« No alle comunità con le stellette
No alle comunità con le stellette « No alle comunità con le stellette «Non sono preparati e la realtà è ancora peggiore» PAOLO CREPET PER prima cosa, moltiplichiamo quei dati per tre o per quattro. E poi, cosa vogliono mettere in piedi? Le comunità militari?». Allora, dottor Crepet, lei non si fida dell'Esercito? «Guardi, chi si occupa di giovani come me e come tanti altri colleghi, sa che la realtà è ben peggiore di quella descritta da questa ricerca. Qualcuno forse si sarà scandalizzato, leggendo i dati, ma allora deve sapere che il quadro è peggiore. Per esperienza sappiamo che chi fuma due sigarette, su un questionario - seppure anonimo ne confesserà solo una. E' quindi una realtà molto edulcorata». Che si basa però su un campione rilevante. O no? «Certo, perché si parla di 35 mila diciottenni. E di ricerche sui giovani se ne fanno così poche... Io dico, ben vengano le indagini di questo tipo, perché ogni volta capiamo qualche cosa in più. Ma mi permetta di avere qualche sospetto. Ad esempio nella parte che riguarda il lavoro. Lì si dice che il 65 per cento del campione studia. E che il 39,6 per cento invece lavora. I conti però non tornano, sia per quanto riguarda la semplice somma (perché raggiungiamo il 104 e passa per cento...) sia perché è una realtà virtuale. Che non torna né a me né a quelli dell'Istat che si occupano di disoccupazione giovanile. Ma come? Il governo si strappa i capelli perché troppi giovani sono senza lavoro, e l'Esercito invece scopre che il 40 per cento dei diciottenni ha un'occupazione?». Il ministro Andreatta propone ai tossicodipendenti iscritti alla leva cure e aiuto da parte della Sanità militare. Lei cosa ne pensa? «Data la quantità dei soggetti da curare, mi domando quale sia la preparazione della Sanità militare su questioni così complicate che nemmeno le strutture pubbliche sono ora in gra¬ do di affrontare. Temo che dovrebbero impegnarsi molto, perché non ne sanno nulla. Certo, possono fare esami del sangue e delle urine, e stabilire con precisione se un ragazzo è tossico o no. Diversa cosa è il curare la tossicodipendenza. Non capisco cosa significhi quel "trattamento di recupero socio-sanitario" effettuato dall'Esercito. Ci dica l'Esercito cosa ne sa, in fatto di droghe, quali sono i suoi strumenti, qual è la preparazione dei suoi operatori. Che io sappia, sono a zero. Ma, d'altra parte, non è tra i compiti dell'Esercito il recupero dei tossici. E allora, che pensino a fare il loro dovere. Non siamo mica in Albania». Il ministro Andreatta dice che dai dati emergono «elementi positivi e altri drammatici». «Su quelli che ritiene drammatici, ho già detto che la realtà è ben peggiore. I dati positivi non li vedo proprio, quindi... Guardi che da quello che vediamo e capiamo noi psichiatri, lavorando ogni giorno con i ragazzi, emer¬ ge un quadro preoccupante. Una misura del disagio giovanile che richiama all'ordine la responsabilità di tutti. Ad esempio, attualmente stiamo studiando gli effetti di sostanze come il "crack" e l'ecstasy, e altre nuove tossicodipendenze su cui nessuno in Italia sa niente, con l'eccezione di una decina di studiosi. Che debba intervenire l'Esercito, non mi pare il caso. Ma la società sì, che deve muoversi». Brunella Giovara PEL G IDENTIKIT PEL GIOVANE POGGI SPINELLO L'HA PROVATO ALMENO UNA VOLTA jftlMO PIÙ' DI 10 SIGARETTE AL GIORNO ALCOL SOPRATTUTTO BIRRA SOLDI TRA LE 400 E LE 800 MILA AL MESE SPORT SOPRATTUTTO IL CALCIO TELEVISIONE SOPRATTUTTO I TELEGIORNALI LIBRI DA 2 A 8 OGNI SEI MESI A sinistra Paolo Crepet, psichiatra dell'adolescenza A destra, militari di leva dell'Esercito italiano
Persone citate: Andreatta, Brunella Giovara, Crepet, Paolo Crepet
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