A Brindisi, pronti allo sbarco di Angelo Conti

A Brindisi, pronti allo sbarco A Brindisi, pronti allo sbarco Una missione per 1500: martedì il «sì» europeo? BRINDISI DAL NOSTRO INVIATO Folgore, Tuscania, Co! Moschin, San Marco, Consubim: il meglio delle nostre Forze Annate è da ieri sera a Brindisi. In tutto, almeno 1500 uomini. E' in cantiere l'operazione-Albania, tutt'altro che decisa, ma da considerare «possibile» in relazione alle decisioni che prenderanno martedì a Boma i ministri degli Esteri dell'Unione Europea. La «febbre» a Brindisi è improvvisamente salita ieri mattina quando, a sorpresa, il Vittorio Veneto ha rinviato la sua partenza (ora prevista per stamane) per prendere a bordo almeno cento carabinieri del Tuscania. Sempre a bordo dell'incrociatore sono state effettuate una serie di operazioni di verifica delle armi, compreso il brandeggiamento dei missili antiaerei, che hanno incuriosito le centinaia di brindisini che ormai da molti giorni affollano l'area del porto, anche in attesa di altri sbarchi di profughi (che anche ieri, per il secondo giorno consecutivo, non ci sono stati). Ieri sera alle 21 a Brindisi risultavano essere presenti il reggimento Col Moschin, i carabinieri paracadutisti del Tuscania. un reggimento della Folgore, i raggruppamenti Guide e Savoia dotati di squadroni blindati e i reggimenti Antares e Voga dell'Aviazione dell'Esercito. All'aeroporto era in pista un Hercules CI30 dell'Aeronautica, insieme a tre Chinook 47, a tre Agusta 129 Mangusta con armamento anticarro, oltre a numerosi elicotteri da trasporto. Ancorato al molo Regina Marghe^rita è rimasto tutto il giorno l'incrociatore Vittorio Veneto, stracarico di generi di prima necessità, probabilmente destinati alle popolazioni albanesi. Intorno alle 17 è rientrata a Brindisi anche la nave appoggio San Giusto che si trovava al largo di Durazzo con 300 fucilieri, 12 autoblindo e numerosi mezzi di trasporto. La manovra della San Giusto, liquidata dalla Marina come «normale sosta tecnica», è invece difficilmente spiegabile. In teoria la forza a bordo era la più adatta ad appoggiare un'eventuale operazione a terra, ma può essere che si sia deciso di rinforzarla con altri uomini, magari da sbarcare con l'uso degli elicotteri. L'attività e i movimenti della San Giusto sono comunque da interpretare anche tenendo conto delle difficoltà che la terza Divisione della Marina sta accusando in questi giorni per la indisponibilità della unità gemella San Giorgio, finita sufi scogli una settimana fa davanti a Durazzo e da allora in bacino a Taranto, dove sono in corso febbrili lavori per riportarla in condizioni di navigare. Cosa accadrà nelle prossime ore? E' probabile la partenza dell'incrociatore Vittorio Veneto e anche il ritorno al largo di Durazzo della San Giusto, entrambe con immediati compiti di dissuasione, almeno psicologica, di fronte all'eventualità di nuove partenze di profughi. Eventualità questa da ritenere più che possibile quando il mare si sarà calmato, anche se tutti gli osservatori sono concordi nel prevedere che l'ondata più significativa dei profughi dovrebbe essere passata: nei porti albanesi sono infatti rimaste poche navi, molte delie quali in condizioni di difficile utilizzo. Un deterrente significativo è rappresentato anche dai frequenti rientri forzati di albanesi giudicati indesiderabili: ieri la nostra Aeronautica ne ha riportati a Tirana quasi 130. Alla fase operativa vera e propria del Piano Albania si dovrebbe passare solo a metà della prossima set- Umana, e solo se arriverà l'ok dei ministri ■ dell'Unione Europea. La sua eventuale attuazione, che è già pianificata, prevede un doppio intervento: lo sbarco, su unadue spiagge (delle tre che sono state studiate e poste sotto osservazione) dei marò del San Marco e degli incursori del Consubim, mentre i Chinook e presumibilmente anche gli Hercules si occuperanno di trasferire la Folgore, il Col Moschin ed il Tuscania. Per un'operazione, lo sottolineano un po' tutti, a carattere «umanitario»: le nostre forze armate, insieme a quelle di altri Paesi europei, metterebbero piede in Albania solo per garantire la piena attuazione di un piano di approvvigionamenti (anche alimentari) e di aiuti economici che le attuali scorrerie di bande annate renderebbero altrimenti assolutamente impossibili. Angelo Conti Per l'operazione umanitaria in Albania, da ieri sera concentrato il meglio delle nostre Forze Armate ■ ^ ■ L'incrociatore ^ Vittorio Veneto dovrebbe lasciare stamane il porto di Brindisi

Persone citate: Antares, Boma, Moschin, Savoia