Oblazione o multa? di Angelo ContiPiero Bianucci

Oblazione o multa? Oblazione o multa? Un 'arma contro i burocrati LA pubblica amministrazione non sempre scrive per farsi capire dal cittadino. Anzi, il più delle volte si affida ad un linguaggio complesso, oscuro e formale. Prima di comprendere il reale contenuto e significato di una norma, occorre talvolta compiere difficili lavori di interpretazione. Di questo problema si è fatta carico persino la Costituzione che, all'articolo 98, pretende dalla pubblica amministrazione «una comunicazione chiara ed univoca». Invece il linguaggio burocratico deve fare i conti con la pesantezza che deriva dalla vastità della terminologia amministrativa; è difficoltoso perché si deve muovere in mezzo a circa 150 mila leggi diverse, è formale perché spesso sottende ordini e disposizioni tassative, è ripetitivo perché quasi sempre i dipendenti preferiscono fare diretto riferimento a documenti già scritti in passato, evitando rigorosamente il nuovo. Il Dipartimento Funzione Pubblica della presidenza del Consiglio si è dato da fare per superare questo problema, affidando ad un gruppo di esperti l'elaborazione di un «Codice di stile delle comunicazioni scritte» da cui è stato tratto un software, in grado di affidare ai computer l'elaborazione ed il miglioramento del linguaggio burocratico. A questa sorta di gara hanno partecipato alcune softwarehouse italiane e la scelta è infine caduta su Errata CorrigePubblica Amministrazione che è in grado di automatizzare tutte le procedure necessarie alla stesura di un documento, rispettando le regole dettate dal Codice di stile, senza inter¬ venire sui contenuti. Il software è inoltre in grado di applicare migliaia di regole di ortografia, grammatica e anche stile in poche frazioni di secondo. Utilizzando questo correttore di testi, il personale che si occupa della stesura e revisione degli scritti pubblici può anche non conoscere nel dettaglio il Codice di stile perché le regole da applicare sono già contenute all'interno delle procedure del programma ed applicate autonomamente ad ogni singolo paragrafo, frase, parola e sillaba. Così mancato accoglimento diventerà rifiuto, versamento sarà pagamento, oblazione diventerà multa, ripetere una somma diventerà chiedere una somma, effettuare la cancellazione diventerà cancellare e allo scopo diventerà semplicemente per. Esiste anche una funzione per uniformare le sigle e anche un vasto glossario tecnico. Alla fine è possibile verificare e valutare la bontà del lavoro svolto dal software compiendo sui testi controlli di leggibilità corredati persino di una indicazione sul livello di istruzione delle persone a cui il testo in esame è destinato. Il programma viene fornito su dischetti da 3,5 pollici e può girare già con un processore 386 con appena 4 mb di Ram. Si tratta di una configurazione minima, tecnologicamente molto modesta, perché il programmatore ha dovuto produrre un software capace di girare su tutti i computer delle pubbliche amministrazioni, solitamente vecchiotti e superati. Da La Thuile ultime notizie sul preone I«Rencontres de physique de la Vallèe d'Aoste» che si sono appena conclusi a La Thuile sono un appuntamento annuale molto utile per fotografare lo stato dell'arte della ricerca in campi che vanno dallo studio delle particelle elementari alla cosmologia. Quest'anno l'attenzione del centinaio di fisici convenuti da tutto il mondo sulle montagne valdostane è stata attratta soprattutto dalle relazioni di Philippe Bruel dell'Ecole Polytecnique di Palaiseau e di Silvia Limentani dell'Università di Padova, rispettivamente messaggeri degli esperimenti «HI» e «Zeus» in corso da tre anni con la macchina «Hera» in un laboratorio di Amburgo. Il mondo è fatto di quark e di elettroni. Ma forse, quando si guarda dentro la materia con macchine che permettono di distinguere particolari di un centomilionesimo di miliardesimo di metro si vede qualcosa che sta al di là dei quark. E' appunto questo il sospetto dei fisici dei due gruppi Amburgo. Come già ha riferito Luciano Maiani su queste pagine il 26 febbraio, sparando elettroni o positroni contro protoni, si è visto che in qualche caso i proiettili rimbalzano come se incontrassero un ostacolo duro più piccolo dei quark. A La Thuile è stato possibile analizzare criticamente i dati. Qual è la situazione? Vacilla il modello standard delle particelle elementari? Si apre una nuova fisica? Siamo di fronte a una svolta simile a quelle storiche che portarono prima alla scoperta del nucleo atomico, poi dei nucleoni e infine dei quark? Le relazioni dei due gruppi di Amburgo suscitano impressioni apparentemente in contrasto: da un lato l'analisi fatta dagli sperimentatori è apparsa molto affidabile e quindi ci sarebbe da credere alla «grande svolta», dall'altro lato gli eventi anomali osservati, per quanto ben documentati, sono ancora statisticamente pochi, e ciò induce alla massima cautela. L'esperimento Zeus ha rivelato 5 eventi in eccesso rispetto all'unico evento che ci si attenderebbe in base al modello standard; l'esperimenzo HI ha trovato 12 eventi in eccesso rispetto ai 4 giustificabili. Nessuno tra i ricercatori riuniti a La Thuile ha potuto mettere in discussione il rigore dei lavori presentati. Ma sulle interpretazioni c'è molta prudenza. Una spiegazione dei fenomeni osservati potrebbe consistere in un leptoquark, una risonanza che decade molto rapidamente; un'altra fa riferimento alle teorie supersimmetriche, che di particelle nuove ne prevedono a go-go; infine ci sono le due ipotesi più suggestive, già avanzate da Maiani: una nuova forza che compare ad altissime energie o nuove particelle oltre i quark, i cosiddetti preoni. «Solo una estensione delle osservazioni - ci dice Fabio Truc, fisico del Politecnico di Torino che ci ha aiutati a raccogliere queste informazioni - potrà fare luce sui fenomeni osservati ad Am burgo». La sei giorni di La Thuile ha avuto anche il merito di fare il punto su altre questioni. Il quark Top, scoperto nel 1995, è stato pesato con più precisione: la sua massa è ora indicata in 174 GeV, con una incertezza di 6 GeV. C'è però ancora molto lavoro da fare per consolidare le idee sul quark Top: la statistica rimane modesta. Ampissi ma è invece la statistica sulle particelle W e Z scoperte nel 1982 da Carlo Rubbia e studiate a fondo con l'acceleratore Lep al Cern di Ginevra. In cosmologia le ultime notizie fornite dal telescopio spaziale «Hubble» abbassano un poco l'età dell'universo, solle vando qualche difficolà del mo dello del Big Bang; avanza, intanto, la conoscenza sulle stelle di neutroni e diventa sempre più sicura l'esistenza di massicci buchi neri nel cuore delle ga lassie. Infine, l'eterno problema del la massa del neutrino, fonda mentale sia per la cosmologia sia per la comprensione dei meccanismi con cui il Sole e le stelle producono la loro energia. Con senso dello humour Ar non Dar, di Haifa, ha sintetiz zato le cose in questa battuta: «Non comprendiamo la superfi eie del Sole perché la vediamo; comprendiamo bene il suo interno perché non lo vediamo» Angelo Conti Piero Bianucci

Persone citate: Carlo Rubbia, Fabio Truc, Hubble, Luciano Maiani, Maiani, Philippe Bruel, Silvia Limentani