopo un controllo che aveva per bersaglio gli assenteisti che si nascondono tra i dipendenti pubblici. Inutile dire che le tre insegnanti non erano dietro le loro cat¬ tedre perché risultavano ammalate. Ma non erano neppure tra le pareti domestiche. Sono ricomparse, però, il giorno successivo all'ispezione e al medico fiscale hanno riferito di essersi allontanate per «una vacanza terapeutica». I carabinieri di Moena, opportunamente attivati dal commissariato di Sorrento, hanno scoperto invece che le prenotazioni d'albergo erano state fatte per un periodo compreso tra 0 21 febbraio e il 2 marzo, e che le tre donne avevano fatto ritorno a casa anticipatamente il 27 febbraio, sostenendo di avere problemi familiari e lasciando i rispettivi mariti sul posto. I pm Paolo Fortuna e Giancarlo Novelli hanno deciso allora di ap¬ profondire gli accertamenti e hanno scoperto che all'Hotel Maria di Moena la tre docenti erano delle habitué: una presenza «costante» da anni, come risulta dai registri e dalle dichiarazioni del direttore dell'albergo. E dal paesino tra le nevi prescelto per le settimane bianche è giunta un'ulteriore conferma: le insegnanti erano per davvero clienti abituali, visto che occupavano sempre le stesse stanze, le camere 302, 304 e 308. Ora le professoresse sono costrette ad un riposo forzato - lontano dai banchi, ma anche dalle piste da sci - in attesa degli interrogatori fissati nei prossimi gi . ni dal giudice. Mariella Cirillo un i ■■( ni munì imi A destra: l'albergo di Moena dove ogni anno le tre insegnanti campane trascorrevano le vacanze a sciare mentre per la scuola erano ufficialmente malate. Sopra: i certificati medici presentati dalle prof.
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