Alla Rai dirige Inbal e canta Iris Vermillon di Leonardo Osella
CINQUE LIEDER D'AMORE WAGNER E BRUCKNER CINQUE LIEDER D'AMORE Mia Rai dirige Inbal e canta Iris Vermillon IL discorso wagneriano aperto in ottobre con l'«Oro del Reno» e, in questo periodo, proseguito con «La valchiria», trova immediato seguito nella stagione musicale Rai. Si saranno appena spenti gli echi del terzo atto di «Valchiria» (con la replica di venerdì 14 alle 21 al Lingotto), che Richard Wagner rispunterà fuori nel concerto successivo proposto in tre appuntamenti: giovedì 20 alle 20,30 e venerdì 21 alle 21 al Lingotto, sabato 22 alle 16,30 nell'Auditorium di piazza Rossaro. Stavolta si ascolteranno i «Wesendonck Lieder», scritti su testi della vicina di villa di Richard Wagner, Mathilde Wesendonck, che fu al centro di una travolgente storia d'amore con il musicista. E' tuttora aperta la questione se sia stata questa ricca signora a ispirare «Tristano e Isotta» o se fu l'opera a spalancare il cuore di Wagner nei suoi confronti. Restano due punti fermi: l'idea di «Tristano» nacque mentre il compositore lavorava ancora a «La valchiria», indipendentemente dalla conoscenza di Mathilde; due dei Lieder musicati su parole della donna - «Traume» (Sogni) e «Im Treibhaus» (Nella serra) - furono definiti dallo stesso Wagner studi In alto Eliahu Inbal fotografato a Venezia, la città in cui Wagner morì, e Iris Vermillon preparatori per il «Tristano». I cinque Lieder - i titoli degli altri tre sono «Der Engel» (L'angelo, «Stehe stili!» (Fermati!), «Schmerzen» (Dolori) - vennero scritti per voce e pianoforte: «Traume» trovò poi veste strumentale a opera dell'autore, mentre gli altri furono orchestrati da Felix Motti. Nei concerti Rai ne sarà interprete solista il mezzosoprano Iris Vermillon, già ben noto al pubblico torinese (non molto tempo fa aveva interpretato i «Kindertotenlieder» di Mahler). Sull'onda delle emozioni sollevate dal grande Maestro di Lipsia sarà un piacere ascoltare, in chiusura di concerto, il lavoro forse più popolare di un wagneriano convinto e devoto come Anton Bruckner: la «Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore», nota come «Romantica». Questo carattere deriva alla bellissima pagina in particolare dal terzo tempo, con lo scoppiettante squillo di corni che evoca boschive scene di caccia. Gli ottoni, grande amore di Bruckner, hanno uno speciale rilievo espressivo in questa sinfonia che in altri momenti proietta l'ascoltatore in un clima di incantata primordialità. Leonardo Osella
Luoghi citati: Venezia
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