La Caritas: perché l'Italia è colpevole
La Caritas: perché l'Italia è colpevole La Caritas: perché l'Italia è colpevole ROMA. L'Italia ha «peccato di omissione» nei confronti dell'Albania accumulando «molte responsabilità nel suicidio del Paese lasciando lo sviluppo economico in molti casi in mano alla Sacra Corona Unita. Ma non solo l'Italia, anche l'Europa ha lasciato che si arrivasse a questo punto, un Paese dove si muore di fame». Lo ha detto il direttore della Caritas di Roma, Luigi Di Liegro, parlando nella conferenza stampa di presentazione dell'anticipazione dei dati sul dossier Caritas sull'immigrazione, edizione/97. Toni non meno forti ha usato il direttore della Caritas nazionale, Elvio Damoli, per il quale finora nei confronti dell'Albania è stato fatto solo «male», soprattutto sul fronte degli aiuti economici ed umanitari. «Bisognava aver aiutato questa democrazia a strutturarsi e l'impegno era richiesto non solo all'Italia ma all'Europa. Ora - ha dichiarato Damoli sull'emergenza profughi - è difficile fare previsioni», ma ha sottolineato che l'accoglienza è umanitaria, rispettosa dei diritti ma nel segno della provvisorietà in previ¬ sione del ristabilimento della pace. Subito dopo la caduta del regime, ha poi raccontato Di Liegro, «appena sono arrivato lì per aiutare il popolo mi sono reso conto che i volontari non bastavano, che occorrevano aiuti economici e legali e in tal senso la Grecia ha fatto più dell'Italia. Non c'è stato politico italiano che dopo aver visitato l'Albania non avesse preso coscienza di questa situazione ma molti hanno promesso, pochissimi hanno fatto. Oggi ne paghiamo le conseguenze». Per Di Liegro «sarebbe stato meglio che tutti avessero contribuito ad aiutare l'Albania per farla crescere e non farla arrivare al suicidio. Perché il governo italiano non si è mosso prima? In Albania la situazione è drammatica, si muore di fame. Mi hanno telefonato le suore da Valona e mi hanno detto che non ci sono più cibo e medicinali e le conseguenze ricadono su vecchi e bambini. Non ci saranno soluzioni positive se non c'è il passaggio dalla paura alla solidarietà. Difficile raggiungere questo obiettivo, ma almeno bisogna porselo». [Ansa]
Persone citate: Damoli, Di Liegro, Elvio Damoli, Luigi Di Liegro
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