«Dalle gabbie del tribunale si può fuggire»
□Diali aaaaaaa aaaaa ansia a EJQoa aa il □□□□aiiaaiiJtì Milano: l'uomo, sparito una settimana fa passando tra le sbarre, è stato riacciuffato e condannato «Dalle gabbie del tribunale si può fuggire» Processo all'evaso magro, test in aula L'IMITATORE DI HOUDINI MILANO. Si può evadere da un'aula di tribunale, sgusciando attraverso le inferriate della gabbia? Si può. La risposta pratica ò venuta ieri, durante un «esperimento giudiziale» voluto dalla pretora Francesca Vitale. Ci sono riusciti in due, ed evidentemente c'era riuscito pure l'imputato, Francesco Cianibrone, 29 anni, scappato ima settimana fa e ripreso domenica sera per caso, mentre aspettava il tram. Adesso al suo già notevole curriculum giudiziario (8 anni definitivi e un'altra condanna in primo grado a 15 anni per traffico di droga e armi) deve aggiungere i 7 mesi comminati in pretura. Lui, Ciambrone, si è rifiutato sia di rispondere alle domande sia di sottoporsi all'esperimento pratico. «A cosa serve? - ha replicato - devo rispondere di evasione? Bene, sono evaso e questo basta». In mancanza del protagonista sono stati cosi scelte due controfigure: un carabiniere e un tunisino impiegato nella ditta che svolge le pulizie in tribunale. Come tutte le controfigure sono assai simili al protagonista, alto poco piit di un metro e sessanta e piuttosto magro (una scheda antropometrica di dieci anni fa registra 54 chili, e sicuramente non ha messo su pancia). L'esperimento si fa nella stessa aula hi cui Ciambrone, il 10 marzo scorso, assisteva al processo d'appello sulla banda della Stadera (nome di un popolare quartiere di Milano) che lo vede imputato assieme ad altri 120 imputati. Che è poi l'aula grande del tribunale di Milano fornita di gabbioni a partire dai grossi processi per terrorismo e utilizzata per quasi tutti i dibattimenti dai grandi numeri (si celebrò qui anche il processo Enimont). Il primo sopralluogo esclude possibilità di fuga dal corridoio che passa dietro le gabbie, dove ci sono anche i gabinetti. C'è un'unica porta che conduce alle scale (e da qui alle celle di transito): è pesantissima, di ferro, ed ò chiusa a doppia mandata. In quanto alle finestre hanno tutte sbarre e grate: ci passa una farfalla, a malapena. Dunque Ciarbone, quel giorno, deve essere per forza fuggito attraverso l'aula, in quel momento vuota (l'udienza era infatti terminata da un quarto d'ora). Vuota, ma con una porta aperta; e proprio quella che offriva più rapide possibilità di fuga: dà infatti du un corridoio che in pochi metri porta a una delle uscite del tribunale. E all'ora dell'evasione (le tredici circa) il via vai è tale che nessuno può far caso a chi esce. Va bene, Ciambrone fugge passando dall'aula. Ma come ha fatto a uscire dalla gabbia la cui porta - giurano i carabniieri - era regolarmente chiusa? Fin da subito il rapporto parla di una fuga attraverso le sbarre; e fin da subito si sprecano diffidenza e battute sul novello mago Houdini del Palazzo di giustizia milanese. L'esperimento di ieri, però, riesce. Scappare in quel modo si può. Prova per primo il carabiniere: inizialmente si perde un po' nei tentativi di trovare la contorsione giusta; poi, in un minuto e mezzo ci riesce. Ci vuole, è vero, una spintarella, ma chi può escludere che qualche suo coimputato non abbia fatto altrettanto? E, in ogni modo, la «prova del nove» arriva con l'o- peraio tunisino: un minuto, al primo tentativo, e senza l'aiuto di nessuno. Ciambrone, in un'altra gabbia, assiste senza alcun commento. La sua abilità gli è servita a poco: una settimana di latitanza, piuttosto stentata. E poi quell'arresto casuale, con un carabiniere che torna da una gita con la fidanzata e lo riconosce, nonostante - o forse a ragione - dell'incredibile tinta all'henne che l'evaso ha dato ai suoi capelli. Ha avuto comunque il suo momento di notorietà e forse - come nota la pm Tiziana Siciliano - la sua fuga costerà perecchio allo Stato: chi potrà ancora fidarsi infatti, di lasciare detenuti piccoli e magri e gabbie siffatte? [s. mar.] Francesco Ciambrone
Persone citate: Ciambrone, Francesca Vitale, Francesco Ciambrone, Francesco Cianibrone, Houdini, Tiziana Siciliano
Luoghi citati: Milano
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