Mobutu, il ritorno dei misteri

I giornalisti in attesa dell'aereo partito da Nizza sono stati allontanati. Ritirato anche il picchetto d'onore I giornalisti in attesa dell'aereo partito da Nizza sono stati allontanati. Ritirato anche il picchetto d'onore Mobutu, il ritorno dei misteri Atterra a Kinshasa, ma nessuno lo vede KINSHASA. Dov'è il maresciallo Mobutu Sese Seko? E' davvero arrivato a Kinshasa? E' vivo? Nessuno l'ha visto scendere dall'aereo, anche se le autorità, che hanno fatto evacuare l'aeroporto, hanno fatto sapere che è tornato, e che oggi incontrerà la stampa. Ma al campo militare Tshatshi della divisione speciale presidenziale, dove le personalità e i giornalisti sono stati dirottati, e dove il capo dello Stato risiede nei suoi rari soggiorni a Kinshasa, il maresciallo non è arrivato. Il 17 dicembre, al suo secondo ritorno in patria dopo lunghi periodi in Francia per curarsi un cancro alla prostata, Mobutu era stato accolto con tutti gli onori. Ieri il dispositivo di sicurezza predisposto lungo il percorso del corteo presidenziale era modesto. Neppure la Cnn è riuscita a chiarire il mistero, cominciato quando l'aereo sul quale il Presidente dello Zaire era stato visto salire poche ore prima a Nizza, al braccio della moglie, è atterrato a Kinshasa, alle 15,10. La rete americana aveva promesso una diretta dall'aeroporto con la sua celebre Christiane Arnanpour, ma la giornalista è riuscita solo a trasmettere una breve telefonata, in differita, alcune ore dopo. All'ipotesi di un decesso in aereo, si intreccia quella di un colpo di Stato. La prima è alimentata dalle condizioni di salute del Presidente, apparso molto dimagrito nei giorni scorsi. La seconda sarebbe la naturale conseguenza di una situazione politica totalmente sgangherata e insostenibile, con un primo ministro, Leon Kengo wa Dongo, destituito dal Parlamento. Di certo c'è che i giornalisti presenti all'aeroporto di Kinshasa sono slati fatti allontanare prima che si potesse verificare se Mobutu era effettivamente a bordo e in che condizioni di salute. La guardia d'onore che attendeva schierata ai lati di un tappeto rosso per salutare il ritorno del Presidente è stata fatta ritirare in tutta fretta. Ma anche se si è trattato di un ritorno senza onori e alla chetichella, oppure se la sua salute si sta affievolendo, l'ex «leopardo» sembra ormai destinato al declino politico. Anche a Kinshasa ieri si sono registrate manifestazioni di protesta contro il regime. Lo Zaire esausto e indifferente guarda al capo dei ribelli tutsi Laurent Desiré Kabila, che sta diventando per molti il «liberatore» da una dittatura durata oltre 30 anni. I ribelli si sono impadroniti di buona parte del Paese e, sordi ad ogni appello alla tregua, avanzano verso Lubumbashi, mentre Kabila è stato trionfalmente acclamato da una folla di almeno 15 mila persone in delirio nel suo teatrale e ben orchestrato arrivo ieri mattina a Kisangani, da sabato in mano ai suoi ribelli. «Benvenuto papà Kabila, il figlio di Chirac è morto, ora siamo liberi», «Viva la liberazione, addio alla dittatura di Mobutu», hanno scritto sugli striscioni sventolati sotto il sole cocente dalla gente che attendeva da ore l'ingresso di Kabila nella città, la terza del Paese, ultimo bastione governativo nell'Est. «Combatteremo finché Mobutu lascerà il potere, voghamo finirla con lui. Fra pochi giorni saremo a Lubumbashi, ma il nostro obiettivo è Kinshasa. E' troppo tardi per un cessate il fuoco», ha detto un portavoce dei ribelli respingendo una richiesta per una tregua d'armi, avanzata giovedì da Mobutu. E' quasi certo che Kabila darà la stessa risposta oggi all'emissario delle Nazioni Unite e deU'Oua (Organizzazione per l'unità africana) Mohamed Sahnoun, che gli chiederà la stessa cosa a nome dei partecipanti al minivertice africano sullo Zaire, che si è tenuto mercoledì a Nairobi. La deposizione delle armi, afferma Kabila, deve essere frutto di un negoziato, e non precederlo. Scoppia intanto un nuovo scandalo che investe familiari e collaboratori di Mobutu. Secondo il «Washington Post», avrebbero venduto centinaia di tonnellate di armi agli ex ribelli dell'Angola, all'Unione nazionale per l'indipendenza totale dell'Angola (Unita). Citando resoconti di diplomatici stranieri e servizi di informazione, il quotidiano sottolinea che questo traffico di armi ha contribuito a indebolire l'esercito zairese e potrebbe riportare la guerra civile in Angola. In questi mesi, 5 dei più stretti collaboratori di Mobutu, tra cui uno dei suoi figli, hanno acquistato armi sul mercato internazionale per rivenderle all'Unita con profitti di centinaia di milioni di dollari, secondo le fonti. [e. st.] Dilagano le voci di un malore durante il volo o di un colpo di Stato I ribelli continuano la loro avanzata nello Shaba, chiuso l'aeroporto di Lubumbashi Nella capitale manifestazioni contro il dittatore Nizza: affiancato dalla moglie, il presidente dello Zaire Mobutu (nella foto a destra, nell'auto che lo ha accompagnato in aeroporto) sale a bordo del Dc-8 che lo riporterà in patria

Persone citate: Chirac, Kabila, Laurent Desiré Kabila, Leon Kengo, Mobutu Sese Seko, Shaba