Il Paese dove la verità è rivoluzionaria di Paolo Guzzanti

11 F LETTERA DALL'AMERICA =1 Il Paese dove la verità è rivoluzionaria UAL è la differenza fra » noi e loro, fra americani ed europei, e diciamo pure fra italiani e americani? La differenza sta nel valore che si dà alla verità. Da questa parte dell'oceano la verità ha un suo valore pratico, morale, ma anche di mercato. La verità impone cambiamenti, determina fatti. Non che qui siano stinchi di santo: la menzogna ò stata ed è altamente praticata perché la natura umana non cambia alle diverse latitudini. Ma cambia il valore pubblico che si dà alla verità. Tre esempi dalla giornata di ieri. Alla Camera dei Rappresentanti c'è stato un rovesciamento di maggioranza sulla questione dell'aborto a gravidanza avanzata oltre il terzo mese e spesso oltre il sesto, con il passaggio di 77 democratici abortisti sul fronte opposto. Motivo? La confessione di un tal Ron Fitzsimmons, leader dei fautori di quel tipo di aborto, il quale ha confessato di aver manipolato i dati: non è affatto vero, ha dichiarato, che gli aborti su feto prossimo alla nascita siano stati soltanto 500 in un anno e soltanto su madri in pericolo di vita o per feti malformati. La verità, ha detto, è che quel genere di aborti sono stati migliaia, tutti su madri che stavano benissimo, come i loro feti. Non è importante dare ragione o torto agli uni o agli altri, ma è importante notare come una diversa verità su un tema rovente come quello dell'aborto possa cambiare una maggioranza. Secondo episodio: ieri una delle più note industrie di produzione di sigarette, la Liggett che distribuisce le Chesterfìeld e le L & M, ha ammesso pubblicamente, dati e studi alla mano, che il tabacco produce dipendenza e provoca il cancro. Non è una dichiarazione generica e teorica: implica pagamenti per miliardi di dollari nelle numerose cause di risarcimento intentate da chi è stato danneggiato dalle sigarette. La notizia di questa ammissione di verità, certificata da chi non avrebbe interesse a farlo, ha avuto l'effetto di una bomba e produrrà conseguenze in relazione alla verità. Terzo fatto. La scelta di George Tenet come nuovo direttore della Cia. E' un vero americano dei sobborghi, come Colin Powell, uno che ha giocato per strada e che si è fatto notare dall'allenatore di calcio come dal parroco. E' buffo che i suoi vecchi amici di quartiere nel Queens dicano di lui: «E' il più straordinario chiacchierone che si sia mai visto, il suo soprannome era "The Mouthpiece", il microfono, perché non sapeva tenersi un segreto neanche per cinque minuti e proprio lui sta per diventare il capo dei servizi segreti». Ma Tenet è stato scelto perché entrambe le parti in causa, il Presidente da un lato e il Senato che esercita il controllo dall'altro, riconoscono che il ragazzone greco è un giocatore forte e abile, ma più che altro è affidabile sul piano della verità: a memoria d'uomo nessuno gli ha mai sentito dire una bugia. Questa caratteristica non è stata valutata in senso morale - Dio, che bravissimo ragazzo e questo Tenet - ma in senso industriale: il rispetto della verità ha un suo valore aggiunto che rende più appetibile la persona che ne è provvista. Si tratta dunque di ima questione laica, pratica, concreta. Su fatti e persone reali. Da noi, in Italia, appena ti azzardi a dire che la verità esiste, che è una sola, praticabile e raggiungibile, immediatamente ti salta alla gola una muta di ari abbiati pronti a schernirti gridando che la verità è una variabile dipendente, una cameriera del punto di vista politico e dell'opportunità: mai una, ma sempre due, mille e centomila. E che sostenere il contrario è un'americanata. Infatti è verissimo: è esattamente un'americanata. Paolo Guzzanti riti |

Persone citate: Colin Powell, George Tenet, Tenet

Luoghi citati: Italia