I SOGNI RESPONSABILI
I SOGNI RESPONSABILI I SOGNI RESPONSABILI LA cinefilia era scoprire il mondo attraverso il cinema. Quella di oggi paradossalmente è fuggire dal mondo e imbucarsi nel cinema e pensare che il cinema possa essere sostitutivo del mondo. Il limite della cinefilia di un tempo era quello di lavorare con la memoria e quindi di «inventarsi» i film, di creare «oggetti» e «miti» astratti, corrispondenti, in parte o in tutto, più ai desideri degli spettatori che alla realtà delle opere. La sua forza era quella di essere qualcosa di riservato a pochi. A livello popolare esisteva una cinefilia di massa, di cui si sono perse le tracce (quelli che avevano visto tutti i film di Tyrone Power o di Alan Ladd e conoscevano rutti i dettagli delle loro bi'-grafie più o meno romanzate). Quella vera, però, era aristocratica, era una scelta consapevole e «alta» sapere tutto di Ford e di Dreyer, cercare di conoscerne anche le opere rare, difficili da vedere. Oggi c'è invece una medietà che è appunto quella della cultura dei media e della midcult. Una medietà che non ha nessuna funzione. E' solleticazione (non sollecitazione) dell'immaginario, che guida sui territori previsti dalla cultura di massa. Rappresenta nella sostanza un fenomeno di consumismo e conformismo giovanile, come gran parte del rock. Invece «nei sogni cominciano le responsabilità», come dice il bellissimo titolo del racconto di Delmore Schwarz. Nei sogni, cioè nel cinema. A TORINO UN CORSO EUROPEO Cinquanta partecipanti (fra cui i torinesi Massimo Arvat e Angelo Cornino) in rappresentanza di quindici Paesi europei s'incontrano dal 15 al 23 marzo all'Istituto Europeo di Design (via Pomba 7) per «Eave '97», corso di formazione cinematografica promosso dall'Unione Europea attraverso il programma Media II e rivolto a produttori, autori, manager che operano nel campo del cinema, dell'audiovisivo e dei prodotti multimediali interattivi. Il corso si articola in tre workshop jhe si svolgono, oltre che a Torino, a Lùlea in Svezia e a Stoccarda in Germania. La «full-immersion» torinese si articola in due fasi, la prima dedicata all'audiovisivo e la successiva al multimediale, e propone l'analisi e lo sviluppo di sceneggiature, i rapporti che intercorrono tra produttore e sceneggiatore e con l'editore. Inoltre, vengono esaminati il cd-rom francese sul teatro La Fenice e il percorso produttivo del film «L'ottavo giorno» diretto dal belga Jaco Van Dormael e interpretato da Daniel Auteil e Pascual Duquenne. Fra i relatori del corso si segnalano Eckart Stein della televisione tedesca Zdf, l'inglese Stephen Cleary (produttore di film come «Prima della pioggia», «Butterfly Kiss»), il canadese Marc J. R. Deschamps, Bernie Stampfer della European Media Development Agency. «Eave '97» è organizzato dall'associazione Fert con il soste¬ gno della Regione Piemonte, della Città di Torino e dell'Istituto Europeo di Design. Informazioni al numero 53.98.53.
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