L'inflazione mai così in basso di Roberto Ippolito

E' il minimo dal giugno '69- Per ora escluso un taglio del tasso di sconto E' il minimo dal giugno '69- Per ora escluso un taglio del tasso di sconto L'inflazione mai così in basso Nelle città campione scendefino al2,2% ROMA. Grazie ai polli e ai conigli. Ma anche grazie alle patate e ai limoni. Spinta dalla discesa dei prezzi dei prodotti alimentari, l'inflazione cala ancora. A marzo si assottiglia fino al 2,2% annuo rispetto al 2,4% di febbraio. E' questa la stima che si ricava dai dati di sette città campione che anticipano l'andamento dei prezzi. In queste città (Torino, Milano, Genova, Venezia, Trieste, Bologna e Perugia) l'inflazione a marzo è cresciuta complessivamente solo dello 0,1% mensile. Poiché le sette città rappresentano più del 50% del paniere con il quale si calcola l'inflazione, non appaiono possibili sorprese dai dati in arrivo oggi da Firenze, Napoli, Bari e Palermo. In teoria non si può nemmeno escludere un calo più marcato, fino al 2,1%. Anche se il livello ufficiale di marzo sarà annunciato dall'Istat il 7 aprile, l'inflazione reale è perfino più bassa delle previsioni. Il 2,2% stimato ieri rappresenta il minimo registrato da giugno 19139. L'effetto sui mercati finanziari delle notizie sull'inflazione, diffuse alle 17,30 di ieri, è stato immediato. In serata la lira è andata anche di poco sotto quota mille rispetto al marco (alle 14.30 era a 1003,31 ); fra l'altro si è giovata del rialzo del dollaro. Sono inoltre cresciuti i prezzi dei contratti «future» sui Btp, i buoni del Tesoro decennali. L'ulteriore frenata del carovita aiuta il governo di Romano Prodi che è alle prese con la messa a punto della manovra bis necessaria per ridurre di altri 15.500 miliardi il deficit pubblico. Il calo dell'inflazione alleggerisce le tensioni sui mercati finanziari che rischiano di portare verso l'alto i tassi e quindi gli interessi pagati sui titoli pubblici. Diventa ora possibile un nuovo taglio del tasso di sconto e quindi del costo del denaro? Subito no: in questo momento la Banca d'Italia è attenta all'inflazione, ma soprattutto ai contenuti della manovra bis. Le indicazioni provenienti dalle città campione ripropongono poi il problema di «tenere bassa l'inlla- zione senza deprimere i consumi» come dice Raffaele Morose, segretario aggiunto della Cisl. I prezzi scendono perché l'economia ristagna? Osserva Walter Cerfeda, segretario confederale Cgil: «Potremo capire se il dato ò buono o no quando ripartirà l'economia. Se l'inflazione resterà bassa di fronte alla ripresa allora sapremo che la discesa è strutturale e non congiunturale. Perora dubitiamo». Non ha invece alcun dubbio Giampaolo Galli, direttore del Centro studi Confindustria, nell'attribuire l'andamento dell'inflazione alla «compressione fatta dalle imprese ai prezzi alla produzione». Ma Galli sostiene anche che «il costo del lavoro sta aumentando no¬ tevolmente» e quindi le imprese si trovano in una situazione difficile per la «forte riduzione dei margini». Per la Confcommercio «in molte città i consumi sono ormai da tempo sotto zero» e perciò serve «un vero rilancio della domanda». La discesa dell'inflazione è generalizzata. In due città campione, Milano e Bologna, i prezzi sono fermi: ed è il secondo mese consecutivo che che per entrambe viene annunciato lo zero come quota mensile. Genova, Trieste e Torino sono allo 0,1, Venezia è allo 0,2, Perugia tocca lo 0,3 a causa ancora una volta soprattutto degli aumenti del biglietto delle partite di calcio. Su base annua, Genova è la città meno cara: 1% contro l'I,4 di febbraio. Anche a Milano c'è una picchiata: da 2,6 a 2,2%. Venezia scende al 2. Fra le città non campione che effettuano le rilevazioni, l'inflazione è in discesa anche a Modena e Udine, mentre è in controtendenza Grosseto, che passa da 1,8 a 2. Le spese alimentari sono in calo quasi dovunque: a Bologna scen¬ dono addirittura dello 0,6%, a Milano dello 0,4, a Perugia dello 0,3, a Torino e Genova dello 0,1. A Venezia sono ferme e solo a Trieste salgono dello 0,2. Anche le spese per l'istruzione contribuiscono alla discesa del caro vita: a Torino e Bologna vanno giù dello 0,3, a Genova, Perugia e Venezia sono ferme. In molte città costano meno divertimenti, spettacoli, attività culturali: Torino -0,7, Milano e Trieste -0,4, Venezia -0,3. Inflazione ai minimi termini poi per mobili e servizi per la casa. Qualche tensione invece per i prezzi dei negozi di abbigliamento, per i nuovi arrivi legati al cambio di stagione. Problemi maggiori affiorano per la voce abitazioni, acqua e energia elettrica in numerose città: l'acqua a Milano è aumentata del 4,3% in un mese e del 140% in un anno. In tutte le città campione si dilatano le spese per i trasporti: l'aumento è di almeno lo 0,3%: a Torino si arriva allo 0,5. Roberto Ippolito ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Galli, Giampaolo Galli, Raffaele Morose, Romano Prodi, Walter Cerfeda