Oggi i primi inviati Ue
Oggi i primi inviati Ue Oggi i primi inviati Ue Nella capitale una delegazione per preparare la missione di pace APELDOORN (Olanda) DAL NOSTRO INVIATO La missione che l'Unione europea invierà in Albania sarà unicamente civile. Gli albanesi dovranno ristabilire da soli l'ordine pubblico, raccogliendo le anni razziate. Oggi una delegazione Ue partirà per Tirana per discutere con il premier Bashkim Fino l'arrivo di una «Missione di consiglieri nei campi civile, di polizia e militare». Qualche decina di uomini, definiti più «guardie del corpo» che non soldati, dovrebbero garantire l'incolumità dei 100-150 consiglieri. Questo è quanto l'Italia è riuscita ieri a strappare ai partner europei dopo sei ore di negoziati. E' un risultato, certo, ma assai inferiore a quanto lo stesso Lamberto Dini attendeva. La giornata si era aperta con l'inviato dell'Osce, Franz Vranitzky, che chiedeva una forza multinazionale di 4000 militari. Dini ha presentato un programma per l'invio di consiglieri per la ri¬ costruzione dell'amministrazione, dell'esercito e della polizia albanesi. Grecia a parte, certo interessata, hanno sostenuto l'Italia la Francia e il presidente della Commissione europea Jacques Santer. Ma il ministro tedesco Klaus Kinkel si opponeva, e così il britannico Malcom Rifkind. Sabato sera, poco prima delle nove, Dini annunciava l'invio di una «missione civile», guidata da un «Alto amministratore» e appoggiata da una presenza militare limitata, col compito di proteggere i consiglieri ed «aiutare il governo locale a ricostituire le sue forze di sicurezza». Oltre a mandare subito a Tirana una delegazione per preparare il terreno, l'Unione avrebbe chiesto all'Orni mandato «per qualsiasi assistenza militare di questo tipo». Poco dopo, veniva fatto circolare il testo di un «pro¬ getto di dichiarazione» che, nella sostanza, confermava quanto detto da Dini. Ma qualcosa è andato storto. Ieri mattina dal testo era sparita la decisione sulla forza di polizia europea. «Tra gli Stati membri - si legge - c'è stata disponibilità a mandare una Missione di consiglieri» e solo quella. «In questo contesto si considererà la necessità di proteggere ed assicurare le comunicazioni» della missione. Era accaduto che il presidente albanese Sali Berisha ha rifiutato le dimissioni, che la pacificazione nazionale resta un'ipotesi, e che tedeschi e inglesi non si sono mossi di un millimetro. Se questa è la lezione che l'Europa trae dagli insuccessi jugoslavi, la difesa comune non nascerà mai. Fabio Squillante
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