Quattro nuovi titoli per il Dow Jones di Franco Pantarelli
Arrivano tra gli altri Hewlett-Packard e Wal-Mart Stores. Escono Texaco e Woolworth Arrivano tra gli altri Hewlett-Packard e Wal-Mart Stores. Escono Texaco e Woolworth Quattro nuovi titoli per il Dow Jones Cambia Vindice guida della Borsa di New York NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Oggi i lavori di Wall Street cominceranno con una novità: nell'indice Dow Jones, quattro titoli che negli ultimi anni hanno avuto un andamento calante saranno sostituiti da altri quattro che invece hanno avuto un incremento continuo. L'ultimo aggiornamento di questo tipo era avvenuto nel 1991. L'indice Dow Jones è l'istituzione più venerabile della Borsa americana. La sua attività, cominciata oltre un secolo fa, consiste nel segnalare ogni giorno l'andamento di 30 titoli, nella presunzione che ciò che accade ad essi accade all'intera economia. Non sempre questo è stato vero, e negli ultimi tempi meno che mai, visto che 30 titoli, seppure prestigiosi (nell'indice sono compresi nomi come Boeing, Walt Disney, Coca Cola), non bastano a fotografare quotidianamente la complessa situazione generale.' Ma nel mondo dei piccoli risparmiatori rimane ancora la convinzione che «se il Dow sale i tempi sono buoni, se cala correte a ripararvi», come dice il «New York Times» che ieri al cambiamento ha dedicato addirittura un suo editoria- le, malgrado la Dow Jones sia l'editore del «Wall Street Journal», vale a dire il suo maggiore concorrente sul mercato di New York. Le compagnie escluse sono la Bethelhem Steeel, la Texaco, la Westinghouse e la Woolworth. Le nuove ammesse sono il gigante dell'hardware Hewlett-Packard, la compagnia assicurativa Johnson and Johnson, la Travelers Group che fornisce servizi finanziari e la gran¬ de compagnia commerciale WalMart Stores. Un segno dei tempi, con l'industria dell'acciaio sostituita dall'informatica, il petrolio che lascia il posto alle assicurazioni e l'attività finanziaria che risulta più «appetibile» dell'energia elettrica. Ma un segno dei tempi anche l'esclusione di un nome come Woolworth, la società che ha praticamente inventato la distribuzione capillare negli Stati Uniti e che per decenni è stata un simbolo. Il suo palazzo nel cuore di New York, chiamato «la cattedrale del commercio» perché la sua «lobby» è piena di affreschi proprio come una cattedrale (ma i dipinti mostrano scene di compravendita, non i miracoli della fede religiosa), è ancora meta quotidiana di migliaia di visitatori e i suoi negozi sono ancora un punto di riferimento nei quartieri popolari delle città americane. Nell'ultimo periodo, però, quei negozi sono apparsi sempre meno organizzati e sempre meno riforniti, e questo ha comportato la discesa della Woolworth nella considerazione dei suoi clienti ed anche in quella dei cacciatori di titoli «sicuri». Di qui l'uscita dall'Olimpo del Dow Jones, soppiantata dalla dinamicissima Wal-Mart, i cui negozi, efficienti e con prezzi migliori, continuano invece a moltiplicarsi. C'è stata qualche critica per la scelta dei «nuovi» (perché, per esempio, la Hewlett-Packard e non la Microsoft di Bill Gates?), ma senza troppo vigore. L'appartenenza all'indice Dow Jones, comunque sia, è ormai più un fatto sentimentale che economico. Franco Pantarelli
Persone citate: Bill Gates, Hewlett, Johnson, Walt Disney
Luoghi citati: New York, Stati Uniti
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