Scappa anche la famiglia Mobutu

Scappa anche la famiglia Mobutu ZAIRE A Monaco il dittatore s'aggrava. Destituito il premier mentre tratta la pace Scappa anche la famiglia Mobutu / ribelli: prenderemo Kinshasa entro giugno KINSHASA. In Zaire siamo ormai al si salvi chi può. Dalla capitale Kinshasa, dove sono sempre più insistenti le voci di un imminente colpo di Stato, i familiari e gli intimi del presidente-dittatore Mobutu Sese Seko hanno attraversato il fiume Congo per rifugiarsi nel grande recinto della Croce Rossa di Brazzaville. Migliaia di persone li hanno imitati. Nessuno più crede al figlio di Mobutu che dà per imminente il ritorno del padre. Per ora, il presidente è ricoverato in una clinica del principato di Monaco e le sue condizioni di salute non fanno prevedere un rapido rientro in patria. Anzi il quotidiano francese «Le Monde» ha riferito che il sessantaseienne capo di Stato ha subito un'emorragia alla prostata e ha avuto bisogno di trasfusioni di sangue, il che «riduce considerevolmente la sua autonomia». E una fonte ospedaliera trince¬ ratasi dietro l'anonimato ha definito serie le condizioni del presidente zairese. A Kinshasa, il Parlamento ha destituito il primo ministro Leon Kengo wa Dondo, poche ore dopo che era partito per il Kenya dove doveva partecipare a un incontro internazionale sulla crisi. Da Goma, il leader dei ribelli tutsi «banyamulenge» Laurent Desirè Kabila ha ammonito che «colpi di Stato che sostituiscano Mobutu con mobutisti non faranno cessare la guerra». Kabila, che dall'Est del Paese minaccia di marciare su Kinshasa, si riferiva all'ipotesi di un putsch sponsorizzato da Parigi. Ha parlato anche del contingente francese di stanza a Brazzaville, che già in tempi non lontani non ha esitato a passare il fiume per mettere ordine a Kinshasa: «Se i francesi interverranno - ha ammonito - stavolta li seppelliremo». Il ministro degli esteri zairese Gerard Kamanda wa Kamanda ha ipotizzato in una dichiarazione il rischio di una possibile divisione dello Zaire. Da Parigi il ministro degli Esteri francese de Charette ha ribattuto che «l'integrità territoriale dello Zaire e il rispetto delle frontiere sono elementi determinanti per la risoluzione della crisi». Il banyamulenge Kabila ha annunciato un cessate-il-fuoco unilaterale di sette giorni in un raggio di 20 chilometri intorno a Kisangani, la capitale dello Zaire orientale da poco conquistata. La tregua servirà alla popolazione per rientrare in città da dove è fuggita. Kabila ha anche affermato che le sue truppe raggiungeranno Kinshasa «primo di giugno» ma che l'obiettivo immediato e la regione diamantifera del Kasai orientale, dove i suoi soldati stanno già entrando. [Ansa]

Persone citate: Dondo, Gerard Kamanda, Goma, Kabila, Laurent Desirè Kabila, Leon Kengo