La gita diventa una trappola mortale

15 lu gita diventa una trappola mortale Appassionati di archeologia, stavano facendo degli scavi con alcuni compagni Pescara, annegano tre studenti PESCARA. Sono stati inghiottiti dalle acque gelide del fiume uno dopo l'altro: prima Eva, che ha implorato aiuto, poi Lucia, che ha tentato vanamente di aiutare l'amica a riguadagnare l'argine. Poi Antonio. Per un soffio non è riuscito a strappare alla morte le ragazze. E se stesso. Sono tutti morti i tre studenti universitari della facoltà di architettura di Pescara, annegati ieri mattina nel fiume Orta, nel comune di Caramanico Terme, nel cuore del Parco Nazionale della Maiella. Eva Giuliani aveva 28 anni. Era nata a San Severo (Foggia). Marco Antonio Florio ne aveva 27. La sua fidanzata, Lucia Capocchiano, 29, e venivano tutti e due da Foggia. Una passeggiata in un luogo di eccezionale suggestione finita in tragedia. I tre studenti erano andati a Caramanico di buon'ora, assieme ad altri quattro compagni di studi che avevano conosciuto pochi giorni prima. Con loro una passione in comune: l'archeologia. Per raggiungere la meta avevano dovuto scarpinare per quasi tre chilometri, percorrendo una mulattiera impervia. Le auto le avevano lasciate sulla statale, al bivio che indica Caramanico. Nella collina della frazione di San Tommaso stavano facendo, come volontari, scavi archeologici. Per conto dell'Archeoclub di Pescara sondavano il terreno alla ricerca di preziosi reperti. Di qualche traccia di civiltà antica, come quella emersa con il rinvenimento di un sito dell'Alto Medioevo. Tutto è successo durante una pausa. Il vento forte e la pioggia che cominciava a cadere hanno indotto gli studenti a sospendere i lavori. Il cattivo tempo non ha tuttavia frenato la voglia di gustare le amenità di quei luoghi e così Eva, Lucia e Antonio hanno cominciato la loro passeggiata. Il fiume Orta era lì, a pochi passi. Minaccioso ma bello, con il suo incunearsi tra le rocce in una rada vegetazione. Sentire l'acqua è stata forse una tentazione irrefrenabile. Lucia ed Eva trovano un posticino al riparo dal vento. Slacciano gli scarponcini, tolgono le calze e dopo aver arrotolato i pantaloni sopra i polpacci mettono i piedi in acqua. In quel punto la corrente è fortissima. «State attente, è pericoloso», aveva ammonito Alessandro Carrieri, ventunenne, di Loano (Savona), che aveva decido di rimanere a monte della piccola collina a consumare un pasto frugale con gli altri studenti: Caterina Di Nicola, 25 anni, di Atri (Teramo), Massimiliano Carloni, 20 anni, di Osimo (Ancona), Paola Di Tommaso, 20 anni, di Pescara. Di lì a poco assistono all'incredibile tragedia. Eva si sporge in avanti con le mani congiunte a toccare l'acqua. Forse frana la terra dov'era seduta e improvvisamente va a picco in acqua. Riesce a gridare, annaspa, implora l'aiuto di Lucia che s'era appena alzata per raggiungere il fidanzato poco distante La studentessa viene afferrata ad un braccio dall'amica. Ma la corrente è impetuosa e trascina via anche lei. Quando si stavano ormai allontanando dal greto, Antonio riesce ad agguantare la mano della fidanzata. Sono attimi infiniti che gli altri studenti guardano inermi a poche decine di metri di distanza. Sembrava che ce l'avesse fatta Antonio. Le stava quasi per tirare su entrambe quando, con uno scatto improvviso, la sua Lucia l'ha trascinato in acquei. La corrente, poi, li ha portati via tutti e tre in un attimo. Erano come fuscelli sbattuti con violenza nelle due sponde del fiume lastricate di sassi levigati. Forse hanno subito battuto la testa e perso conoscenza. L'Orta li ha ingoiati nei suoi vortici restituendoli, morti, qualche centinaio di metri più a valle, dove il fiume allarga il suo letto e placa quella furia maledetta. Roberto Ettorre M ' SAtLE NUOVA • SAtlÉ VECCHIA PROVINCIA DI PESCARA DECONTRA CARAMANICO Terme • S. NICOIAO S VITTORINO • S. EUFEMIA a Maiella i9S. GIACOMO ROCCA caramanico^^^ • FONTE D'AMORE • VARANE SULMONA PAC ENTRO S. ARMANO « PROVINCIA DELL'AQUILA