«Pensioni di anzianità nessun blocco»

La rassicurazione del ministro non basta: anche 7 mila carabinieri pronti a lasciare il servizio La rassicurazione del ministro non basta: anche 7 mila carabinieri pronti a lasciare il servizio «Pensioni di anzianità, nessun blocco» Ma è «fuga» dal pubblico impiego: 150 mila in uscita ROMA. «Nessun blocco delle pensioni di anzianità per i pubblici dipendenti», precisa il ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, smentendo seccamente le voci di un imminente decreto-legge del governo per fermare il massiccio esodo da varie amministrazioni (circa 150 mila lavoratori), in particolare scuola, enti locali, forze armate, arma dei carabinieri e guardia di finanza. E ai nuovi boatos i sindacati reagiscono con estrema durezza. «Si sta facendo un terrorismo - afferma Pietro Larizza, leader della Uil - che fa volare la domanda di pensionamenti anticipati. Se, però, il governo volesse intervenire sull'emergenza, si scontrerebbe con la forte opposizione del sindacato». Il numero-due della Cgil, Guglielmo Epifani, esorta l'esecutivo a dire una parola chiara perché «non si può andare avanti con questo clima, in cui si sostiene tutto e il contrario di tutto». Attenzione, ammonisce il segretario generale della Cgilfunzione pubblica Paolo Nerozzi: «E' un grave errore incentivare l'esodo con comportamenti irresponsabili». Ma, ugualmente, il «tam tam della paura» non si arresta e, in vista del termine ultimo del 15 marzo, continua ad aumentare il flusso delle domande di pensionamento di lavoratori pubblici che intendono, comunque, cautelarsi di fronte al rischio di eventuali tagli ai diritti acquisiti nel tempo. Gli insegnanti guidano la fuga con un'ondata di richieste piombata in breve tempo sui Provveditorati agli studi di tutta Italia. Si parla di 70 mila (pari a più del 10% degli organici), ma solo dopo il 16 marzo si potrà fare un bilancio complessivo: in ogni caso, saranno superati di gran lunga i record registrati negli anni '83, '93 e '95 rispettivamente di 30 mila 44, 34 mila 985 e 37 mila 87 unità. Nella corsa verso la pensione del personale docente e non docente, la provincia di Ferrara sarebbe in testa con l'I 1,3% rispetto agli organici, seguita da Campobasso (10,7%), Reggio Emilia (10,6%), Piacenza (10,3%), Pisa (10,2%), Roma (10%). Torino, Milano e Cosenza sarebbero per il momento al 7,5%, precedute da Firenze con 7,7%, L'Aquila con 8,6%, Pavia 8,9%, Padova 9,8% e Alessandria 9,9%. Da un'analisi della Cgil-scuola emerge che il motivo principale dell'esodo (il giudizio vale anche per gli altri comparti pubblici) è lo stesso che determinò nel passato i picchi riferiti in precedenza, cioè il rischio di misure tese a ridurre l'ammontare delle pensioni, a limitare la facoltà di collocamento a riposo o a intaccare la buonuscita. La battaglia sulla previdenza ha creato una situazione di incertezza di carattere talmente generale, sottolinea la Cgil-scuola, da indurre alla fuga anche chi è prossimo o ha già raggiunto i 40 anni di contribuzione. Secondo i dati raccolti la fascia più consistente riguarda il personale con contribuzione tra i 30 e i 35 anni. Peraltro, il senso di disagio diffuso nella scuola non si esaurisce nel timore di tagli al trattamento previdenziale. C'è anche apprensione per come sarà gestita la ristrutturazione del settore e come verrà definito entro l'anno il problema della riduzione delle aule, che può comportare anche la chiusura di scuole o succursali. «Nel caso di chiusura - precisa Stefano De Caro, segretario generale della Cgil-scuola romana - si verificherebbe un taglio traumatico dei posti di lavoro, che vedrà impegnato il sindacato in una dura offensiva a tutti i livelli». Richieste di pensionamento più che doppie rispetto al passato si rilevano pure nell'arma dei carabinieri: si potrebbe arrivare a oltre 7000 unità rispetto alle 3 mila 675 del '96 con grave danno - fa presente il Cocer - per l'operatività del servizio. Gian Carlo Fossi COSI' OGGI. Età pensionabile a 56 anni. Possibilità di congedo anticipato, a prescindere dall'età, dopo 30 anni di servizio riducibili a 20-25 con l'abbuono di un anno di servizio gratis ogni 5. PROPOSTA TRIO Età pensionabile a 60 anni e meccanismo degli abbuoni ridotto. Resta per gli ufficiali la promozione a' . superiore il giorno prima del congedo, con ricaduta sull'assegno pensionistico. QUANTI. A fine '96 hanno presentato domanda di congedo anticipato in 3.675, il doppio rispetto al 1995. E nei primi due mesi del 1997 le domande sono già tali che a questo ritmo a fine '97 si arriverà a raddoppiare la cifra del '96 CHI. Sono soprattutto 5 sottufficiali, marescialli, brigadieri e appuntati fra i 45 e 56 anni o chiedere il congedo. La riforma dogli stipendi, in" toccherà poco gli ufficiali. B Al mmmmiMm Larizza (Uil): «Si sta facendo terrorismo» Epifani: «Il governo faccia chiarezza» E intanto un insegnante su 10 vuole andarsene

Persone citate: Epifani, Franco Bassanini, Gian Carlo Fossi, Guglielmo Epifani, Larizza, Paolo Nerozzi, Pietro Larizza, Stefano De Caro