CINEMA MIRACOLI Una rassegna insolita (però va fuori tema)

MASSIMO DUE MASSIMO DUE CINEMA & MIRACOLI Una rassegna insolita (però va fuori tenia) Si apre giovedì 27 al Massimo Due, via Montebello 8, la rassegna «Il miracolo nel cinema». Proiezioni quotidiane di quattro pellicole sino a domenica 30, qualche film anche nei giorni seguenti. Biglietti a 7 mila. Il 27 e 28 sono1 in programma «Francesco d'Assisi» di Michael Curtiz alle 16,30, «Francesco d'Assisi» di Liliana Cavani alle 18,30, «Francesco. Giullare di Dio» di Roberto Rossellini alle 20,30, «Uccellacci e uccellini» di Pasolini alle 22,30. Sabato 29 sono previsti «Giovanna d'Arco» di Victor Fleming alle 16,15, «Giovanna d'Arco al rogo» di Roberto Rossellini alle 18,40, la «Giovanna d'Arco» di Jacques Rivette alle 20,10 e 22,30. Il 30, invece, «Giovanna d'Arco al rogo» alle 16,30, «La passione di Giovanna d'Arco» di Dreyer alle 18,30, la «Giovanna d'Arco» di Rivette a partire dalle 20. [d. ca.] IL miracolo nel cinema, bellissimo argomento. E difficilissimo. Forse impossibile. E' bellissimo perché il cinema è la forma più visiva di arte e il miracolo è la forma più visiva per sollecitare la fede. E' difficilissimo perché la fede vive di spirito e il cinema vive di realtà. E' impossibile perché il cinema ha bisogno della proiezione esteriore e la fede di quella interiore: il miracolo le è, insieme, connaturato ed estraneo. Una vera fede lo accetta come credibile e lo rifiuta come non necessario. Ma il Museo del cinema promuove un ciclo sul miracolo nel film e l'iniziativa chiede rispetto se non altro per la novità, il coraggio di scendere nell'inesplorato. Se si escludono pochi film devozionali, di non grande livello, il miracolo è rimasto avulso dalla produzione cinematografica, anche di carattere religioso. Possiamo ricordare una colorita interpretazione di Rascel, che impersona il cieco nato nel «Gesù» di Zeffirelli; alcune immagini di «Bernadette» dove un bambino immerso nelle acque di Lourdes riacquista l'uso delle gambe; e pochi altri esempi. Un miracolo fiabesco, galleggiante nel gratuito, è quello di «Marcellino pane e vino», con il Cristo di legno che tiene lunghi discorsi al piccolo trovatello. Un miracolo surreale è quello che spinge i poveri di Milano a sollevarsi in cielo, nel film più zavattiniano di Vittorio De Sica. E poi c'è il miracolo irònico, scetticheggiante, che Buhuel mette in scena nella «Via Lattea», quando il cieco giunto a Santiago di Compostela recupera la vista, senza saper distinguere il bianco dal nero. O il miracolo da rotocalco, scenografico e falso, con tutti i circenses delle troupes televisive, che Fellini scatena nella «Dolce vita». Niente di tutto questo, nei titoli che il Museo del cinema annuncia per il suo ciclo. Ci sono tre film su San Francesco, di Michael Curtiz, Roberto Rossellini e Liliana Cavani; e tre film su Giovanna d'Arco, di Victor Fleming, ancora Rossellini e Jacques Rivette. Mancano, singolarmente per Francesco, il «Fratello Sole, sorella Luna» di Zeffirelli; e, imperdonabilmente per Giovanna d'Arco, il capolavoro di Dreyer. La loro presenza arricchi- Una scena delfilm «Francesco» di Liliana Cara/li con Mickey Roiirke

Luoghi citati: Assisi, Milano, Santiago