Latina l'ombra del maniaco sul delitto

Interrogati in serata il padre della ragazza uccisa, un amico e un macellaio Interrogati in serata il padre della ragazza uccisa, un amico e un macellaio Latina, l'ombra del maniaco sul delitto Ascoltati anche alcuni conoscenti dei due ragazzi massacrati LATINA. Sembra essere giunta a una svolta decisiva l'inchiesta sul duplice omicidio di Cori. Due uomini sono stati interrogati per tutta la giornata come persone informate dei fatti. Sono Piero Agnoni, macellaio di 43 anni al quale era stata trovata una macchia di sangue sui jeans, già ascoltato in precedenza per un'intera notte, e Massimiliano Placidi, 26 anni, che domenica sera aveva accompagnato il padre di Elisa Marafini, il maresciallo dei carabinieri in pensione Angelo, 54 anni, a cercare la figlia. I due erano entrati nel primo piano dell'appartamento in via della Fortuna utilizzando una scala e sfondando una finestra. Erano stati loro a scoprire i cadaveri dei due fidanzati. Il macellaio, che abita a Cori insieme alla moglie, al fratello e alla madre, ha un negozio nella piazza principale di Nonna, un paese vicino. Nel pomeriggio sono state fatte perquisizioni a Cori, dove fino a tarda sera era in corso un vertice tra gli inquirenti nella caserma dei carabinieri. Altre voci parlano di cinque indagati. «Non confermo e non smentisco - dice il procuratore Gregorio Capasso - le indagini? Stiamo chiudendo». A Latina si sono svolte le autopsie della ragazza e del fidanzato Patrizio Bovi. I medici legali sono stati dieci ore a esaminare le decine di coltellate sui due corpi. Le ferite letali sarebbero state inferte da un coltello particolare di media dimensione definito «da punta e lama», da macellaio. «A casa mia un coltello del genere non lo troverete mai», dice un perito per sottolineare la particolarità dell'arma. I due omicidi sono sicuramente avvenuti prima delle 20 di domenica. La seconda autopsia, quella del ragazzo, è durata tre ore; quella della ragazza dalle 9 alle 14,30. Un altro perito spiega: «Nella mia lun- ga carriera poche volte mi è capitato di dover esaminare un episodio così straziante, sono casi che si studiano sui manuali di criminologia». Il perito ha mantenuto uno stretto riserbo coi cronisti che volevano avere particolari che potessero far risalire al movente del duplice delitto. Gli unici dettagli che ha rivelato riguardano il coltello (sarebbe lo stesso per i due omicidi) e la probabile ora. Secondo i periti, un simile omicidio potrebbe essere stato fatto soltanto da una mente colta da raptus improvviso e omicida. Non c'è premeditazione, sarebbe un gesto impulsivo, forse a sfondo passionale. L'autopsia è stata fatta a circa tre giorni di distanza dall'omicidio e questo potrebbe aver creato qualche difficoltà nel riscontro dei particolari, soprattutto sulla contemporaneità o meno dell'assassinio. Uno psicologo dell'Unità per il crimine violento ha trascorso l'intera giornata ad ascoltare parenti e amici delle vittime per capire l'ambiente che avrebbe potuto determinare un gesto così folle. Gli inqui¬ renti stanno continuando a interrogare e mantengono il massimo riserbo. Del delitto di Cori si è parlato ieri pomeriggio anche a «Cronaca in diretta», dove è intervenuto il padre adottivo del ragazzo ucciso. «Qualche mese fa, dopo anni di silenzio, Patrizio mi aveva richiamato - ha detto - aveva bisogno del mio aiuto, ma non potevo più darglielo». «Cronaca in diretta» ha mostrato un filmato, girato da una tv locale, in cui Patrizio, poco prima della tragedia, cantava in una gara di karaoke e parlava al telefono con Elisa. Cristina Pumpo Il procuratore «Il cerchio delle indagini adesso si sta chiudendo» Sono stati uccisi con un coltello da macellaio Il perito: autopsia straziante Da sinistra Patrizio Bovi, la casa dove i due giovani sono stati trovati morti ed Elisa Marafini

Persone citate: Elisa Marafini, Gregorio Capasso, Massimiliano Placidi, Patrizio Bovi, Piero Agnoni

Luoghi citati: Cori, Latina