«Con i comunisti niente Europa»

«Con i comunisti niente Europa» «Con i comunisti niente Europa» Pisanu, capogruppo Azzurro «Nessuna garanzia economica » ROMA OI abbiamo percepito una moltitudine di segnali, dai nostri partner europei, che vanno in un'unica direzione: l'Europa è convinta che un governo così fortemente condizionato da un partito comunista e dai sindacati non possa garantire un'adeguata linea di politica economica». Giuseppe Pisanu, presidente dei deputati di Forza Italia, rinnova la disponibilità del centro destra ad appoggiare la manovra bis. Onorevole Pisanu, il Polo - e soprattutto Silvio Berlusconi - dichiara la propria disponibilità ad appoggiare la manovra. Cos'è, tattica per incunearvi tra Rifondazione e l'Ulivo o fate sul serio? «Niente tattica. La nostra è una disponibilità reale e reiterata. Siamo pronti a dare il nostro voto alla manovra, a patto che sia seria e che ci metta in regola con i parametri di Maastricht». E che cosa significa per voi una manovra seria? «E' una manovra che non deve comportare altri aggravi, né diretti né indiretti, alle imprese, perché sono proprio le imprese le vere armi con cui il Paese può combattere la disoccupazione. Quindi una manovra seria deve essere basata su tagli strutturali alla spesa». Ma se per ipotesi questa manovra non venisse votata da Rifondazione e contenesse, però, (come pare che effettivamente sia) il prelievo sul Tfr, voi come vi comportereste? Fareste cadere il governo su una cosa del genere allontanando per sempre l'Italia «Pronti al provvse è semette icon Ma a dire sì dimento io e ci regola stricht» dall'Europa? «Ribadisco che le condizioni per ottenere il nostro voto sono quelle dette prima». Insomma, onorevole Pisanu, non si capisce bene come l'opposizione abbia impostato i suoi rapporti con la maggioranza. Un giorno è disponibile, un giorno no... «La disponibilità non viene data una volta per sempre. Una cosa del genere sarebbe una sorta di dichiarazione d'appoggio esterno al governo Prodi, ma un'ipotesi di questo tipo non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello. Quindi noi non diamo una disponibi lità incondizionata: valutiamo caso per caso». Disponibilità, lei dice, ma sul ddl Maccanico il suo leader Silvio Berlusconi sta facendo fuoco e fiamme. «Berlusconi, pur rischiando qualche ulteriore incomprensione, ha spiegato quale regalia è stata fatta a Cecchi Gori. Chi vuole entrare nel mercato televisivo deve pagare i prezzi che hanno pagato tutti. E sempre a proposito di Cecchi Gori non ci è piaciuto questo accordo sul calcio, siglato per togliere dalle peste un imprenditore. E' stata una sorta di intesa tra compari». Però c'è un piccolo particolare: la maggioranza sostiene che voi avevate detto sì al ddl Maccanico. Adesso, invece c'è stata questa retromarcia. «Non è così: l'intesa era sulla simmetria tra Mediaset e Rai. Ma quella simmetria non è stata rispettata perché mentre Rete 4 deve andare sul satellite, la terza rete resta a terra», [m.t.m.] «Pronti a dire sì al provvedimento se è serio e ci mette in regola con Maastricht»

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