L'Europa degli operai si ribella alla Renault di Foto Ansa

Bruxelles, decine di migliaia in marcia contro i licenziamenti BELGIO La grande manifestazione ha fatto sua la protesta per la chiusura dello stabilimento di Vìlvoorde l'Europa degli operai si ribella alla Renault Bruxelles, decine di migliaia in marcia contro i licenziamenti BRUXELLES. Decine di migliaia di operai, forse centomila, hanno partecipato ieri a Bruxelles alla «Manifestazione europea per l'occupazione» organizzata dai due maggiori sindacati belgi in risposta alla decisione della Renault di chiudere la fabbrica di Vilvoorde, dove dovrebbero essere licenziati 3100 operai. Già in gennaio era stata decisa in Belgio la chiusura della più grande acciaieria del Paese, quella di Clabecq, con la perdita di quasi 2000 posti di lavoro. Secondo la polizia, i dimostranti erano 40.000, ma gli organizzatori hanno sostenuto che erano molti di più. Alla vigilia i leader sindacali avevano previsto 100.000 partecipanti. Al corteo, partito alle 13,40 con 20 minuti di anticipo, hanno preso parte delegazioni provenienti da altri Paesi dell'Unione Europea, come per altro auspicato dagli organizzatori. In quella francese c'erano anche l'ex premier Pierre Mauroy, il leader socialista Lionel Jospin e quello comunista Robert Hue. Que- st'ultimo ha riassunto i motivi della protesta osservando che «abbiamo un'Europa che uccide il lavoro e ne serve una diversa». Mauroy ha detto che gli scioperi in risposta all'annuncio della chiusura dello stabilimento Renault costituiscono «una data storica nella storia sociale d'Europa». Ed ha aggiunto: «E' l'inizio di un grande movimento per un'Europa sociale e per la riduzione dell'orario di lavoro». Mauroy è attualmente sindaco socialista di Lilla (nel Nord della Francia). Oltre ai francesi erano presenti lavoratori arrivati dalla Germania, dall'Italia, dalla Spagna e dall'Olanda. Per consentire a tutti di raggiungere la capitale belga erano stati predisposti diciotto treni speciali. Per l'Italia ha partecipato, tra gli altri, il presidente di Rifondazione comunista Armando Cossutta, accompagnato da una delegazione di operai e sindacalisti. La manifestazione si è svolta senza incidenti. Sebbene non fosse lungo il percorso del corteo, la sede dell'Ue è stata recintata con filo spinato. Per l'occasione sono stati mobilitati circa 1700 agenti di polizia. I leader dei principali sindacati belgi, il socialista Fgbt e 0 cattolico Csc, hanno inteso lanciare con questa iniziativa il movimento per la creazione di «un'Europa sociale», un'Unione europea che non sia più soltanto finanziaria e monetaria, ma sappia affrontare i gravissimi problemi del mondo del lavoro, a cominciare da quello dei diciotto milioni di disoccupati. Anche Erik Vermeersch, sindacalista della fabbrica di Vilvoorde, ha sottolineato che «se i lavoratori europei non saranno uniti», quello che è accaduto all'impianto Renault «potrà ripetersi ovunque». [Agi-Ansa] II leader del partito socialista francese Lionel Jospin durante il corteo in difesa dei 3100 posti di lavoro della fabbrica di Vilvoorde [FOTO ANSA]

Persone citate: Armando Cossutta, Erik Vermeersch, Lionel Jospin, Mauroy, Pierre Mauroy, Robert Hue