L'ordine d'uccidere l'avvocato Famà partì dal carcere

L'ordine d'uccidere l'avvocato Fama partì dal carcere L'ordine d'uccidere l'avvocato Fama partì dal carcere Catania: in trappola i killer CATANIA. 1 carabinieri del nucleo operativo di Acireale stanno eseguendo 39 ordinanze di custodia cautelare (11 notificate in carcere) nei confronti di altrettanti affiliati alla cosca dei Laudani. Tra le accuse contestate c'è l'uccisione dell'avvocato Serafino Fama, assassinato la sera del 9 novembre '95, e l'autobomba fatta esplodere la notte del 18 settembre '93 davanti alla caserma dei carabinieri di Gravina (4 feriti). I reati: associazione mafiosa, omicidi, estorsioni, rapine, traffico di stupefacenti. L'inchiesta è partita dalle dichiarazioni di un pentito, Alfio Giuffrida, 41 anni, sicario della cosca Laudani. Fu incaricato di organizzare l'agguato a Fama, ucciso con 7 colpi di pistola la sera del 9 novembre '95. Due sicari gli spararono dopo averlo chiamato per nome. L'ordine sarebbe partito da Giuseppe Di Giacomo, boss dei Laudani, dal carcere. Nessun avvocato catanese potrà difendere i responsabili: l'assemblea della camera penale ha deciso Giuseppe Di Giacomo Giuseppe Di Giacomo

Persone citate: Alfio Giuffrida, Di Giacomo, Giuseppe Di Giacomo, Giuseppe Di Giacomo Giuseppe, Gravina, Serafino Fama

Luoghi citati: Acireale, Catania