Emittenza, maggioranza divisa di R. I.

E Maccanico protesta: è assurdo imporre date allauthority E Maccanico protesta: è assurdo imporre date allauthority Emittenza, maggioranza divisa Pds e ppi: entro il 1999 lei riforma tv ROMA. Non bastavano le proteste di Silvio Berlusconi, che in un'intervista ad Antenna Tre ha definito «uno scippo» il progetto di riassesto del sistema televisivo. Adesso il disegno di legge Maccanico divide anche la maggioranza: da un lato Maccanico e Veltroni (che ha siglato l'emendamento presentato dal ministro delle Poste), dall'altro il ppi e il pds. O almeno una parte del pds. La spaccatura nasce nel pomeriggio di ieri, alla Camera, quando Giancarlo Lombardi presenta un sub-emendamento «a nome del ppi e del pds». Obiettivo: fissare una scadenza al periodo di transizione. «Se è giusto garantire a Rai e Mediaset i tempi necessari per la loro riorganizzazione spiega l'ex ministro della Pubblica Istruzione -, non si può neppure immaginare che questi tempi restino indeterminati. Non prevedere scadenze certe porterebbe a rinviare ancora l'adeguamento del sistema televisivo italiano allo nuove opportunità of¬ ferte dalla tecnologia, con una grave penalizzazione per gli utenti». La data indicata da Lombardi e il 31 dicembre 1999: quasi tre anni di sanatoria prima della ristrutturazione della terza rete Rai e del trasferimento al satellite di un canale Mediaset. Tre anni che non sono piaciuti al ministro delle Poste Maccanico: «Sono contrarissimo - ha replicato in un'intervista al Tg3 -. Intanto è un tonnine lontanissimo e poi è un emendamento che suona come una sfiducia nei confronti della Authority. Non mi sembra il caso di mettere questo bavaglio ad una Authority che con l'emendamento del governo sarà indipendente e avrà poteri forti. Può darsi - ha continuato i! ministro che l'Aut.hority decida per un termine più anticipato rispetto a quello del '99 perché magari le condizioni di mercato consentiranno di passare prima sul satellite, allora non capisco perché parlare di data nella legge...». Im¬ mediata la replica di Giovanna Melandri, «L'Autorità per le comunicazioni - spiega la deputata pidiessina - potrà naturalmente trasferire definitivamente su satellite una rete Mediaset prima di quella data ma non dovrà superare quel termine, entro il quale anche la Rai dovrà ristrutturare drasticamente una sua rete...». Le dichiarazioni di Berlusconi, molto critiche nei confronti dell'emendamento Maccanico, hanno provocato intanto la reazione dell'Usigrai. Il leader dell'opposizione aveva definito «un regalo alla Rai» il progetto di mandare una rete Mediaset sul satellite lasciando invece tre canali al servizio pubblico. «E' una reazione incomprensibile - dice una nota del sindacato dei giornalisti Rai -, di chi finge di dimenticare che una rete dovrà vivere senza pubblicità, mentre in tutta Europa i servizi pubblici lancile quelli che hanno introiti pubblicitari)'percepiscono un canone ben più elevato di quello italiano». [r. i.]

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