Slitta ancora il «pacchetto lavoro» di P. Pat.

«Problemi tecnici», per Micheli. Anche Bassanini e Ronchi avevano forti riserve «Problemi tecnici», per Micheli. Anche Bassanini e Ronchi avevano forti riserve Slitta ancora il «pacchetto lavoro» Sindacati delusi, in piazza a Roma il 22 ROMA. Ancora una fumata nera, imprevista. Ieri mattina Prodi ha convocato a Palazzo Chigi Cgil, Cisl e Uil, ma dall'incontro non è uscito quel decreto legge sul lavoro preannunciato alla vigilia da Veltroni. «Problemi tecnici» ha spiegato il sottosegretario Micheli, perché lo snellimento delle procedure per le opere pubbliche da sbloccare ha complessi risvolti giuridico-amniinistrativi ancora da risolvere. E così anche al successivo Consiglio dei ministri non è stato varato alcun provvedimento. Tutto slitta alla prossima settimana, con un senso di evidente delusione da parte dei sindacati. Così che Cofferati, D'Antoni e Musi (in sostituzione di Laiizza) mantengono la manifestazione di protesta del 22 a Roma. In realtà, alle difficoltà «tecniche» indicate in pubblico dal governo, si sarebbero aggiunte, nella discussione al Consiglio dei ministri, altre vivaci «riserve» di cui si sarebbero fatti interpreti Ciampi, Ronchi e anche Bassanini. Con, alle base, un forte richiamo alla vigilanza sui conti pubblici, alla tutela dell'ambiente, alle complessità amministrative di fronte alle deleghe a Costa e Treu. Che la situazione non si presentasse fausta per il governo era apparso chiaro già di primo mattino. Entrando nella salotta per incontrare Prodi, Veltroni e gli altri ministri, Cofferati, D'Antoni e Musi avevano trovato già in attesa il leader del sindacato autonomo Cisal, Cerioli. Imbarazzo generale perché erano stati convocati solo i sindacati confederali e la Cisal alla vigilia era stata duramente attaccata dalla Cgil per aver firmato un contratto nel settore tessile definito da «Bangladesh». Proteste di Cofferati, dunque, e alla fine Veltroni, adducendo un errore di comunicazione, ha chiesto a Cerioli di ritirarsi. Ma l'incidente è stato subito sfruttato dall'opposizione. E La Loggia, capogruppo di Fi al Sonato, ha accusato il governo di comportamento «vergognoso» e Veltroni di aver fatto da «usciere di Cofferati». Esaurito l'imprevisto prologo, Prodi e Veltroni hanno illustrato a Cgil, Cisl e Uil le intenzioni del governo e l'ultimo prowedimento sui 100 mila nuovi posti nel Sud d'utilità sociale o come tirocinio nelle aziende. «I sindacati hanno ritenuto le misure assunte positive» ha sintetizzato Veltroni. Ma la realtà appare diversa. Pur apprezzando le buone intenzioni del governo, il leader deUa Cisl, D'Antoni, ha ribattuto: «Per ora vediamo solo misure-tampone contro l'emergenza. Siamo ben lontani da risultati soddisfacenti. E manteniamo perciò la mobilitazione per sabato prossimo a Roma». Deciso anche il n.l della Cgil, Cofferati il quale ha evidenziato il rischio di introdurre «forme di precarizzazione» nel mercato del lavoro. «Siamo contrari a nuovi strumenti che alterino i diritti dei giovani, contrari a forme di assistenza - ha incalzato Cofferati -. Non vogliamo illudere i giovani del Sud ma dar loro un lavoro vero». Adriano Musi, n. 2 della Uil, ha sintetizzato: «Quando si è assetati, anche mezzo bicchiere d'acqua serve. Ma non risolve la sete. E il lavoro vero è un'altra cosa». Insomma, Cgil, Cisl e Uil restano diffidenti e per ora non abbassano la guardia. Un'altra falsa partenza del governo, in attesa, la prossima settimana, dello snellimento burocratico, di patti territoriali e contratti d'area, dello sblocco delle infrastrutture, della proroga per i corsisti e della cassa integrazione nelle aree di crisi al Sud, delle misure del pacchetto Treu e dell'ultimo progetto sui 100 mila posti a termine. Di cui i sindacati, come anche Confcommercio e Confartigianato, contestano numero ed efficacia. [p. pat.]

Luoghi citati: Bangladesh, La Loggia, Roma