II killer di Loubna aveva già ucciso
aveva già ucciso Sospettato per la morte d'un ragazzo II killer eli Loubna aveva già ucciso BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Patrick Derochette, il meccanico nella cui cantina è stato trovato il corpo della piccola Loubna Beniassa, potrebbe avere sulla coscienza altri crimini. Vedendo la sua foto sui giornali, un uomo, Francisco de Souza, si è rivolto alla polizia per raccontare una storia dalle strane coincidenze. Derochette frequentava una stazione di benzina a meno di un chilometro dalla sua, ci andava anche 5 volte al giorno, comprava sigarette e birra e si tratteneva a chiacchierare con Conrad Bosmans, giovane collega di de Souza dalla «faccia d'angelo». La cosa è strana per diversi motivi. In primo luogo i Derochette vendevano sigarette e birra alla propria stazione di servizio (anche se il padre negava gli alcolici al figlio Patrick). Inoltre in quel periodo, lungo il boulevard dove si trovava la stazione di benzina del giovane Bosmans, erano in corso dei lavori che rendevano difficile l'accesso alla pompa. Per quale motivo allora Derochette la frequentava? La parte inquietante della storia sta però scritta nelle cronache del 7 ottobre 1988. Quel giorno un giardiniere trovò in un boschetto il cadavere di un uomo, la testa fatta letteralmente esplodere con una scarica di pallettoni da caccia grossa. Si trattava del corpo eh Conrad Bosmans, diciassette anni, i cui assassini non furono mai trovati. Il ragazzo era scomparso nella notte tra il 5 e il 6 ottobre, lasciando incustodita la pompa di benzina. Mentre gli inquirenti sono al lavoro per verificare se Derochette abbia o meno un alibi per quella notte, la polizia di Bruxelles ha mosso un passo avanti in un'altra inchiesta che pure ha a che fare con la pedofilia. Il 18 gennaio era stato arrestato a Verviers un uomo di 57 anni, a casa del quale erano state trovate sette videocassette con scene di estrema violenza. L'esame del materiale e ora terminato, e sul quotidiano «Le Soir» sono apparse ieri le prime indiscrezioni. Nei filmini, in uno dei quali si sente una voce che parla «in lingua straniera», quattro tra bambini e bambine di età compresa tra i 10 e i 14 anni vengono torturati e violentati. Alla fine, tutti giacciono immobili, come morti. «E' qualcosa di veramente hard - ha detto un agente al giornale -, i bambini sono imbavagliati, li picchiano, gli fanno subire delle sevizie sessuali. E alla ime i bambini sembrano incoscienti. Se ne vede uno legato su una sedia, come assopito». La polizia ha tratto dalle cassette delle fotografie che verranno inviate alle polizie di mezzo mondo, nel tentativo di identificare vittime e carnefici. Un ultimo particolare inquietante: nel gruppo di persone implicate c'era anche un gendarme, che «organizzava una rete di pedofilia» con base in un parcheggio. Fabio Squillante
Persone citate: Conrad Bosmans, Fabio Squillante, Francisco De Souza
Luoghi citati: Bruxelles
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