La vita da una stella morente?

La vita da una stella morente? La vita da una stella morente? // mistero delle cellule sinistrorse, LA luce di una stella morente avrebbe guidato, quasi come un faro, la nascita della vita sulla terra, orientando la disposizione delle molecole organiche fondamentali. L'ipotesi, avanzata da William Bonner dell'Università di Stanford, avrebbe trovato una prima conferma grazie allo studio di un meteorite caduto in Australia nel 1969. La ricerca si deve a John Cronin e Sandra Pizzarello, chimici dell'università dell'Arizona, ed è comparsa il 14 febbraio sulla rivista «Science». Gli studi si sono indirizzati verso un aspetto particolare della biochimica terrestre: la struttura molecolare degli aminoacidi, gli elementi di base delle proteine. Come avviene anche per altri composti, ciascun aminoacido può esistere in due forme differenti definite stereoisomeri. Sono molecole identiche in tutto tranne in un dettaglio: l'una è esattamente l'immagine riflessa dell'altra. In altre parole gli atomi possono disporsi in modo da creare una molecola «sinistra» oppure una «destra» dello stesso aminoacido (i termini chimici sono levogiro e destrogiro). «Il modo migliore per spiegare questo fenomeno - dice Cronin - è immaginare che le due forme molecolari siano come le nostre mani: mettetele una sull'altra e vedrete che non coincidono, eppure sono del tutto identiche». La particolarità della biologia terrestre è che tutti gli aminoacidi delle forme viventi sono orientati a sinistra (tranne uno, che non ha stereoisomeri). Diversi studi hanno dimostrato che questa uniformità di orientamento è indispensabile alla vita, altrimenti sarebbe stato impossibile creare grandi molecole, come le proteine, in grado di essere riprodotte dal codice genetico. Però in laboratorio le cose non funzionano così: quando si crea un aminoacido artificialmente le molecole ottenute sono sempre metà sinistre e metà destre, e non sembra esistere alcuna preferenza per una delle due forme. Così gli scienziati sono alle prese con un vero paradosso: al momento della comparsa della vita sulla Terra qualcosa ha fatto scegliere le forme sinistre, ma non sembra esistere alcun meccanismo che possa spiegare questa preferenza. Secondo l'ipotesi di Bonner, ripresa da Cronin e Pizzarello, la risposta si trova nello spazio: a indirizzare gli aminoacidi sarebbe stata la radiazione emessa da una stella di neutroni. Questi corpi celesti sono quel che resta alla fine della vita delle stelle di grande massa. Inizialmente passano attraverso lo stadio di supernova, una violenta esplosione che in 10 giorni disperde la stessa energia prodotta dal nostro Sole in diecimila anni. Poi la materia stellare collassa e si condensa in un oggetto non più largo di 30 chilometri: appunto una stella di neutroni. Tra le caratteristiche delle stelle di neutroni c'è il fatto che emettono luce polarizzata circolarmente. Può essere utile una analogia tra il raggio luminoso e la corda di una chitarra: se guardiamo la corda da uno dei due capi la vediamo oscillare in tutte , Forse fu un raggio polarizzato a orientare verso sinistra gli aminoacidi di tutte le forme viventi le direzioni a 360 gradi. Lo stesso avviene per la luce normale. Se fosse luce polarizzata, invece, la vedremmo oscillare in una direzione ben precisa (definita piano di polarizzazione). Quella circolare è ancora diversa: in essa le oscillazioni avvengono tutte sullo stesso piano, ma questo piano ruota continuamente. Il risultato concreto è che le onde luminose partite dalla stella di neutroni descrivono una specie di spirale mentre viaggia¬ no nello spazio. Gli stereoisomeri sono sensibili alla luce polarizzata, e infatti la definizione di isomero destro o sinistro si riferisce proprio alla capacità della molecola di ruotare il piano di polarizzazione quando viene colpita da un raggio luminoso. Nel caso della polarizzazione circolare, poi, i due isomeri degli aminoacidi la assorbono in modo differente a seconda cha la spirale sia orientata verso sinistra o verso destra. Con queste premesse l'ipotesi dei ricercatori americani è che la radiazione di una vicina stella di neutroni possa aver influito sull'evoluzione dei primi aminoacidi. Le molecole sarebbero state bombardate mentre si stavano formando nello spazio, dentro la nube di gas e polvere dalla quale è poi originato il Sistema solare. «La luce polarizzata - spiega Cronin - potrebbe aver agito in modo da degradare una delle due forme molecolari degli aminoacidi, lasciando intatta l'altra». L'unico sistema per provare questa affermazione è studiare gli aminoacidi presenti nelle meteoriti o nelle comete. Una prevalenza di molecole sinistre sarebbe una prova decisiva, visto che le meteoriti sono rimaste intatte dalla formazione del sistema solare ad oggi. Purtroppo i meteoriti che cadono sul nostro pianeta vengono rapidamente contaminati dalle molecole terrestri, e ciò rende difficile distinguere le sostanze originarie. Cronin e Pizzarello hanno aggirato il problema studiando solo alcuni aminoacidi che sulla Terra non esistono e la cui origine interplanetaria è quindi sicura. Secondo la ricerca pubblicata da «Science», tra gli aminoacidi contenuti nel meteorite è stato effettivamente riscontrato un eccesso di forme sinistre che va dal 2 al 9 per cento. E' un notevole passo avanti nella affascinante ipotesi di un «faro» interstellare che possa guidare la nascita della vita nei suoi dintorni. Ma la prova più importante per questa teoria arriverà nel 2003, quando la sonda spaziale «Rosetta» si incontrerà con la cometa Wirtanen. Uno degli esperimenti previsti è proprio lo studio degli aminoacidi contenuti nel corpo celeste e la ricerca di eventuali disparità nel rapporto tra forme sinistre e destre. Americo Bonanni

Persone citate: Americo Bonanni, Bonner, Cronin, John Cronin, Sandra Pizzarello, William Bonner

Luoghi citati: Arizona, Australia