«Ecco i colori di Corleone»

«Le fotografìe di Toscani porteranno nel mondo l'immagine di giovani puliti e moderni» «Le fotografìe di Toscani porteranno nel mondo l'immagine di giovani puliti e moderni» «Ecco i colori di Corleone» La città di Riina nel catalogo Benetton RIVOLUZIONE ^IMMAGINE LCORLEONE A città sotterra il cliché che la vuole a tutti i costi fortino di mafia e conquista un'immagine di modernità saltando sul tappeto volante del catalogo Benetton, da ieri diffuso in cinque milioni di copie in tutto il mondo. Ma non solo. Il paese di padrini come Luciano Liggio, 'foto Riina e Binnu Provenza110, il feudo «storico» di quel Vito Ciancimino che dalle file de ha giostrato affari e miliardi in combutta coi boss, starebbe per diventare il set di un film «politico» sulla vita di Placido Rizzotto, il sindacalista che fu brutalmente ucciso dalla mafia il dieci marza del 1948. Il sindaco pidiessino Giuseppe Cipriani, che ha il chiodo fisso di liberare Corleonc dalla lugubre fama dei «corleonesi» - quelli di Cosa nostra - segue personalmente tutti gli appuntamenti ufficiali della new age multimediale. Lunedì mattina era a Roma, con il regista Pasquale Scimeca, e il deputato dell'antimafia Beppe Lumia, per presentare iì HrogeUu cinematograficc a Montecitorio «La figura di Placido Rizzotto è da noi ancora molto popolare - ha detto il sindaco - al punto che l'anno scorso è stato inaugurato un monumento in sua memoria». Tornato a Corleone, lunedì sera, l'indomito Cipriani era al fianco di Toscani alla conferenzastampa indetta per presentare il nuovo catalogo Benetton, interamente realizzato nella cittadina siciliana con i ritratti di 45-giovani-45, tutti corleonesi veraci, dal primo all'ultimo. «Il volto di Corleone che andrà in giro per il mondo - ha incalzato il sindaco Cipriani - sarà stavolta un volto pulito, giovane, moderno. Non è poco per una cittadina come la nostra, che da sempre è prigioniera del luogo comune che la vuole arcaica, violenta, crudele». Catalogo e film, insomma, come formidabili sponsor per rivoluzionare, nel mondo, l'immagine della vecchia fortezza bizantina circondata da torrioni rocciosi - poco più di 11 mila abitanti, mille disoccupati, altri mille intrappolati nella rete sommersa ilei lavoro «nero» - che da sempre è considerata unicamente come il regno dei capi storici di Cosa nostra, e che per il record di stragi e di morti ammazzati si guadagnò negli Anni Cinquanta il lugubre soprannome di Tombstone. Dall'immaginario collettivo, spariscono le coppole e le mitragliette per far posto ai volti metropolitani dei ragazzi immortalati - e opportunamente griffati - da Toscani. Il catalogo Benetton, oltre all'Italia - dove è stato distribuito col quotidiano «La Repubblica» - ha raggiunto ieri altri sette Paesi europei - Austria, Germania, Francia, Portogallo, Grecia, Spagna ed Olanda e si è spinto fino in America Latina ed in Giappone, sempre abbinato a quotidiani e periodici. Il film di Scimeca, che dovrebbe uscire l'anno prossimo per celebrare il cinquantenario della morte del segretario della Camera del Lavoro di Corleone, punta ad avere come protagonista l'attore John Turturro. Cipriani, unico vero artefice della «Movida» corleonese, non nasconde la sua soddisfazione. Due esami alla laurea in giurisprudenza, giallista appassionato delle prodezze di Sherlock Holmes, neo eletto deputato al Parlamento siciliano, è il primo sindaco di Corleone che si è apertamente dissociato dai «corleonesi» dello stragismo mafioso. Rivoluzione culturale o - come malignano alcuni - solita antimafia di facciata? «Il mio obiettivo è creare nuove opportunità e restituire fiducia alla gente che si è vista rinfacciare per tanto tempo la propria origine come una colpa. Scusate se è poco». Sandra Rizza Il sindaco: il mio obiettivo è restituire fiducia alla gente che per troppo tempo ha sentito la propria origine come una colpa La copertina del catalogo «Benetton» con i ragazzi Corleone come modelli :i di