Scatta il rimpatrio dei pregiudicati

In cento già riportati a Tirana in serata, altri nella notte. Oggi un Consiglio dei ministri In cento già riportati a Tirana in serata, altri nella notte. Oggi un Consiglio dei ministri Scatta il rimpatrio dei pregiudicati Scalfaro: persone non dabbene tra gli albanesi onesti ROMA. Superata la soglia dei 9500 profughi dall'Albania, il governo corre ai ripari. Stamani un Consiglio dei ministri, annunciato all'improvviso, emanerà un decreto per fronteggiare l'emergenza. Sarà concesso, come già annunciato da Giorgio Napolitano (Interno) nei giorni scorsi, un visto temporaneo di 50-60 giorni ai profughi. Non l'asilo politico. E si cacciano gli indesiderati: cento pregiudicati sono già partiti ieri sera, stanotte era prevista la partenza di altri duecento su un C-130. Su questa decisione, resa ancor più drammatica e urgente dall'annuncio di un vertice con Pier Luigi Vigna di tutti i magistrati antimafia pugliesi, c'è anche il «via libera» di Oscar Luigi Scalfaro. Il Presidente, in visita ufficiale in Marocco, ha fatto riferimento al flusso degli albanesi che vengono in Italia: «Sono persone che fuggono e cercane un luogo dove non si uccide. Dove non si vive con il terrore. E c'è anche qualcuno che ha motivo di fuggire, che non ha la coscienza tranquilla. Ricordiamoci che alcune migliaia di persone sono fuggite dal carcere. Persone non da bene. C'è anche chi fugge perché ha speculato. E accanto a loro vi sono tante persone che hanno faticato e si sono viste sfuggire di mano il frutto di tanta fatica». Ieri sera Napolitano ha spiegato al Senato le linee operative: «Forniremo accoglienza e protezione umanitaria, ma di tipo temporaneo finché ci sarà turbamento all'ordine pubblico in Albania e non oltre. Il titolo da riconoscere per la permanenza dev'essere di durata limitata, così come si fece con i profughi dell'ex Jugoslavia, per i quali fu dato un nullaosta di soggiorno temporaneo di 60 giorni». Il decreto conterrà anche misure economiche e disposizioni per la requisizione di alberghi e campeggi. Spetterà ai questori concedere, su domanda, il visto temporaneo. Con l'occasione, la polizia calcola di discriminare tra semplici profughi e malavitosi. Per caiesti ultimi, sarà reimpatrio immediato. Quelli scappati dalle carceri, ad esempio. O quelli che erano giunti armati. O che commettono reati in Italia. O che mostrano un'attitudine violenta nei confronti di altri profughi. Dice ancora Napolitano: «E' un flusso allarmante e difficilmente governabile. Siamo preoccupati per le infiltrazioni criminali di albanesi. Stiamo procedendo alla individuazione di elementi pericolosi per lo Stato e l'ordine pubblico. Adotteremo il decreto per l'espulsione e l'accompagnamento in patria». C'è un sottile lavoro di intelli gence, alla base di questa selezione tra albanesi buoni e albanesi cattivi, di cui pochi vogliono parlare. Anche se pressato da ben altre emergenze, infatti, il governo albanese sta collaborando con la polizia italiana. «Ma in questo momento di là ci sono problemi impensabili. Le carceri albanesi, ad esempio, sono tutte andate distrutte», rivela il sottosegretario agli Esteri, Piero Fassino. Altro impegno della nostra intelligence, è la questione degli arrivi via mare. Ieri si osservava da vicino, ad esempio, nel porto di Durazzo, una nave bulgara di una certa portata. Si temeva che la riempissero di albanesi da scaricare in Puglia. Il governo è stato preso indubbiamente alla sprovvista da questi traffici. Come ha ammesso Napolitano, «ci si aspettava al massimo tremilacinquecento persone». E lo stesso ministro ieri sera ha dichiarato che la cifra ufficiale raggiunta è di 9582 albanesi. Il piano predisposto dal ministero è stato travolto da un'ondata di profughi, che, come ha riferito Fassino al mattino, sono da addebitare ormai «a una immigrazione clandestina organizzata: navi greche, turche, cipriote, non albanesi». Anche queste imbarcazioni vengono sequestrate, per evitare che facciano la spola tra Italia e Albania. Ma evidentemente, considerando anche che ogni passaggio costa tra le 500 mila lire e il milione, innumerevoli pirati del Mediterraneo hanno fiutato l'affare. Si scruta oltre Adriatico, intanto, per capire gli sviluppi della crisi albanese. Oggi rientrano gli inviati dell'Unione europea che hanno avuto il compito di monitorare la situazione. Nel pomeriggio ci sarà un vertice a Roma, alla presenza del ministro Lamberto Dini, e con diversi alti funzionari dell'Unione europea e dall'Osce, per valutare il piano degli aiuti. Ci sarà anche il neoministro degli Esteri d'Albania, Arian Starava. Francesco Grignetti Napolitano al Senato «Sono arrivati in 9582. Sarà concesso un visto temporaneo di 50-60 giorni, come avvenne per i profughi dell'ex Jugoslavia» o e a o o l a i i a n A destra, una poliziotta tiene in braccio un bimbo di pochi mesi. A sinistra, la nave con 500 persone arrivata nel porto di Brindisi