Alla Quercia spuntano nuovi rami

Botteghe Oscure si divide tra sinistra, «ulivisti» e fedelissimi di D'Alema Botteghe Oscure si divide tra sinistra, «ulivisti» e fedelissimi di D'Alema Alla Quercia spuntano nuovi rami Macaluso: fanno giustizia di un congresso bugiardo LE ANIME DEL PDS FROMA INALMENTE sorgono le correnti e fanno giustizia di un congresso bugiardo». Emanuele Macaluso è soddisfatto e saluta con entusiasmo la nascita delle componenti all'interno del pds. «Le nostre assise nazionali spiega l'esponente della Quercia - si sono svolte all'insegna dell'ipocrisia, come se dentro il pds non ci fossero anime, culture e sensibilità diverse. Così non è e io sono particolarmente contento del fatto che i "dalemiani" abbiano costituito una corrente: adesso infatti gli uomini del segretario non potranno più dire di parlare per conto del partito, con la P maiuscola; no, loro, da ora in poi, parleranno a nome di una quota, seppur di maggioranza, del partito». Ride, Macaluso, lui che non vedeva l'ora che a Botteghe Oscure si instaurasse una «libera dialettica interna». Ma non sa che quelle della Quercia sono state già ribattezzate le correnti «biodegradabili». Già, perché - quando si dice il caso - si sono costituite proprio alla vigilia della direzione cui spetterà il compito di eleggere i nuovi organismi dirigenti: il comitato politico e quello esecutivo. In parole povere il 24 (giorno fissato per la riunione) verranno assegnati posti e incarichi e, in simili frangenti, presentarsi all'appuntamento forti di una componente può servire. Ciò detto, è innegabile che dentro il pds le acque non ristagnino. Divisioni ci sono, vere divisioni. E potrebbero comportare qualche problema al segretario che pure è stato eletto con quasi il 90 per cento dei consensi. Le difficoltà a D'Alema potrebbero venire non tanto dall'interno del partito, che l'apparato è totalmente sotto controllo, quanto dai gruppi di Camera e Senato, dove le correnti stanno facendo i loro nidi. Il leader della Quercia sa bene che non bisogna mai sottovalutare i propri parlamentari, per averlo provato sulla propria pelle quando tentò di evitare i referendum sull'emittenza, senza riuscirci perché i suoi deputati si opponevano. A questo quadro - in cui la cosiddetta sinistra con 19 deputati e 6 senatori è la corrente di minoranza più forte - va aggiunto un altro particolare: i presidenti dei gruppi parlamentari non sono degli «yesmen». A Palazzo Madama c'è Cesare Salvi, che in questi ultimi tempi ha «strizzato» l'occhio più di una volta alla sinistra interna e persino a Rifondazione comunista. A Montecitorio c'è Fabio Mussi che nel convegno dell'Ulivo a Gargonza non ha risparmiato critiche al segretario: «Quando vedo che la corrente è troppo forte, a me piace nuotare contro», ha spiegato dopo quell'episodio il capogruppo. Che il cuore di Mussi batta spesso e volentieri in sintonia con quello di Walter Vel¬ troni non è un mistero per nessuno. E a proposito di Veltroni: il fatto che giovedì prossimo il vicepresidente sia l'ospite d'onore di un convegno promosso dalla sinistra del pds e dai comunisti unitari una qualche valenza ce l'ha. Certo, Veltroni è un «ulivista», ma è anche colui che all'interno del partito ha sempre cercato di tenere buoni rapporti con la sinistra «esterna», cioè con Rifondazione. Eppoi non è una novità che in politica possano nascere insolite alleanze. Del resto, il patto siglato tra il segretario e il vicepresidente del Consi- glio prima del congresso già scricchiola: lo si è visto nei giorni di Gargonza, quando D'Alema lanciava strali contro l'Ulivo e Veltroni dichiarava che la «Cosa 2» era morta. Ma, fibrillazioni a parte, qual è il futuro, sul piano concreto, delle correnti pidiessi- ne? Questa settimana si riuniscono tutte e qualcosa in più si capirà. Oggi tocca al gruppone di maggioranza che si incontra a Botteghe Oscure anche alla presenza dei due capigruppo. Una fetta di questa componente è determinata a non tramutare l'iniziativa in un mero gioco tattico: «Noi - spiega il torinese Sergio Chiamparino - abbiamo l'esigenza di portare avanti le conclusioni del congresso e di evitare che il dibattito si cristallizzi». Domenica chiude la tornata delle riunioni la sinistra. Anche da quelle parti c'è chi - è il caso di Sergio Sabatini - vede come il fumo agli occhi «i giochini di potere che prendono le mosse dalla voglia di contrattare posizioni di forza». Ma se queste buone intenzioni avranno un seguito lo si saprà solo dopo il 24. Chissà quanta vita, e quale consistenza, avranno le correnti una volta che gli organismi dirigenti saranno definiti. Maria Teresa Meli DALEMIANI [Francesco MINNITI, Pietro POLENA, Secondo ZANI] SINISTRA [Gloria BUFFO, Marco SABATTINI, Marco FUMAGALLI, Aldo TORTORELLA ULIVISTI n [Claudio PETRUCCIOLI, Claudia MANCINA, Michele SALVATI] ULIVISTI NASCOSTI [Fabio MUSSI, Walter VELTRONI] [Achille OCCHEnO, Cesare SALVI] LE ANIME DELLA QUERCIA g Cesare Salvi, «cane sciolto»