Stop al «carosello» dei docenti

In certi istituti della Valle gli insegnanti con incarico annuale sono il 60% In certi istituti della Valle gli insegnanti con incarico annuale sono il 60% Stop al «carosello» dei docenti Iprecari chiedono che venga favorito l'accesso al concorso per il passaggio di ruolo e propongono supplenze pluriennali La mancanza di continuità didattica causa di abbandono scolastico AOSTA. In Valle sono più di 600 gli insegnanti precari che ogni anno cambiano cattedra, scuola e, a volte, paese. Negli Ipr di Pont-St-Martin, Chàtillon e all'Istituto d'arte di Aosta superano il 50 per cento dei docenti, nelle medie di Ayas sono il 60 per cento, a Brusson il 46, a Morgex e Courmayeur il 36 e a Gignod il 33. Nel circolo didattico delle materne di Verrès il dato tocca il 52 per cento e in alcune elementari supera il 60. Nell'anno scolastico '96/97 le nomine dei precari sono il 43 per cento nelle materne, il 26 nelle superiori, il 20 nelle medie e il 18 nelle elementari. Dati che evidenziano una realtà di lavoro difficile, con conseguenze sulla didattica e sull'abbandono scolastico. Da una ricerca dell'Irrsae e del Censis emerge, infatti, che la dispersione scolastica, più alta in Valle rispetto alla media nazionale, ha tra i suoi fattori dominanti il fatto che gli studenti risentono del continuo cambiamento di insegnate e quindi di una mancanza di continuità didattica. In Valle è quindi nato un comitato degli insegnanti precari, appoggiati dallo Snals. Chiedono l'impegno dell'amministrazione scolastica e dei politici per arrivare alla creazione di sessioni di abilitazione regionali che consentano l'accesso al prossimo concorso per soli titoli. Un provvedimento reso possibile da un decreto ministeriale che in Valle non è ancora stato attuato. I precari evidenziano la «particolarità» della situazione in Valle. Mentre nel resto d'Italia vi sono insegnati di ruolo disoccupati in Valle ci sono posti di ruolo vacanti per «coprire» i quali ogni anno si nominano dei precari. Tra le richieste del comitato, quindi, il bando di un concorso ordinario, senza limiti di età e nel rispetto della cadenza temporale prevista dalla legge. Per arginare la dispersione scolastica la proposta è quella di «studiare una modalità per consentire il conferimento di supplenze pluriennali, allo scopo di permettere una maggior continuità didattica». Altro problema legato alla «precarietà» è lo stipendio: i supplenti, pur svolgendo lo stesso lavoro dei colleghi di ruolo, non sono retribuiti durante l'estate. Il comitato suggerisce di utilizzare questa «forza lavoro» nei mesi estivi come tutor negli stage d'azienda, organizzati dall'Agenzia del lavoro e dagli istituti. La presa di posizione dei precari nasce dal timore che a coprire i posti di ruolo possano arrivare insegnanti da fuori Valle e che l'ipotizzata creazione di corsi di abilitazione per neolaureati e di aggiornamento per docenti di ruolo, li escluda lasciandoli in un «limbo» da cui sarebbe difficile uscire, [sa. b.] All'lpr di Pont-Saint-Martin gli insegnanti precari sono più del 50 per cento