D'Alema: cambiamo il Parlamento di Enzo Bacarani

7 Il leader pds a Torino incontra Romiti. «Partecipare al corteo sindacale non è contraddittorio» D'Alenici: cambiamo il Parlamento «Vado alla marcia, anche se mifischieranno» TORINO. «E' un Parlamento che lavora con fatica e lentezza. Per questo bisogna avere il coraggio di cambiare. Le leggi devono essere fatte da una sola Camera, così come una sola Camera deve dare la fiducia al governo». Il leader del pds e presidente della Bicamerale, Massimo D'Alema, ieri a Torino, ha premuto il piede sull'acceleratore per poter arrivare, il più presto possibile, alle grandi riforme che consentano «un governo con una base più sicura e che abbia un tempo ragionevole per realizzare un programma. Se non facciamo le riforme, il danno sarà di tutto il Paese». Ma D'Alema non ha trattato soltanto i temi delle riforme istituzionali. Quella di ieri è stata una giornata intensa che ha consentito all'esponente della Quercia di toccare vari argomenti di attualità. Ha risposto alle perplessità che ha suscitato in molti la sua annunciata partecipazione alla manifestazione sull'occupazione oggi a Roma. «Andrò alla manifestazione per raccogliere consensi e critiche. E' giusto che ci vada anche per essere fischiato. In questo non c'è nulla di strumentale. Sarebbe molto più comodo non andarci. E poi - sostiene D'Alema - la piattaforma della manifestazione non è contro il governo, ma vuole essere uno stimolo critico per accelerare l'impegno dell'esecutivo sui temi dell'occupazione». Impegnativo anche il pranzo svoltosi nella sede dell'Unione industriale torinese con il presidente della Fiat, Cesare Romiti, l'amministratore delegato, Pao¬ lo Cantarella e i rappresentanti del mondo imprenditoriale torinese (Francesco Devalle, Andrea Pininfarina, Bruno Rambaudi e la giunta dell'Unione industriale). Nel corso della colazione - tra un risotto alla certosina, una tagliata di fassone e una vellutata di lamponi e fragole - gli imprenditori hanno fatto presente al leader del pds alcune loro preoccupazioni, che riguardano soprattutto il provvedimento sul prelievo del trattamento- di fine rapporto. Gli imprenditori sperano che il tfr vada ad alimentare i fondi pensione. In effetti, ha risposto D'Alema, il provvedimento potrebbe penalizzare soprattutto le piccole e medie imprese e per questo è allo studio una forma di compensazione. Che potrebbe essere una sorta di prelievo forzoso con restituzione a breve. Sull'Europa, D'Alema si è detto fiducioso sull'ingresso dell'Italia nell'Europa. E parlando di economia e produzione, inevitabile è stato il riferimento sugli incentivi al mercato dell'auto. Questi incentivi - hanno detto a D'Alema gli imprenditori - hanno dato ottimi risultati. Non si è però parlato di un'eventuale proroga del provvedimento. Il «pranzo di lavoro» è stato giudicato positivamente da Romiti. «E' andato bene. E anche la digestione - ha commentato scherzosamente il presidente della Fiat -. Abbiamo parlato, come si suole dire, con franchezza». Una franchezza che D'Alema \a mostrato di fronte a commercianti, artigiani e piccoli im_ Tenditori, sottolineando le gravi difficoltà che il governo incontra per aver ricevuto in eredità una situazione finanziaria pesantissima. I piccoli imprenditori hanno chiesto una difesa della legge sulla subfornitura. D'Alema ha risposto che «la legge è giusta, ma che il termine dei sessanta giorni risponde a un interesse generale e che quindi deve essere consentito alle parti di poter introdurre anche tempi diversi». Negativa la posizione del segretario del pds sulla possibilità di una legge che preveda il blocco di tre anni per gli ipermercati. Secondo il leader della Quercia, «questo deve essere un tema affidato alla responsabilità di chi governa il territorio, le Regioni ad esempio, e non può essere regolato da una legge nazionale». La giornata torinese di D'Alema è proseguita con un incontro con l'Unione industria del pds, a cui hanno partecipato numerosi sindacalisti, tra cui Pietro Marcenaro che al congresso della Quercia a Roma aveva criticato alcune posizioni di D'Alema. Cordiale stretta di mano e colloquio riservato, breve ma intenso, tra i due. In serata D'Alema ha visitato il Sermig (il servizio missionario giovanile fondato da Ernesto Olivero e centro di accoglienza per extracomunitari e persone in difficoltà). «E' stata un'esperienza emozionante», ha detto. Poi, sempre di corsa, al cinema Lux per l'incontro con il sindaco Valentino Castellani. Enzo Bacarani Vìsita al Sermig «Un'esperienza emozionante» Il presidente della Fiat Cesare Romiti a pranzo con il segretario del pds Massimo D'Alema durante la visita di ieri a Torino Nella foto a destra il segretario del ppi Franco Marini In basso D'Alema all'Università

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Torino