Un arresto non risolve il mistero di Latina di Cristiana Pumpo
* Un arresto non risolve il mistero di Latina Un arresto non risolve il mistero di Latina li I FIDANZATI ASSASSINATI LATINA ON è un omicidio ordinario» dicono gli inquirenti. L'efferatezza con la quale si sono scagliati contro il corpo della diciassettenne Elisa Marasmi e del suo fidanzato, Patrizio Bovi - i due giovani trovati morti la notte di domenica scorsa in un'abitazione di Cori, in provincia di Latina - lascia sconcertati. Una vicenda allucinante sulla quale è possibile, almeno per il momento, ragionare solo attraverso sensazioni e intuizioni. Sulle indagini serratissime è calata una coltre di silenzio. «Non escludiamo nessuna pista» dicono gli inquirenti, e anche ieri è stata una giornata caratterizzata da un susseguirsi di interrogatori sia da parte dei carabinieri sia della polizia di Latina. Oltre 70 persone complessivamente, compresi il padre della ragazza e la zia di Patrizio, ascoltati di nuovo dagli investigatori, e qualche fermo di poche ore. Due le novità di rilievo della giornata: l'arresto per traffico di droga di un ventinovenne di Cisterna, Mauro Meloni, che in passato avrebbe venduto cocaina a Patrizio Bovi. Una posizione ancora non ben chiara quella di Meloni e sulla quale gli investigatori stanno lavorando per verificare la possibilità di ulteriori sviluppi. Anche due amici del ragazzo sono sospettati. L'altra novità consiste nel fatto che questa mattina i due medici legali nominati da Gregorio Capasso, il magistrato che coordina lo indagini, faranno l'autopsia sui corpi di Elisa e Patrizio. Il dottor Filippo Marino di Latina e il professor Paolo Picciocciii della II Università di Napoli dovranno dare una risposta ai numerosi quesiti che il magistrato ha loro formulato. Innanzitutto dovranno stabilire con certezza l'ora dell'omicidio e sapere se è più o meno la stessa per entrambi, e poi se il coltello che ha martoriato i due giovani è lo stesso. Conoscere con esattezza questi due elementi consentirebbe di stabilire una dinamica precisa, «e - come sottolineano gli inquirenti - mai come in questo caso ci serve subito un movente». I due medici legali ieri sera sono andati di nuovo nella casa dove sono stati trovati cadaveri i due giovani, per acquisire altri elementi. Ma prima che questa mattina si possa procedere all'autopsia è stato necessario il riconoscimento dei due corpi. Le mamme di Elisa e Patrizio sono rimaste fuori dall'obitorio; Elisa è stata riconosciuta dal padre e dal nonno, mentre Patrizio da una cugina della madre. Calato il sipario su questo triste rito, sono tornati ad affollarsi i perché. E in paese, a Cori, si raccoglievano le voci più disparate. C'era addirittura chi voleva fosse una vendetta di un marito tradito, la cui moglie sarebbe rimasta incinta di Patrizio; altri invece suggerivano che l'aggressione mortale venisse da una donna: tante le coltellate, ma nessuna così profonda da poter essere stata sferrata dalla mano di un uomo. «Sono voci che abbiamo sentito anche noi», ma subito vengono smentite dai dirigenti del commissariato di polizia di Cister¬ na. Nella frenesia clic ha accompagnato ieri il lavoro di magistrati e forze dell'ordine c'è stato lo spazio anche per un dolce pensiero rivolto a Elisa. Una compagna di classe le ha già dedicato una poesia. L'ha intitolata al suo nome. 1 suoi compagni di 4a ragioneria dell'Istituto Darby di Cisterna stanno aspettando il suo funerale per poterle esprimere con quei versi il dolore che li sta attanagliando da quando hanno saputo che non c'ò più. Aspettano smaniti che tutto sia finito Che arrivi il giorno in cui potranno salutare la loro amica Elisa trucidata con 42 coltellate assieme al fidanzato. Ieri non si è fatta lezione al «Darby», i professori e la preside hanno letto insieme alla scolaresca i giornali che riportavano la notizia del duplice delitto. «Sono tutti sconvolti - dice la preside Gelsomina Gonnella -. Non riescono a darsi pace». Occhi gonfi e visi sconcertati e smarriti che si chiedono un perché. Lo stesso interrogativo che inseguono senza sosta gli inquirenti. Per ora non rimangono che tre rose bianche sul banco di Elisa. Cristiana Pumpo * A sinistra la casa del delitto. Sotto Patrizio Bovi In manette uno spacciatore Indagati altri 2 amici del giovane Ma il movente resta un giallo
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