Pronti alla «grande alleanza» tv

Il leader di Forza Italia e il senatore del ppi si riconciliano contro la Rai Il leader di Forza Italia e il senatore del ppi si riconciliano contro la Rai Pronti glia «grande alleanza» tv Berlusconi e Cecchi Goti: scambio calcio-cinema ROMA. Milan batte Fiorentina 2 a 0. Ma non finisce qui. Finita la partita ne comincia subito un'altra. Lasciato lo stadio di San Siro, i presidenti delle squadre Silvio Berlusconi e Vittorio Cecchi Gori vengono visti insieme. E avviano, secondo autorevoli indiscrezioni non confermate, una sorprendente trattativa. Berlusconi e Cecchi Gori avrebbero discusso la possibilità di siglare un maxi accordo che coinvolge l'attività dei rispettivi gruppi televisivi. Il primo controlla Mediaset (forte di Canale 5, Italia 1 e Rete 4); al secondo fanno capo Telemontecarlo e Tmc2. Il negoziato, stando sempre alle indiscrezioni, è ad ampio raggio: spazia dai diritti per la trasmissione per le partite di calcio al cinema (con riferimento alla programmazione di film in tv). E sarebbe scattato con il piede giusto: c'è già qualche ottimista sull'esito dei colloqui avviati. Tutto comincia sabato pomeriggio: Berlusconi (vincitore con il Milan) e Cecchi Gori (sconfitto con la Fiorentina) si salutano allo stadio. Si mostrano calorosi perché nei giorni precedenti hanno preparato le basi della trattativa sulle televisioni? Sembrerebbe di si, anche se è impossibile ottenere conferme ufficiali: le voci sul negoziato filtrano soltanto ieri, domenica, quando gli uffici dei due gruppi sono chiusi. In ogni caso, c'è chi parla di riconciliazione fra Berlusconi e Cecchi Gori, in un passato ormai lontano alleati e da tempo aspri rivali. Fra l'altro il primo guida, con Forza Italia, l'opposizione al governo di Romano Prodi; il secondo è senatore per il partito popolare che fa parte della maggioranza. Le notizie sull'avvio delle trattative circolano mentre Cecchi Gori sta dialogando anche con la Rai sui diritti per il calcio, interessata a non restare esclusa dal ricco affare delle partite che traina spettatori e quindi spot: l'azienda pubblica rischia di non poter piii mandare in onda la domenica le riprese degli incontri. Sempre sabato scorso è il consiglio di amministrazione della Rai a esaminare gli sviluppi del dialogo aperto con Cecchi Gori, dialogo finora non approdato a nulla di concreto. In altre parole, qualora i due gruppi privati si alleassero metterebbero fuori gioco quello pubblico. Per disporre dei diritti delle partite (conquistati con un'asta), Cecchi Gori deve versare alla Lega calcio entro giovedì prossimo, 20 marzo, 213 miliardi. Per rimediare alla mancanza di liquidità, il senatore conta di ottenere entro giovedì un finanziamento per una cifra vicina ai 700 miliardi dalla banca d'affari Merryl Linch. Il finanziamento, che sarebbe rimborsabile anche dopo il 2000, sarebbe garantito con il magazzino di film del gruppo, valutato 1900 miliardi. Ed è proprio il magazzino di Cecchi Gori (produttore cinematografico di punta) a far gola agli altri operatori. La Rai ha assoluto bisogno di rimediare nuove pellicole, Mediaset non può certo gra- dire il rafforzamento dell'azienda pubblica. Come per i diritti sul calcio, Cecchi Gori gioca su due fronti contemporaneamente. Per i diritti delle partite, dovrebbero essere i manager di Berlusconi e Cecchi Gori a vagliare le soluzioni tecniche dell'eventuale accordo. E' già noto invece che la Rai sta tentando di «ricomprare» dal senatore i diritti per la fascia pomeridiana della domenica: cioè le immagini dei gol per la rubrica «Novantesimo minuto» e i collegamenti radiofonici di «Tutto il calcio minuto per minuto». La Rai prenderebbe atto che non ci sarebbe nulla da fare per togliere l'esclusiva a Telemontecarlo e Tmc2 per la fascia serale. Cecchi Gori ha invece un problema molto delicato: le sue emittenti non coprono l'intero territorio nazionale. Parte degli italiani potrebbe restare senza la giusta dose di gol domenicali e la pubblicità, di conseguenza, potrebbe non essere massiccia come sperato. Si è parlato perciò di una possibile collaborazione della Rai per allargare l'area raggiunta dal segnale di Telemontecarlo e Tmc2. Perii momento non risulta invece che il problema delle frequenze necessarie per le trasmissioni sia fra quelli affrontati nell'incontro tra Cecchi Gori e Berlusconi. Forse il senatore fa affidamento su un punto dell'emendamento che il ministro delle Poste Antonio Maccanico presenta oggi al Senato nel tentativo di sbloccare il disegno di legge sull'authority delle telecomunicazioni e sull'antitrust (i limiti all'attività dei gruppi televisivi). In base all'emendamento (concordato venerdì da Maccanico con Prodi), Rai e Mediaset mettono a disposizione delle emittenti di Cecchi Gori e di Rete A le frequenze superflue. Se il Parlamento darà via libera a questa soluzione, approvando l'emendamento, il senatore ha lo strumento per coronare il suo sogno: realizzare il terzo polo televisivo. Roberto Ippolito Oggi al Senato Maccanicocerca di sbloccare la legge sull'authority Tmc e Rete A potrebbero ottenere le frequenze per coprire tutta Italia L'IMPERO CECCHI GORI HOLDING DI FAMIGLIA FIN. MA. 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