Salinger «Una Ustica americana»

Il Jumbo Twa Il Jumbo Twa Salinger «Una Ustica americana» PARIGI. «Il Boeing 747 della Twa che esplose il 17 luglio scorso al largo di New York, provocando la morte di 230 persone, fu distratto da un missile lanciato durante esercitazioni segrete della marina americana»; è la tesi del rapporto che il giornalista americano Pierre Salinger ha reso pubblico ieri mattina a Parigi «Abbiamo fortissime certezze su questa tesi», ha detto l'ex portavoce del presidente Kennedy, affermando che le sue conclusioni scaturiscono dal lavoro di una équipe di dieci inquirenti specializzati. Salinger chiede l'apertura di un'inchiesta da parte del segretario americano alla Difesa, William Cohen, definendo la vicenda «Missil egate». Il documento è corredato da fotografie provenienti da un video registrato dai radar dell'aeroporto «J. F. Kennedy» di New York, in cui si vede «un missile che si dirige verso l'aereo Twa». Secondo Salinger, la marina Usa era impegnata in un'esercitazione «supersegreta antiterrorismo». Il giornalista ha poi parlato di testimonianze, ma le lacune della ricostruzione non mancano. C'è stato inoltre uno scambio di battute tra un giornalista italiano e Salinger, il quale insisteva - senza riscontri - che nel disastro di Ustica gli Usa hanno ammesso che si trattava di un loro missile. Di scetticimo e di rabbia la reazione americana. Su tutte le televisioni è rimbalzata la risposta del responsabile dell'organo federale di controllo del trasporto aereo, Jim Hall: «Non c'è alcun indizio che provi l'esistenza di un missile - ha detto - tantomeno esistono fotografie. Salinger punta il dito contro la marina Usa, ma dimentica che l'Fbi ha già esaminato questa pista e credo sia sbagliata. Come veterano del Vietnam considero l'accusa irresponsabile», [e. st.l

Persone citate: Jim Hall, Kennedy, Pierre Salinger, Salinger, William Cohen

Luoghi citati: New York, Parigi, Usa, Ustica, Vietnam