Re Hussein in ginocchio conquista Israele di Aldo Baquis

Estero Il sovrano visita con Netanyahu i genitori delle bambine uccise da un soldato giordano Re Hussein in ginocchio conquista Israele A sorpresa, i due leader telefonano insieme ad Arafat Ma un ministro: in caso di violenze sfratteremo l'Olp da Gaza GERUSALEMME. Nel corso di un colloquio senza precedenti por un leader arabo nell'ufficio del primo ministro israeliano a Gerusalemme re Hussein ha cercato invano ieri di convincere Benyamin Netanyahu ad annullare il progetto di costruzione del rione ebraico di Har Homà) a Sud di Gerusalemme, che ha suscitato una forte reazione dei palestinesi e un coro di condanne internazionali. Respingendo le perorazioni di re Hussein e del presidente Bill Clinton (che ieri ha sollecitato Netanyahu a riconsiderare il progetto), il primo ministro israeliano ha confermato che i lavori inizieranno in settimana. Venerdì i responsabili israeliani alla difesa avevano da parte loro avvertito il governo che una tale decisione rischia di inne- scare nei Territori reazioni esasperate da parte dei palestinesi e forse anche spargimenti di sangue. «Non potevamo dare altra risposta al re ha spiegato il ministro degli Esteri Levy -, in caso contrario Gerusalemme sarebbe rimasta in ostaggio del processo di pace». Re Hussein era giunto in mattinata per una visita di condoglianze senza precedenti nella storia del conflitto arabo-israeliano e si era subito recato a visitare le famiglie delle sette ragazze ebree uccise da un soldato giordano nella cosiddetta Isola della pace, nel letto del fiume Giordano. «Stiamo pensando di creare in loro ricordo in quella isola un parco giochi per i bambini israeliani, giordani e palestinesi che sono tutti discendenti di Abramo», ha detto il re prima di ripartire per la Giordania. Per ore Netanyahu e re Hussein hanno visitato assieme i genitori della ragazze uccise, sono passati di casa in casa assaggiando il tradizionale pane salato e accovacciandosi sul pavimento, secondo l'usanza funebre ebraica. Dopo una visita così toccante, Hussein non poteva tornare a casa a mani vuote. Il premier ha dunque ordinato di rilanciare subito i negoziati con i palestinesi su un tema che sta loro molto a cuore: l'apertura a Gaza del primo aeroporto palestinese e di un porto commerciale che allevi l'asfissia economica provocata dalla chiusura dei Territori imposta da Israele. In serata, in una conferenza stampa congiunta a Gerusalemme, Netanyahu e re Hussein hanno ri¬ velato di aver parlato con Arafat di progetti atti a far avanzare la pace, malgrado il contrasto su Gerusalemme resti inalterato. Ad aumentare il tono delle polemiche sono giunte le dichiarazioni del ministro israeliano della Giustizia Zahi Hanegby che in una riunione del Likud ha avvertito che se i lavori di Har Homà dovessero innescare violenze «Arafat non potrà restare nella sua villa in riva al mare assieme alla moglie Suha e di là impartire ordini. Non c'è immunità per nessuno». Il ministro ha anche evocato la possibilità che un giorno Arafat venga obbligato da Israele a riprendere le sue peregrinazioni <(fra Tunisi e Baghdad, con la valigia in mano». Aldo Baquis Re Hussein e Netanyahu actolti con i rituali pane e sale dal rabbino del villaggio di una delle ragazze uccise [FOTO ANSA]