Pippo e Mara insieme ma in un'aula

Saranno processati assieme alla Lambertucci: accusati di aver chiesto compensi extra ad alcune aziende Saranno processati assieme alla Lambertucci: accusati di aver chiesto compensi extra ad alcune aziende Pippo e Mara insieme, ma in un'aula Sponsorizzazioni tv, Baudo e la Venier a giudizio MILANO. Pippo Baudo, Mara Venier e Rosanna Lambertucci insieme. Non in un programma televisivo però; in un'aula di tribunale. Prima puntata il 21 gennaio 1998. Per questa data, infatti, è stato fissato il processo a loro carico, dove saranno imputati di concorso in concussione. La vicenda è quella ormai nota delle sponsorizzazioni televisive. In sostanza l'essersi fatti dare soldi in più - oltre ai compensi previsti dal contratto con la Sipra, la concessionaria pubblicitaria della Rai - da varie aziende di cui venivano reclamizzati i marchi; soldi in più per un sorriso in più, per un maggiore «impegno» nel messaggio pubblicitario. Il rinvio a giudizio, deciso ieri dal gip Sergio Piccinni Leopardi, è apparentemente una vittoria per l'accusa, rappresentata dalla pm Giovanna Ichino. Ma nelle motivazioni espresse dal giudice vi è più di un varco per la difesa; e non a caso i legali di Mara Venier si sono detti piuttosto soddisfatti. La questione principale è quella della qualificazione di «incaricati di pubblico servizio» per gli imputati stabilita dall'accusa. Una qualificazione essenziale per poter contestare il reato di concussione e che il gip ha stabilito «non definibile allo stato degli atti». Così si legge infatti nella motivazione con cui Piccinni Leopardi ha respinto la richiesta di Venier di essere giudicata con rito abbreviato: «In ordine alla figura e alla ricorrenza o meno della qualifica dell'incaricato di pubblico servizio, sembra affidato ai giudici di merito accertare in concreto, a seconda delle specifiche caratteristiche di ciascuno dei programmi, se le telepromozioni contestate possano considerarsi come produzioni ulteriori e collaterali». Insomma, secondo il giudice deve essere ancora stabilito se quelle «scenette» siano qualcosa di «autonomo» dai programmi televisivi; e ciò si può fare solo al processo. Così come al processo si dovranno sentire «le parti concusse (cioè le aziende) in ordine alle modalità delle richieste di somme di denaro, alle modalità induttive di tali richieste, alla determinazione dello stato di soggezione del privato nei confronti del pubblica incaricato». Sintesi: i divi televisivi erano in grado di «imporre» pagamenti ad aziende coma Galbani o Barilla? In particolare per Mara Venier il gip sottolinea che «anche alla luce delle sue dichiarazioni sembra non emergere alcun diretto e cosciente coinvolgimento nelle richieste di somme di denaro alle ditte sponsorizzatrici». Erano richieste «spesso effettuate da manager ed impresari»; e proprio il manager di Venier, Vincenzo Marangoni, è stato l'unico ad uscire finora dalla vicenda con una condanna: ha patteggiato un anno e dieci mesi. Secondo il suo legale l'ha fatto solo «per non pagare un costo umano troppo elevato». Escluso Marangoni vanno a processo tutti gli altri, in tutto nove persone, e a Milano: il gip ha infatti respinto l'eccezione di competenza territoriale presentata dai legali di Lambertucci che chiedevano si pronunciasse la magistratura di Roma. Nessuna pronuncia, ovviamente, su Pippo Baudo: era stato lui stesso, infatti, a chiedere di andare direttamente in aula, saltando l'udienza preliminare. Oltre a Baudo, Venier e Lam¬ bertucci saranno processati il manager di Baudo, Armando Gentile, i suoi collaboratori Walter Croce e Franco Rizzo, il consulente fiscale Dino Crippa, Guerrino Saiani e Dario Galli. Questi ultimi sono accusati di aver fornito false fatture a Baudo e Gentile, per permettere detrazioni fiscali non dovute. Quella di Baudo è senz'altro la posizione più delicata e complessa: per il ruolo che aveva, non solo presentatore ma anche direttore artistico della Rai, e per il tipo di accuse. Deve infatti rispondere anche di frode fiscale: secondo la procura facevano capo a lui una decina di società operanti all'estero (Inghilterra e Liechtenstein). Non solo: è ancora aperta un'inchiesta-stralcio su appalti Rai a società esterne e non è detto che, ora del prossimo gennaio, non ci siano altre accuse. [s. mar.] Baudo, Venier, Carlucci e Lambertucci insieme in uno show: solo la Carlucci è estranea allo scandalo delle telepromozioni

Luoghi citati: Inghilterra, Liechtenstein, Milano, Roma