« Non siamo criminali » di Vincenzo Tessandori

Roma, vertice col ministro degli Esteri Starava e la missione Ue « Non siamo criminali » La rabbia degli espulsi ATIRANA KB ENI Pani ha 32 anni, era nella folla sulla banchina del porto di Durazzo, nove giorni fa. Poi è riuscito a salire su una nave tutta ruggine e ha pensato che il miraggio si realizzasse, finalmente. No, assicura, non ha pagato niente per quel suo viaggio della speranza. «Me n'ero andato via dall'Albania per vivere una vita migliore». Lo avevano alloggiato in un alberghetto nei dintorni di Manduria. Poi, all'alba di ieri, la polizia ha bussato alla stanza che divideva con altri. «Ci hanno detto che ci trasferivano, su al Nord, a Milano o a Como. Ma ci hanno portati in questura, fotografati e prese le impronte digitali. E poi ci hanno fatto salire sull'elicottero. E ora sono qui. Ma io in Albania non ci resto, io tomo». Vogliono tornare tutti, quelli sbarcati dagli elicotteri alle 10,40 di ieri all'aeroporto di Rinas, sorvegliato dalla polizia e dai para del colmoschin agli ordini del comandante Nardi. Tutti si dichiarano amareggiati per «l'inganno» ma c'e più sorpresa che collera. Tutti mostrano il proprio foglio di via. Ragazzi, per lo più, fra i 17 e i 20 anni, i capelli lunghi. Ed è difficile pensare che fra loro si nasconda qualche evaso pericoloso, perché in carcere i capelli si portano corti corti, e di certo hi poche ore o dieci giorni non sono cresciuti. Hoxha Elton ha vent'anni e lo sa di portare un nome difficile, un nome che un tempo equivaleva a una dichiarazione di fedeltà a! grande capo rosso da parte del genitore che lo imponeva al figlio. Anche Hoxha hanno preso di notte, alle 3, racconta. Hanno bussato alla sua stanza hi un alberghetto di Taranto, e anche a lui hanno detto che l'avrebbero portato al Nord, e non se l'aspettava che, invece, lo avrebbero scaricato qui: glielo hanno detto gli altri, prima di salire sull'elicottero, quelli che avevano seguito i telegiornali e che sapevano che avrebbero preso qualcuno per rimandarlo indietro. E così qualcuno ha tentato di non imbarcarsi, ma la polizia era munerosa, raccontano: «Un poliziotto per ogni albanese». «Ma io non ho fatto, questo», protesta Kertusha Xjiavit, 52 anni, e mostra il foglio spiegazzato del decreto. E Hoti Dritan, di 20, e Dirmish Xafer, di 36, protestano. Tutti reggono il sacchetto di plastica azzurro e guardano i poliziotti in divisa blu che li controllano, lì nel recinto della pista dell'aeroporto. «E' un problema della polizia albanese, questo rientro», hanno tagliato corto gli italiani. Su quegli elicotteri, i grossi Chinook dell'esercito, per il volo di ritorno, prendono posto 21 giornalisti italiani, spagnoli, un israeliano, oltre alla delegazione diplomatica egiziana: 37 persone, arrivate con un convoglio di fuoristrada giapponesi e Mercedes. Ecco, i poliziotti con i kalashnikov mettono in riga quelli arrivati dall'Italia, poi ordinano: «Di corsa!». E di corsa, quelli escono nel piazzale di parcheggio di fronte all'hangar dell'Albanian Airways, protetto da due barricate forniate da quattro carrelli per il trasporto dei bagagli: sono sempre quelli, i carrelli, soltanto che in questi giorni li hanno rovesciati su un fianco, come facevano nei saloon del vecchio Ovest americano con i tavoli al momento di prendersi a revolverate. Eppure qui, hanno sparato, perché sull'asfalto conto 378 bossoli di Kalashnikov e una dozzina di pistole calibro 9. Lo squadrone improvvisato arriva in fondo allo spiazzo e i poliziotti dicono: ((Andate, perché per arrivare a Tirana ce n'è di strada». L'inglese di Pucka è perfetto. Lui ha il volto cotto dal sole, la barba rossiccia e gli occhi azzurri. Con fastidio stringe quel suo sacchetto azzurro con le saponette. Era parti- to cinque giorni fa da Valona, su una nave militare. No, dice, non c'è mai stato in Italia, ma qui in Albania non vuol rimanerci. ((Abbiamo aiutato i vostri soldati nel '42 e nel '43, perché ora voi non ci aiutate? Perché io qui non ci resto, io ci riproverò». Vincenzo Tessandori Un gruppo di albanesi rimpatriati a forza dall'esercito italiano [FOTO ANSA]

Persone citate: Hoti Dritan, Hoxha, Hoxha Elton, Nardi, Ragazzi