Bloccati in porto i cimeli di Craxi di Chiara Carenini
Oltre 250 scatoloni diretti ad Hammamet sequestrati dalla Finanza alla dogana di Livorno Oltre 250 scatoloni diretti ad Hammamet sequestrati dalla Finanza alla dogana di Livorno Bloccati in porto i cimeli di Cremi Reperti garibaldini tra i vestiti LIVORNO. La Guardia di Finanza di Livorno ha fatto «Bingo». Ovvero: Bingo ha fatto il sistema computerizzato della dogana di Livorno che ha intercettato i duecentocinquanta cartoni indirizzati a Bettino Craxi ad Hammamet che, secondo la bolla del vettore, contenevano lane e filati e invece custodivano «cimeli garibaldini» e chissà cos'altro formato tetrapack. Un blitz, quello della Finanza, svolto in una notte e secretato dai magistrati della procura circondariale di Livorno. Un blitz che vale la pena di essere raccontato. E' martedì 1 1 marzo quando al centralino della Finanza arriva una telefonata anonima con la quale si invitano le Fiamme Gialle a «visitare» il vettore della Eurosped di Livorno, che deve imbarcare «roba» sulla motonave «Linda» della Levantina Navigazioni. La Finanza si attrezza e quando arriva il container lascia che il camionista riempia la scheda di accesso alla dogana. Varco Galvani, sono le prime ore del pomeriggio di martedì: il camionista riempie la scheda e scrive che nei cartoni ci sono lane e filati destinati al corrispondente tunisino. La scheda viene infilata nel sistema computerizzato di controllo della dogana (il «Bingo», appunto) che emette un suono allarmante. 1 dati non corrispondono agli standard. Il funzionario della dogana e i finanzieri salgono sul pianale e «attaccano» uno scatolone. Roba riciclata, da supermercato, questi scatoloni, chiusi con il nastro marrone da pacchi. Altro che lane e filati, dentro gli scatoloni ci sono «cimeli garibaldini» destinati alla residenza tunisina di Bettino Craxi. Ringo, appunto. Gli scatoloni sono stati sequestrati e lasciati per tutta la giornata di mercoledì, in temporanea custodia, in un capannone al terminal Lorenzini. Poi la Guardia di Finanza va e porta tutto in caserma. E qui scende la saracinesca: c'è il black-out delle informazioni, il magistrato secreta gli atti. Tutti, compresi portuali e doganieri, sono sottoposti alla consegna del silenzio. In quei cartoni, probabilmente, non ci sono soltanto cimeli. E la sarabanda delle voci, non confermate e non smentite, sul contenuto degli scatoloni. Il direttore della dogana Elio Rapisarda si difende come può dall'assalto dei cronisti che chiedono se, per caso, in mezzo alle camicie rosse e alle pistole d'epoca ci fossero soldi o documenti. «Non posso dire né sì né no» sibila, ma si diffonde alla svelta la notizia che sabato prossimo, a Livorno, arriverà Paolo Ielo, new entry del pool Mani pulite, che si dice essere scarsamente interessato a cimeli garibaldini. Secondo fattore che depone a favore di una sorpresa nella sorpresa, e il fatto che la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Pisa - ente direttamente interessato quando si ritrovano reperti di questo tipo destinati all'esportazione - non è stata avvisata. Di più: perché far passare per lane e filati cimeli di proprietà? Perché non denunciare apertamente il contenuto degli scatoloni? Perché tutto questo silenzio intorno a qualche antico libro, qualche stampa e qualche divisa garibaldina? L'ufficio della Eurosped - via Lamarmora, stesso piano e stesso palazzo della Contship di La Spezia è somivuoto e l'unico essere umano che vi alberga è talmente nervoso da spedire fuori in malomodo i curiosi. Il colonnello della Finanza Mario D'Alonzo, che ha coordinato le operazioni di sequestro, si volatilizza e depi¬ sta cronisti e colleghi, gli uffici giudiziari sono chiusi, sprangate le caserme delle Fiamme Gialle. Tutto questo per due pistole antiche? Cala la sera e anche il silenzio più assoluto su questa storia che potrebbe avere contorni molto più inquietanti di quanto si creda. Chiara Carenini Giuseppe Garibaldi A sinistra: l'ex segretario del psi Bettino Craxi Sulla bolla d'accompagnamento c'era scritto «lane e filati» Una voce: nelle casse anche documenti
Persone citate: Bettino Craxi, Elio Rapisarda, Galvani, Giuseppe Garibaldi, Lorenzini, Mario D'alonzo, Paolo Ielo
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