Un deputato: nel'91 pagati per rimpatriarli di Fra. Gri.
Un deputato: nel '91 pagati per rimpatriarli Un deputato: nel '91 pagati per rimpatriarli ROMA. Gli albanesi che sono stati rimpatriati, due giorni fa, lamentavano di essere stati ingannati: «Ci hanno detto che ci trasferivano al Nord, a Milano o a Como». Invece li hanno sbarcati a Tirana. E mentre parlavano, appena scesi dagli elicotteri militari - ieri è stato usato anche un CI30 dell'Aeronautica militare, il primo aereo che atterra a Tirana dopo la riapertura dell'aeroporto - giocherellevano con buste di plastica, tutte uguali, dono della Caritas, con acqua minerale, un dentifricio, sapone e pane. Scena già vista. Al Viminale qualcuno dev'essersi ricordato dei 1991, quando la prima «invasione» di albanesi, quella che si arenò dentro lo stadio di Bari, finì alla stessa maniera. Rimpatriati con l'inganno. Ma forse non tutti. Forse qualcuno capì, ma preferì stare zitto e prendersi dei soldi. «Io me lo ricordo bene perché c'ero - racconta Vito Leccese, deputato Verde, barese, all'epoca consigliere comunale - e mi ricordo ancora la scena. I funzionari di polizia pagavano ogni albanese cinquantamila lire all'imbarco. In più davano un jeans e un maglione». Erano cinque anni fa. Sembrano secoli. Il governo Andreotti, con Scotti all'Interno, e Vincenzo Parisi a capo della polizia, si trovò a fronteggiare un'ondata di profughi albanesi. Se ne uscì con una doppia trovata: prima promisero che il governo li avrebbe accolti, poi li fecero salire a bordo di un aereo dicendo che li portavano al Nord. «La loro benevolenza - insiste Leccese - noi la pagammo. Parisi la pago. Non mi scandalizzerei se la pagassimo di nuovo. Prima di tutto viene il risultato, direi. Ecco perché noi Verdi insistiamo per dare attuazione al progetto "guns for food", ossia pistole per cibo. Lo chiamiamo nobilmente un "baratto di pace"». Era il primissimo piano della Osce, poi ripreso da Andreotti, dal sottosegretario Piero Fassino (Esteri), da Rifondazione comunista, dai Verdi. Un baratto, anni contro cibo. O addirittura una compravendita, soidi contro armi. E' chiaro, infatti, tutte che queste armi in giro (si calcolano centocinquantamila kalashnikov) a un certo punto finiranno sul mercato. Meglio un mercato legale, che quello criminale. La mafia italiana, ad esempio, potrebbe essere interessatissima. [fra. gri.]
Persone citate: Andreotti, Parisi, Piero Fassino, Verde, Vincenzo Parisi, Vito Leccese
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