La manovra-bis non tocca sanità e pensioni

L'annuncio di Micheli. Non passa la linea di Ciampi, che voleva «interventi strutturali» L'annuncio di Micheli. Non passa la linea di Ciampi, che voleva «interventi strutturali» La manovra-bis non tocca sunità e pensioni Sarà di 16 mila miliardi. Bertinotti ripete i suoi «no» ROMA. Anche questa volta non si toccheranno né le pensioni né la sanità. La manovra-bis di 16 mila miliardi che sarà decisa giovedì - evitando il venerdì di Passione - sarà composta di misure soprattutto contabili o comunque di scarso danno elettorale per la maggioranza. E' assai probabile che Rifondazione comunista finisca per accettarla, benché Fausto Bertinotti («la strada è in salita») continui a fare la voce grossa. E' meno certo che il governatore Antonio Fazio se ne senta sufficientemente rassicurato per abbassare il tasso di sconto. I dati della «relazione di cassa» del Tesoro, precisati ieri, rivelano quanto sia arduo il tentativo di recuperare in un anno solo tutto il tempo perduto sulla via di Maastricht. Già adesso, una parte dell'avvicinamento è stata realizzata con espedienti tollerati dall'Unione europea. Lo mostra la forte differenza tra la stima di deficit '97 a contabilità europea («nuovo indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni») che è di 74.300 miliardi di lire, e quella secondo la contabilità italiana («fabbisogno di cassa del Tesoro») che è di 85.350. Quest'ultima cifra comporta un peggioramento di ben 24.000 miliardi rispetto alle previsioni di settembre, anzi di 31.850 se si esclude la minore spesa per interessi sul debito pubblico, dovuta al calo dei tassi. Solo una parte dell'imprevisto squilibrio, circa novemila miliardi, di cui 5.700 di minori entrate fiscali, è dovuta alla crescita economica inferiore al previsto, 1,2% invece di 2%. Il resto viene dai grandi settori di spesa, che tutti deborde- ranno. Solo gli arcani di Eurostat (l'ufficio statistico europeo) permetteranno dunque di raggiungere il 3% di deficit con una manovra di soli 16 mila miliardi. Anzi, nelle ultime ore si stanno cercando affannosamente nuovi espedienti «autorizzati» per sostituire gli interventi bocciati dai segretari di partito. Uno potrebbe essere quello contro cui stanno già mobilitandosi alcune amministrazioni regionali, con l'appoggio del Polo: la revoca dei «fondi di sostegno» europei non ancora spesi dalla Regioni, forse quattromila miliardi. Ritorna in ballo anche un intervento sull'Iva, calibrato per limitare al massimo gli effetti sul costo della vita. L'aliquota del 4% sarebbe alzata e quella del 10% abbassata, con l'obiettivo di unificarle. L'idea viene dal Tesoro; il ministro delle Finanze Vincenzo Visco si oppone. Ieri Ciampi e Visco hanno concordemente smentito qualsiasi dissenso sia aperto sia occulto; nei giorni scorsi pere il Tesoro era sembrato in dubbio sul gettito delle misure fin qui proposte dalle Finanze. La ricerca di nuovi capitoli della manovra è partita ieri mattina, dopo i risultati del vertice dell'altra notte. Anche Rifondazione, pur continuando a mugugnare, avrebbe accettato i sedicimila; il problema è come. Bertinotti, ripetendo «né tasse, né tagli alla spesa sociale, né contributi» caldeggia gli espedienti. Non si toccheranno le pensioni nemmeno nella forma del «contributo di solidarietà»: dopo il no del pds, il sottosegretario alla presidenza Enrico Micheli ha confermato che non se ne farà nulla. Non è invece del tutto escluso un aumento dei contributi previ- deliziali per i lavoratori attivi, soprattutto gli autonomi le cui gestioni andranno in grave squilibrio nei prossimi anni. Non si toccherà la sanità con nuovi ticket, ha insistito ieri il ministro delia Sanità Rosy Bindi. Nonostante i dati del Tesoro indichino il settore sanitario come grande responsabile sia dello sfondamento dei conti '96 sia dei rischi per il '97, la Bindi è convinta che ogni nuovo taglio «comprometterebbe il Servizio sanitario nazionale». Resta invece al primo posto della lista il provvedimento sul Tfr, nonostante le proteste dell'industria, delle banche, di tutte le categorie imprenditoriali, rilanciate dall'opposizione («piombo nelle ali dell'economia» dice il leader del Ccd, Pierferdinando Casini). Ciampi, dunque, è stato sconfitto nella sua richiesta di misure «strutturali», capaci di incidere in permanenza sulle spese? Già nella lista entrata al vertice di Villa Madama, di «strutturale» in senso stretto non c'era nulla. Al Tesoro si risponde confermando l'impegno a impostare su provvedimenti strutturali la legge finanziaria '98, in linea con le proposte della commissione Onofri. «Con Bertinotti va tutto bene» conferma Romano Prodi, ed ovviamente, complice la vicinanza delle elezioni amministrative, il Polo è in rotta di collisione con il governo. Gianfranco Fini ha potuto tranquillizzare la direzione di Air. il pericolo di «inciuci» è svanito, «promuoveremo manifestazioni contro questa politica economica recessiva». Per il responsabile economico di Forza Italia, Antonio Marzano, «si tratta dell'ennesimo intervento sbagliato, dettato da Rifondazione comunista e dalla Cgil». Stefano Lepri I NUMERI DELLA TRIMESTRALE DI CASSA Deficit previsto per il 1 997 74.500 miliardi Pori a un rapporto deficit-Pil 3,8 per cento Per raggiungere il 3% (parametro di Maastricht) servirà una manovra aggiuntiva di 16.000 miliardi Crescita del pil nel 1997 1,2 per cento Inflazione prevista nel 1997 2,5 per cento Casini: «Così si mette LI piombo nelle ali dell'economia» Marcano : tutto sbagliato Tra le misure possibili il provvedimento sulle liquidazioni In ballo forse anche l'Iva tte ali ia» ato Deficit previsto per il 1 997 74.500 miliardi Pori a un rapporto deficit-Pil 3,8 per cento Per raggiungere il 3% (parametro di Maastricht) servirà una manovra aggiuntiva di 16.000 miliardi Crescita del pil nel 1997 1,2 per cento Inflazione prevista nel 1997 2,5 per cento lappoggio del Polo: la revoca dei «fondi di sostegno» europei non ancora spesi dalla Regioni, forse quattromila miliardi. Ritorna in ballo anche un intervento sull'Iva, calibrato per ze. La ricerca di nuovi capitoli della manovra è partita ieri mattina, dopo i risultati del vertice dell'altra notte. Anche Rifondazione, pur continuando a mugugnare, avrebbe accettato i sedicimila; il bili nto oni Iva

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