«Droga legale» la maggioranza si spacca

Passano alla Camera le proposte di Polo, Lega e popolari. Domani la conferenza di Napoli Passano alla Camera le proposte di Polo, Lega e popolari. Domani la conferenza di Napoli «Droga legale», la maggioranza si spacca Senza l'appoggio di Rinnovamento, bocciata la mozionepds ROMA. «Il governo si rimette al Parlamento e va a Napoli ad ascoltare le proposte degli operatori». Nelle parole del ministro della Sanità Rosy Bindi c'è la posizione ufficiale dell'esecutivo di fronte alla droga: ascoltare e poi decidere. Ma se è vero che il grande dibattito comincerà domani a Napoli, in occasione della seconda conferenza nazionale sulle tossicodipendenze, lo scontro politico si è già consumato ieri alla Camera, con la votazione assai trasversale di quattro «mozioni». Sono passate quelle del Polo, della Lega e dei popolari, tutte tendenzialmente restrittive e contrarie alla liberalizzaione, non è passata invece quella del pds, che non era certo per lo spinello libero ma che, forse, ha risentito degli umori che in materia di droga erano stati presentati al recente congresso del partito (sostanzialmente inclini alla liberalizzazione). A quest'ultima mozione sono mancati i voti di Rinnovamento italiano, che aveva consentito ai suoi deputati libertà di coscienza. Bisogna notare che Dini già due giorni fa era entrato in polemica con Rifondazione e aveva auspicato un chiarimento dei rapporti nella maggioranza. Il voto di ieri è un ulteriore segnale di questa inquietudine dei diniani, che travalica il tema della droga, per investire i rapporti politici generali. Va da sé che la cosa ha suscitato un vespaio di polemiche, tra cui quella del capogruppo del pds Fabio Mussi: «Lo spostamento dei voti di Dini sul centrodestra ha dato una prevalenza alle mozioni che vengono da quella parte. E questa non mi sembra una cosa buona». Ma i risultati sono risultati, e quelli del Polo esultano: «E' stata bocciata la linea della liberalizzazione» ha detto Buttiglione e, più secco, Gasparri (An) ha aggiunto che «la conferenza di Napoli c'è stata oggi alla Camera». Il voto del Parlamento grava dunque come una pesante ipoteca sulla conferenza napoletana, e se la linea indicata da Bindi («decida il Parlamento») ha un senso, una parte delle decisioni è già presa: non si liberalizza proprio niente, e i coffee-shop della droga passano in cavalleria. La questione - si è capito - attraversa e divide tutti gli schieramenti politici. Per la sostanziale liberalizzazione e per la depenalizzazione dell'uso personale sono ampi strati della sinistra: una parte del pds e i verdi, ma anche singoli parlamentari di tutto l'U livo. Dello schieramento antiproibizionista fanno parte però anche esponenti del Polo, dai tradizionali vessilliferi di questa causa, come Marco Taradash, fino a Ernesto Caccavale, eurodeputato di Forza Italia. Contro la liberalizzazione sono invece il ministro Livia Turco (pure pds) il cui ministero ieri ha seccamente smentito l'ipotesi - riportata da alcuni giornali - secondo cui a Napoli si proporrebbe ìa possibilità di fare una catena di rivendite dello spinello come in Olanda. Il ministro della Sanità Rosy Bindi che ieri ha affrontato la disputa dicendo che «chi compie un reato correlato allo stato di tossicodipendenza viene aiutato di più in una comunità terapeutica che in carcere» ma «questo non significa depenalizzare il reato, o aprire un varco per la depenalizzazione dell'uso delle droghe». Su identiche posizioni anche la maggioranza dei gruppi cattolici, per esempio la Caritas, che ieri ha diffuso un severo comunicato per ribadire che la liberalizzaione «finirebbe per significare disinteresse e abbandono della comunità verso quei giovani che vivono in maniera più drammatica il disagio». Tra le proposte destinate a suscitare una grande polemica, c'è la piattaforma avanzata da un pool di associazioni composto da «Forum droghe», Cgil, Arci, Lila e «Antigone», articolato in cinque punti qualificanti: depenalizzare a abolire ogni forma di punizione per il consumo di droga, legalizzare le droghe leggere, potenziare la politica di «riduzione del danno», potenziare i finanziamenti ai comuni per attività di prevenzione e per servizi di assistenza, infine realizzare una «carta dei diritti dei consumatori di droga». Raffaello Masci In alto la manifestazione di An ieri a Montecitorio A sinistra Scalfaro, a destra il cardinale Sodano IVOTI ALLA CAMERA MOZIONE PDS SI'241, NO 257, ASTENUT115 MOZIONE DEL POLO SI" 256, NO 200, ASTENUTI 52 MOZIONE PPI SI'193, NO 56, ASTENUTI 254 MOZIONE LEGA SI'244, NO 206, ASTENUTI 58 In alto la manifestazione di An ieri a Montecitorio A sinistra Scalfaro, a destra il cardinale Sodano Avvenire critica «il protagonismo» Scalfaro ribatte «Nel mondo dei soldi i mali non vengono mai a galla. La polemica ha sfiorato anche le sponde del Tevere»

Luoghi citati: Napoli, Olanda, Roma